Bruno Munari

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Bruno Munari

Bruno Munari (1907 − 1998), grafico e designer italiano.

  • C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. (da Fantasia)
  • Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al Museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali. (da Artista e designer)
  • L'arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi. (da Munari 80)
  • Mentre i negativi-positivi sono costruiti con tinte sature piatte, senza alcun segno "espressionista", in uno spazio geometrico organizzato da ritmi rigidi, e dove tutto lo spazio è significante; i segni sono invece delle forme appoggiate sul fondo, senza problemi di ambiguità percettiva, dove il valore è dato dall'energia, dal colore materico, dalle dimensioni, dai collegamenti, dagli spazi vuoti. (da Simultaneità degli opposti)
  • L'uovo ha una forma perfetta benché sia fatto col culo. (Da Verbale scritto. Citato in Giorgio Maffei, Munari: i libri, Bonnard, 2007, p. 174)
  • Nelle pitture di Caravaggio ci sono effetti di luce. L'interruttore non so dov'è. (da Occhio alla luce)
  • Perché non facciamo una fantasia sull'alfabeto... fantastico, imprevisto, con lettere tutte diverse di dimensioni, di forma, di materia, di colore; buttate per aria con allegria... (da Alfabeto Lucini)
  • Quando tutto è arte niente è arte. (da Munari 80)
  • Struttura montabile e smontabile in varie combinazioni. Abitacolo è una struttura abitabile, un supporto quasi invisibile per il proprio microcosmo. Pesa 51 chili e può portare anche venti persone. (da Artista e designer)
  • Un dizionario dei gesti italiani è divertente e utile, tanto più se pensiamo che gli italiani, appunto, sono conosciuti in tutto il mondo perché si esprimono, oltre che con le parole, anche con i gesti. (da Il dizionario dei gesti italiani)
  • Un esempio di forma spontanea è la lampada di maglia Falkland. Il materiale è un tubo di filanca. Da molto tempo pensavo all'elasticità come componente formale di oggetti e un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. – Noi non facciamo lampade, signore. – Vedrete che le farete. E così fu. (da Fantasia)

Arte come mestiere[modifica]

  • Occorre far capire che finché l'arte resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone.
  • Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.
  • Se volete poi sapere qualcosa di più sulla bellezza, che cos'è esattamente, consultate una storia dell'arte e vedrete che ogni epoca ha le sue veneri e che queste veneri (o apolli) messi assieme e confrontati, fuori dalle loro epoche, sono una famiglia di mostri. Non è bello quello che è bello, disse il rospo alla rospa, ma è bello quello che piace.

Versi[modifica]

  • Ogni libro è letto | ma ogni letto non è anche un libro. (da Domus, n. 760, 1994)
  • ALBERO | l'esplosione lentissima | di un seme. (da Fenomeni bifronti, Etra/Arte, 1993)
  • Quando qualcuno dice: | questo lo so fare anch'io, | vuol dire | che lo sa rifare | altrimenti | lo avrebbe già fatto prima. (da Verbale scritto, Il melangolo, 1992)

Bibliografia[modifica]

  • Bruno Munari, Arte come mestiere, Economica Laterza 1966.
  • Bruno Munari, Artista e designer, Economica Laterza 1971.
  • Bruno Munari, Fantasia, Universale Laterza 1977.
  • Bruno Munari, Munari 80 a un millimetro da me, Scheiwiller 1987.
  • Bruno Munari, Simultaneità degli opposti, Edizioni Corraini 1987.
  • Bruno Munari, Il dizionario dei gesti italiani, Adnkronos Libri 1994.

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