Battlestar Galactica (miniserie televisiva)

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Voce principale: Battlestar Galactica.

Battlestar Galactica, miniserie televisiva (episodio pilota della serie omonima).

Miniserie[modifica]

Frasi e dialoghi[modifica]

  • Numero Sei: Tu sei vivo?
    Ufficiale di collegamento: Sì.
    Numero Sei: Dimostralo.
  • [Ad un neonato a cui sta per rompere il collo] Buono, buono, va tutto bene. Tra non molto non dovrai più piangere, piccolino. (Numero Sei)
  • Gaius Baltar: Quindi mi stai dicendo.. mi stai dicendo che sei una macchina!
    Caprica 6: Sono una donna.
    Gaius: No, sei una macchina. Pff, una donna sintetica, cioè un robot.
    Caprica: Te l'ho già ripetuto 3 volte Gaius!

Gaius: Beh perdonami, ho un piccolo problema a crederci perché l'ultima persona che ha visto un cylone ha riferito che aveva più l'aspetto di un tostapane!
Caprica: Quei modelli sono ancora in circolazione anche se sono superati.
Gaius: Dimostralo. Se sei un cylone dimostramelo, adesso.
Caprica: Non credo sia necessario. Tu sai che sto dicendo la verità.
Gaius: Vedi, affermare che una cosa è vera non la rende necessariamente tale. Perché la verità è che io non credo a una sola parola.
Caprica: Non puoi fare a meno di credermi perché hai sempre saputo che c'era qualcosa di diverso in me. Evidentemente un qualcosa che tu devi aver trovato intrigante. E mi credi anche perché è una lusinga per il tuo ego. Pensare che soltanto tu tra miliardi di persone che vivono nelle 12 Colonie, tu, sei stato scelto per la mia missione.
Gaius: La tua missione? Quale missione?
Caprica: Hai sempre saputo che volevo avere accesso al sistema della difesa.
Gaius: Aspetta.. io io.. il si-ste-ma della difesa? Aspetta un momento. Il sistema della difesa?! Che cosa vorresti dire?
Caprica: Andiamo Gaius. Le frequenze di comunicazione, i piani di spiegamento delle forze militari, tutti i database!
Gaius: O mio dio. I-i-io non c'entro niente con questa storia! Tu sai che io non c'entro niente con tutto questo..
Caprica: Hai una capacità sorprendente di ingannare te stesso. Spiegami come fai..
Gaius: Ah quante persone sanno? Di me? Precisamente, che io sono coinvolto?
Caprica: ..e anche in questo momento in cui il destino del tuo mondo è veramente appeso ad un filo pensi solo agli effetti che questo può avere su di te.
Gaius: Hai idea di cosa potrebbero farmi il giorno in cui lo scopriranno?!
Caprica: È probabile che ti accusino di tradimento.
Gaius: ..e il tradimento viene punito con la pena di morte! Non posso crederci..
Caprica: Cosa fai?
Caprica: Chiamo il mio avvocato.
Caprica: Non credo che sarà necessario.
Gaius: Lui saprà cosa fare, risolverà tutto. È il migliore nel suo campo.
Caprica: Ripeto non sarà necessario, perché entro poche ore non ci sarà rimasto più nessuno che potrà accusarti.
Gaius: Co-sa vuoi dire esattamente?!
Caprica: I Figli dell'Umanità torneranno a casa. Oggi.

  • Apollo: Allora, qual è l'accusa questa volta?
    Starbuck: Ho fatto a pugni con un superiore stronzo.
    Apollo: Ah. Scommetto che era tutto il giorno che volevi dirlo.
    Starbuck: Gran parte del pomeriggio, sì.
  • William Adamo: La guerra dei Cyloni è finita da molto tempo, tuttavia non dobbiamo dimenticare perché molti di noi hanno sacrificato così tanto per la causa della libertà. Il prezzo di indossare l'uniforme può essere alto, ma... qualche volta è troppo alto. Quando abbiamo combattuto i Cyloni, l'abbiamo fatto per salvare noi stessi dall'estinzione. Ma non abbiamo mai risposto alla domanda "perché?". Perché noi come persone meritiamo di essere salvati? Continuiamo a commettere omicidi per avidità, per odio, per gelosia. E continuiamo a far ricadere tutti i nostri peccati sui nostri figli. Ci rifiutiamo di accettare la responsabilità di ciò che abbiamo fatto. Com'è accaduto con i Cyloni. Abbiamo deciso di giocare a Dio, creare la vita. Quando quella vita si è rivoltata contro di noi, ci siamo consolati con la consapevolezza che non era veramente colpa nostra, non veramente. Non puoi pensare di essere Dio e infischiartene delle cose che hai creato. Prima o poi, arriva il giorno in cui ti devi assumere le responsabilità del tuo operato.
  • Starbuck: Sei sicuro che volerà?
    Capo Tyrol: Beh, il reattore è ancora caldo. Dobbiamo solo sfilare il buffer, rifornirlo di carburante e caricare l'artiglieria. Il problema è portarlo alla piattaforma di lancio.
    Starbuck: Non potremmo usare quella di prua?
    Tyrol: È un negozio di gadget adesso.
    Starbuck: Porca puttana.
  • Tenente Karl "Helo" Agathon: Ehi! Lei è Gaius Baltar?
    Baltar: [Terrorizzato] Sì. Non ho fatto niente!
  • Presidente Laura Roslin: Grazie, capitano Apollo, per aver salvato la vita a tutti noi.
  • Numero Sei [Mentre Baltar sospetta che Aaron Doral sia un Cylone] Non mi sembra il tipo, e non ricordo di averlo incontrato a nessun ricevimento dei Cyloni.
  • William Adamo: Preferirebbe che scappassimo?
    Roslin: Sì, assolutamente, è l'unica cosa sensata da fare adesso, cioè scappare. Lasciamo questo sistema solare senza voltarci indietro [...]
    Adamo: Lei può scappare, se vuole. Questa nave resterà qui e combatterà.
    Roslin: Sarò sincera con lei. La razza umana sta per essere spazzata via. Ci rimangono solo cinquantamila persone, nient'altro. Quindi, se noi esseri umani vogliamo continuare a sopravvivere come specie, dobbiamo andarcene sùbito da qui, e dobbiamo cominciare a mettere al mondo bambini.
  • William Adamo: [Vedendo Billy che flirta con Dualla] Sarà meglio mettere al mondo figli.
    Saul Tigh: È un ordine?
    Adamo: Forse...
  • William Adamo: Sono loro i fortunati? È questo che state pensando, vero? Siamo lontani dalla nostra patria. Abbiamo fatto il salto oltre la linea rossa, in uno spazio sconosciuto. Rifornimenti e carburante limitati, nessun alleato, e ora, nessuna speranza. Forse sarebbe stato meglio per noi morire velocemente sulle colonie con le nostre famiglie, invece che morire qui lentamente, nel vuoto dello spazio buio. Dove andremo adesso? Che cosa faremo? La vita qui è cominciata là fuori, sono le prime parole delle sacre pergamene che ci sono state tramandate dai padri di Kobol diversi secoli fa. E questo significa chiaramente che non siamo soli in questo universo. Elosha, esiste una tredicesima colonia di umani, non è vero?
    Elosha: Sì. Si tramanda che una tredicesima tribù lasciò Kobol agli albori del tempo. Fondarono la loro patria su un pianeta chiamato Terra, che ruota intorno a una stella molto distante.
    Adamo: Non è sconosciuta. Io so dove si trova. La Terra. Il più recondito segreto che custodiamo. Il luogo era conosciuto solo dai comandanti anziani della Flotta, e non dovevamo rivelarlo a nessuno, almeno finché su di noi incombeva la minaccia dei Cyloni. Perciò ora abbiamo un rifugio dove andare. Un rifugio del quale i Cyloni non sono a conoscenza. Non sarà un viaggio facile. Sarà molto lungo e difficoltoso. Ma oggi vi prometto una cosa, in memoria di coloro che giacciono qui di fronte a voi: riusciremo a trovarla, e la Terra diventerà la nostra nuova patria. Così diciamo tutti!
  • Tenente Kara "Starbuck" Thrace: Ho il permesso di parlare liberamente?
    Tigh: Accordato.
    Starbuck: Lei è un bastardo.
  • Gaius Baltar: Se ci sono dei Cyloni qui a bordo, noi li troveremo.
    Numero Sei: Noi? Non mi dirai che stai dalla loro parte, Gaius.
    Baltar: Io non sto dalla parte di nessuno.

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