André Breton

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André Breton

André Breton (1898 – 1966), scrittore francese.

Citazioni di André Breton[modifica]

  • È forse con Dalí che per la prima volta sono state spalancate le finestre della mente.[1]
  • L'amore, è sempre davanti di voi. Amate![2]
  • L'astrologia, secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino.[3]
  • L'ispirazione poetica, in Lautréamont, si offre come il prodotto della rottura tra il buon senso e l'immaginazione, rottura consumata per lo più a favore di quest'ultima e ottenuta grazie a un'accelerazione volontaria, vertiginosa dell'elocuzione.[4]
  • L'ultima cosa che mi preoccupi è di essere coerente con me stesso.[5][6]
  • Laddove la dialettica hegeliana non funziona, per me non c'è né pensiero né speranza di verità.[7]
  • [Su Georges Bataille] Mi diverte del resto pensare che non si possa uscire dal surrealismo senza incappare in Bataille, tanto è vero che il disgusto per il rigore non può tradursi se non in una nuova sottomissione al rigore.
    Con Bataille, niente che non si sappia a memoria; assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo antidialettico che tenta, questa volta, di farsi gratuitamente largo attraverso Freud...
    Il caso di Bataille presenta questo aspetto paradossale, e per lui imbarazzante, che la sua fobia dell' "idea", dal momento in cui si propone di comunicarla, non può che prendere piega ideologica...
    Lui che nelle ore del giorno, percorre antichi e talvolta allettanti manoscritti con caute dita di bibliotecario (com'è noto esercita questa professione alla Bibliotèque Nationale) si pasce la notte delle immondizie di cui, a propria immagine, vorrebbe vederli pieni...[8]
  • [A proposito di I Canti di Maldoror] Quest'opera è apocalisse definitiva: tutto ciò che, nel corso dei secoli, si penserà e s'intraprenderà di più audace è qui formulato in anticipo, nella sua magica legge.[9]

Manifesto del surrealismo[modifica]

Incipit[modifica]

Tanto va la fede alla vita (alla vita reale, s'intende, con ciò che essa ha di più precario), che alla fine questa fede si perde.[10]

Citazioni[modifica]

  • Il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello.[6]
  • La letteratura è una delle più tristi strade che portano dappertutto.[6]
  • Le soluzioni immaginarie sono il vivere e il cessare di vivere. L'esistenza è altrove.
  • Nessuna verità merita di rimanere esemplare.[6]
  • Per quanto mi riguarda, chiedo di essere portato al cimitero in un furgone da sgombero.[11]

Nadja[modifica]

Incipit[modifica]

Chi sono, io?[12]

Citazioni[modifica]

  • L'avvenimento da cui ciascuno ha il diritto d'aspettarsi la rivelazione del senso della propria vita [...] non è a prezzo del lavoro.[6]
  • La bellezza sarà convulsiva o non sarà.[6]
  • Non serve a niente essere vivi, se bisogna lavorare.[6]

Note[modifica]

  1. Citato in AA.VV., Il libro dell'arte, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 312. ISBN 9788858018330
  2. Da Le Surréalisme et la Peinture.
  3. Da Astrologie moderne n. 12, 1954.
  4. Dall'introduzione a Lautréamont/Ducasse Opere Complete, Corti, 1953.
  5. Da Passi perduti.
  6. a b c d e f g Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  7. Da Entretiens, Gallimard, Parigi, 1952, p. 152.
  8. Tratto da L'azzurro del cielo di Georges Bataille, Einaudi, 2008, p. 148 e ripreso a sua volta da Manifestes du Surréalisme di André Breton, trad. it. L. Magrini Manifesti del Surrealismo, Einaudi, 1966 e 1987.
  9. Dall'introduzione di Lautréamont/Ducasse Opere Complete, Corti, 1953.
  10. Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.
  11. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  12. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Voci correlate[modifica]

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