Alfred Döblin

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Alfred Döblin, 1930

Alfred Döblin (1878 – 1957), medico, scrittore e drammaturgo tedesco di origine ebraica.

Berlin Alexanderplatz[modifica]

Incipit[modifica]

Fermo davanti alla porta della prigione di Tegel, era libero. Ancora ieri insieme agli altri aveva raccolto patate nei campi dietro il penitenziario, vestito da forzato, ora se ne andava attorno con un soprabito giallo, leggero, gli altri stavano ancora dietro a raccogliere le patate, lui era libero.

Citazioni[modifica]

  • – Camerati tedeschi, mai un popolo è stato più abominevolmente illuso, mai una nazione più abominevolmente, ingiustamente ingannata, del popolo tedesco. (p. 137)

Explicit[modifica]

Andiamo verso la libertà, avanti verso la libertà, il vecchio mondo deve crollare, destati, è l'aria fresca dell'aurora. Segnate il passo, sinist, dest, sinist, dest, marciare, marciare, andiamo alla guerra, e cento suonatori marciano con noi, con trombe e con tamburi, tarabum bum bum, chi marcia e chi cade, chi vive e chi muore, tarabum bum bum, tarabum bum bum.

Incipit di Giganti[modifica]

La macchina crebbe dentro la gabbia dei suoi antichi padroni e dei loro Stati. Era stata prodotta da uomini forti che consideravano loro sede la terra e vi si volevano organizzare. La gabbia divenne troppo angusta per la macchina. Si spezzò e fu spezzata.[1]

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz, traduzione di Alberto Spaini, introduzione di Walter Benjamin, Rizzoli BUR, Milano, 1983.

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Opere[modifica]