Alice Sebold

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Alice Sebold fotografata da David Shankbone a New York nel 2007

Alice Sebold (1963 – vivente), scrittrice statunitense.

Citazioni di Alice Sebold[modifica]

  • Quarant'anni fa ero una 18enne vittima di uno stupro e scelsi di fidarmi del sistema giudiziario americano. Il mio obiettivo nel 1982 era ottenere giustizia, non commettere un'ingiustizia. E di certo non volevo cambiare irreparabilmente e per sempre la vita di un giovane uomo per via del crimine che aveva cambiato la mia. Sono felice per il fatto che Broadwater sia stato finalmente scagionato, ma ciò non toglie che quarant'anni fa sia diventato l'ennesimo giovane americano nero trattato ingiustamente dal nostro sistema giudiziario imperfetto. Mi dispiacerà per sempre per ciò che gli è stato fatto. [...] Mi ci sono voluti otto giorni per capire come sia potuto succedere. Per me continuerà a essere difficile affrontare l'idea che io abbia inconsapevolmente avuto un ruolo in un sistema che ha mandato un uomo innocente in prigione.[1]

Amabili resti[modifica]

Incipit[modifica]

Sempre, Glen

Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: «Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto».

Citazioni[modifica]

  • Lui era stato il mio "quasi", il mio "poteva essere".
  • Mentre non c'eri, mi sono innamorato di te un'altra volta.
  • Mio padre non voleva rispondere <perché la vita è ingiusta> oppure <perché le cose vanno così>, ci voleva qualcosa di semplice, qualcosa che potesse spiegare la morte a un bambino di quattro anni. <Susie è morta> disse, incapace di farlo rientrare nelle regole di un gioco. <Lo sai cosa vuol dire?>. Buckley allungò la mano e coprì la candelina con la mano. Poi guardò mio padre per vedere se era la risposta giusta. Mio padre annuì. <Tesoro, non vedrai più Susie. Nessuno di noi la vedrà più.> Papà si mise a piangere. Buckley lo guardò negli occhi, ma non capì del tutto. Tenne la candelina sul suo cassettone finché un giorno sparì e nessuno la trovo più nonostante le innumerevoli ricerche. (p. 80)

Bibliografia[modifica]

Filmografia[modifica]

Note[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]