Amelia Rosselli

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Amelia Rosselli (1930 – 1996), poetessa italiana.

Citazioni di Amelia Rosselli[modifica]

  • Cara vita che mi sei andata perduta | con te avrei fatto faville se solo tu | non fosti andata perduta.[1] (da Documento)
  • Rocco morto | terra straniera, l'avete avvolto male | i vostri lenzuoli sono senza ricami | Lo dovevate fare, il merletto della gentilezza![2] (da Cantilena, in Le poesie)
  • [...] v'è il poeta della scoperta, quello del rinnovamento, quello dell'innovamento... [io sono un poeta] della ricerca. E quando non c'è qualcosa di assolutamente nuovo da dire, il poeta della ricerca non scrive. (da Una scrittura plurale)

Antologia poetica[modifica]

  • Una problematica della forma poetica è stata per me sempre connessa a quella più strettamente musicale, e non ho mai in realtà scisso le due discipline, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono, e il periodo non solo un costrutto grammaticale ma anche un sistema.
  • Ma se, degli elementi individuabili nella musica e nella pittura spiccano, nel vocalizzare, soltanto i ritmi (durate o tempi) ed i colori (timbri o forme), nello scrivere e nel leggere le cose vanno un poco diversamente: noi contemporaneamente pensiamo. In tal caso non solo ha suono (rumore) la parola; anzi a volte non ne ha affatto, e risuona soltanto come idea nella mente.
  • La lingua in cui scrivo volta a volta è una sola, mentre la mia esperienza sonora logica associativa è certamente quella di molti popoli e riflettibile in molte lingue.
  • [...] mi misi ad un certo punto della mia adolescenza a cercare le forme universali. [...] Premettevo che il discorso intero indicasse il pensiero stesso, e cioè che la frase (con tutti i suoi coloriti funzionali) fosse una idea divenuta un poco più complessa e maneggiabile, e che il periodo fosse l'esposizione logica di una idea non statica come quella materializzatasi nella parola, ma piuttosto dinamica e «in divenire» e spesso anche inconscia.
  • Quanto alla metrica poi, essendo libera essa variava gentilmente a seconda dell'associazione o del mio piacere. Insofferente di disegni prestabiliti, prorompente da essi, si adattava ad un tempo strettamente psicologico musicale ed istintivo.
  • Interrompevo il poema quando era esaurita la forza psichica e significativa che mi spingeva a scrivere; cioè l'idea o l'esperienza o il ricordo o la fantasia che smuovevano il senso e la spazio.
  • [...] la realtà è così pesante che la mano si stanca, e nessuna forma la può contenere.

Note[modifica]

  1. Citato in Walter Siti, Amelia Rosselli nel nome dei padri, la Repubblica, 23 novembre 2014, p. 56.
  2. Citato in Amelia Rosselli: «Una cantilena per Scotellaro», Corriere della sera, 24 novembre 1997, p. 27.

Bibliografia[modifica]

  • Amelia Rosselli, Documento (1966-1973), Garzanti, Milano, 1976. (ISBN non disponibile)
  • Amelia Rosselli, Antologia poetica, a cura di Giacinto Spagnoletti, Garzanti, Milano, 1987. (ISBN non disponibile)
  • Amelia Rosselli, Una scrittura plurale, a cura di Francesca Caputo, Interlinea, Novara, 2004. ISBN 8882121844
  • Amelia Rosselli, Le poesie, a cura di Emmanuela Tandello, Garzanti, Milano, 1997. ISBN 8811669243

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