Antonio Baldini

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Antonio Baldini

Antonio Baldini (1889 – 1962), scrittore, giornalista e saggista italiano.

  • Il senso della storia si conquista facendone un po'.[1]
  • L'invenzione straordinariamente varia e la ricchezza delle fontane hanno sempre colpito di vivo stupore i visitatori di Roma alla loro prima entrata. La stessa regina Cristina di Svezia poté fare, a questo proposito, una figura di perfetta provinciale allorché si credette in obbligo di ringraziare Papa e Senato della grandiosa festa idraulica che pensava improvvisata in suo onore. Conosciuto poi che le cose stavano sempre (giorno e notte) a quel modo, la Minerva svedese restò di sasso.[2]
  • [Parlando di Potenza] La città, messa tutta per lungo sopra un monte, è circondata da un vallo profondo più di cento metri che la ferrovia percorre per due terzi, quanto basta cioè per vedere la città dal rovescio e dal dritto; da settentrione nel suo aspetto più antico e più ripido, più rustico e più grigio, e da mezzogiorno col suo viso nuovo, con le sue case fiammanti distese a leggero semicerchio che cominciano a venire incontro alla valle [...] mi sono subito trovato così bene e sentito così di casa andando su e giù pel corso di Potenza, denominata Strada Pretoria, che, non bastandomi l’animo di fare il forastiero, i primi due giorni non ho voluto conoscere altro della città. Ero come uno che avesse trovato finalmente la scarpa per il suo piede, dall’albergo mi sono trovato a passeggiare con gli altri potentini come se non avessi fatto altro in vita mia [...] la Pretoria è lunghissima e il più bello è che non si può avere una idea della sua lunghezza altro che passeggiandola tutta, perché pure andando a dritta, non è propriamente rettilinea, ma ha quel vago lieve spostamento di facciate e di cantoni che in qualunque punto tu ti guardi avanti e indietro hai la vista sempre chiusa, sei preso dentro il corso, ma quanto piacevolmente![3]
  • [Nel suo leggere e studiare orazianamente] Le scritture di riguardo andrebbero condotte con invece la porta chiusa a due mani di chiave e il cappello attaccato alla chiave per impedire che altri possa scorgere lo scrittore dal buco della serratura mentre scrive. Ci sono certe operazioni che l'uomo ha da fare al buio, o lontano dalla vista di tutti. Farsi vedere a scrivere è come farsi veder nudo: non è una cosa pulita.[4]

Citazioni su Antonio Baldini[modifica]

  • Baldini era lettore e critico che preferiva percorrere le strade all'aperto, e che si poneva innanzi ai testi poetici come un solitario contemplatore di capolavori in una galleria di quadri, proprio di fronte, gustando e rigustando il ritmo e il suono dei versi, l'armonia della prosa, senza sollecitare intermedi di professione come, alla fine, sarebbero gli autori di note, i costruttori di complessi apparati esegetici. (Giorgio Petrocchi)
  • Di libri questo scrittore arioso, festoso, "pastoso", ne ha letti tanti, l'ha valutati con giudizio sicuro, azzeccato perché pensato lentamente e pronunciato senza sicumera. (Giorgio Petrocchi)

Note[modifica]

  1. Da Amici allo spiedo, Vallecchi, 1932.
  2. Da Rugantino, Bompiani, 1942, p. 183.
  3. Da un reportage dal titolo "Pretoria" del 1° maggio 1930.
  4. Da Le scale di servizio. Introduzione al libro e alla lettura, R. Ricciardi, 1971.

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