Camillo Langone

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Camillo Langone (1962 – vivente), giornalista e scrittore italiano.

Citazioni di Camillo Langone[modifica]

  • “Ho dato vita e forza a chi mi è figlio, ma egli mi ha girato le spalle, tradendomi”. Qui Dio parla dell’Europa. [...] “Loro hanno violato il comandamento; loro hanno rotto l’Alleanza, quindi la maledizione del Divino ha divorato la Terra; ecco perché i popoli si stanno estinguendo”. Qui parla dell’Europa abortista-atea-antinatalista.[1]
  • Io essendo uno scrittore non posso fare altrimenti, e me ne frego della volgarità del candidato repubblicano: non sarà mai volgare quanto un censore, quanto uno di quelli che vogliono leggi contro l'omofobia o l'islamofobia per togliere alle persone anche il diritto di avere paura. Io li disprezzo gli scrittori, i giornalisti, gli artisti che votano per farsi applicare la museruola (disprezzo quasi tutti, dunque).[2]
  • Non conosce la dolcezza del vivere chi non ha vissuto prima di Tangentopoli.[3]
  • Non credevo mi fosse possibile affrontare via del Corso il sabato pomeriggio, in dicembre per giunta. Ma per amore si fa perfino questo, io che seguo un po' Giussani e un po' Gozzano, il poeta "innamorato di tutte le signore che mangiano le paste nelle confetterie".[4]
  • Perché voi maschi guardate il campionato di calcio femminile? [...] Non state sostenendo un gioco innocente, cari amici. [...] Non si stanno giocando i mondiali di calcio femminile bensì i mondiali del livellamento sessuale. Senza lo strapotere dell'ideologia gender non si spiega il successo di questi campionati che prescrivono alle ragazze di tutto il mondo modelli contronaturali di forza, aggressività e ambizione capaci di distruggere la più delicata femminilità. [...] State attenti, tifosi maschi, il pallone rosa è una tentazione, un'esca: invece di gonfiarlo, bucatelo.[5]
  • Odiava il tempo, Cristina [Campo]. Odiava il tempo in generale: «Tutto ciò che è passato e futuro è estraneo e lontano da Dio» (Meister Eckhart) era una delle sue frasi preferite. Odiava un tempo in particolare, quegli anni del medio Novecento italiano in cui le era toccato di vivere, di cui percepiva in modo straziante la bancarotta spirituale.
    Creatura umbratile, lo osteggiò non agitandosi e contrapponendosi platealmente (come fece nello stesso periodo un altro antimoderno, Pasolini) bensì tendendo a scomparire, a tagliare i ponti, a perdere il contatto. Boicottando per prima cosa la biografia, a cominciare dal nome anagrafico, Vittoria Guerrini, seppellito da una serie di pseudonimi fra cui Cristina Campo divenne il preferito.[6]
  • Ventura rifiutava il trucco: un maschio non si fa imbellettare. Rifiutò un film con Jack Nicholson dopo che l'americano, durante un pranzo, ebbe la pessima idea di offrirgli della cocaina. Rifiutò la parte di un uomo che si innamora di una prostituta. Rifiutò di lavorare con Spielberg in Incontri ravvicinati del terzo tipo perché non credeva negli extraterrestri. Rifiutava di baciare le attrici anche se il copione lo richiedeva (e si poteva trattare di Brigitte Bardot come di Mireille Darc), per rispetto nei confronti della moglie e dei figli. Rinasca un Lino Ventura, ossia un attore che sia innanzitutto un uomo ammirevole.[7]
  • [Su papa Francesco] Tifoso, quindi fazioso. È blasfemo, perché speri che gli avversari perdano. Un prete può dire una cosa del genere? Cattolico è sinonimo di universale. Se ci dividiamo in fazioni cosa fai, preghi per la mia sconfitta? Anche il cardinal Bertone andava allo stadio. Una cosa allucinante. Quindi gli altri sono figli di un Dio minore? Non si possono vedere queste cose.[8]
  • [Sull'albero di Natale] Gli italiani sedicenti cattolici sono in realtà quasi tutti sincretisti e lo prova l’entusiasmo con cui ogni dicembre accolgono il pagano albero di Natale. Di un paganesimo a volte plateale, come l’albero di Piazza Venezia a pannelli solari, dunque strumento del culto ambientalista. A volte subdolo, come l’albero di Piazza San Pietro, benedetto da Papa Pachamama Francesco e incombente sul presepe quello sì cattolico.[9]

Note[modifica]

  1. Citato da Isaia, tu avevi prefigurato il mondo moderno, Il Foglio, 21 marzo 2024.
  2. Da Clint Eastwood mi ha convinto, voterò Trump, Ilfoglio.it, 5 agosto 2016.
  3. Da L'ultimo ballo di De Michelis, che ci ha abbandonati a un'Italia di pensionati, Ilfoglio, 14 maggio 2019.
  4. Da A Natale, tarme e compassione, Ilfoglio, 25 dicembre 2014.
  5. Da Bucate il pallone alle giocatrici di calcio, Ilfoglio, 19 giugno 2019
  6. Da Campo Cristina (Vittoria Guerrini), in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), 150anni.it
  7. Da Rinasca un Lino Ventura, uomo e attore ammirevole, Ilfoglio, 17 novembre 2018.
  8. Da Camillo Langone: “Papa Francesco? Un blasfemo insensibile alla bellezza”, Linkiesta, 13 febbraio 2019.
  9. Da La venerazione per il pagano albero di Natale: i cristiani sono minoranza anche in Italia, Ilfoglio, 13 dicembre 2022.

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