Carlo Carretto

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Carlo Carretto, Spello, eremo Beata Angela, estate 1971

Carlo Carretto (1910 – 1988), religioso italiano.

Beata te che hai creduto[modifica]

  • Che pace andare al di là delle cose.
  • È una delle cose importanti che devi capire: la frontiera dell'Invisibile è nella fede e non nella realtà.
  • I battimani sono una droga da cui i cristiani dovrebbero guardarsi con più attenzione.
  • Maria, nella fede, ebbe il coraggio di confidare nel Dio dell'impossibile e di lasciare a Lui la soluzione dei suoi problemi: la sua era fede pura.
  • L'uomo meschino si forgia un Dio meschino incapace di novità e di salvezza.
  • La morte vera è la separazione da Dio e questa è intollerabile; la morte vera è la non fede, la non speranza, il non amore.
  • Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno.
  • Se credere è difficile, non credere è morte certa.
  • Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale.

Carretto. Un contemplativo sulle strade del mondo[modifica]

  • Aver fede in Dio, fidarsi di lui! E questa la fondamentale battaglia della vita.
  • Beata te, Maria, che hai creduto! Questa è la sua grandezza.
    Non m'importa proprio che sia regina: me la sento sorella.
  • Ci sono bestemmie volgari, pronunciate nei trivi dagli uomini empi, e ci sono bestemmie pronunciate da cristiani superficiali nei luoghi devoti. Eccola: «Senza soldi non si può fare l'apostolato». Fare apostolato significa continuare l'opera di Gesù, rispondere anzi a un suo preciso invito. [...] Quale azione ha fatto Gesù che non sia possibile fare senza soldi? Forse pregare? Oppure soffrire? Amare? Parlare? Guarire? Oppure morire?
  • Ci vuole davvero un po' di astuzia umana, quando si tratta di qualcosa di così importante com'è la preghiera.
  • Dato che il Signore è proiettato nella gioia e nella speranza del futuro, non giudicherà mai. Il Signore è la gioia del presente.
  • Dio, che ci ama, vuole che ogni tanto ci fermiamo nel nostro lavoro, vuole che deponiamo la vanga o la penna e che pensiamo ai nostri destini eterni, a lui, al paradiso.
  • È proprio della missione di Maria unire ciò che è diviso. Unire l'irruenza alla prudenza, l'umiltà con la dignità, la forza con la debolezza, il lavoro con il riposo.
  • Fede! Questo è il più grande problema dell'uomo quaggiù, questa è la base di ogni sofferenza in questo esilio della terra.
  • I sentimenti non seguono sempre la verità. Come può amare un cuore che soffre amaramente per avere ricevuto un'offesa?
  • Il grado della nostra fede è il grado della nostra preghiera; la forza della nostra speranza è la forza della nostra preghiera; il calore della nostra carità è il calore della nostra fede.
  • Il perdono. Lì c'è veramente il volto di Dio.
  • Io non ho paura della civiltà moderna, se noi cristiani sapremo immettere negli uomini di oggi la verità e l'amore, e sapremo con i racconti su Gesù e sul Padre far sentire la nostalgia del cielo.
  • Io penso non esista al mondo una fatica così grande come una preghiera impegnata.
  • L'incontro con la verità, con Dio, avviene nei modi più impensati! Quando credo, non sono più un semplice uomo, sono già figlio di Dio.
  • La contemplazione è il prendere coscienza di questa presenza avvolgente di Dio nella nostra vita.
  • La nostra fede consiste nel riconoscere a Dio questa possibilità di una nuova creazione.
  • La notte amica è immagine della fede. Questo punto sperduto nello spazio sono io; il buio necessario, amico insostituibile, la fede; le stelle, la testimonianza di Dio.
  • Le cose terrene, piene della presenza di Dio, sono tutte quante un segno, su cui la fede si impegna, ma non sono segno solo per colui che ha fede.
  • Le donne, che non avevano la possibilità di dire la verità, sono state le prime ad annunziare il Vangelo agli uomini.
  • Non credere all'opinione pubblica. L'opinione pubblica è una menzogna continua, i giornali un pasticcio, la moda una cosa tremenda.
  • Ogni volta che non crediamo all'amore, tiriamo fuori la legge del taglione per far valere i nostri «diritti».
  • Per il cristiano, rendere conto della propria speranza significa rendere conto agli uomini della speranza che Dio pone in essi, della fiducia che accorda loro, con cui li ama.
  • Presenza a Dio, presenza agli uomini: i due segni che non possiamo disgiungere senza che la testimonianza cristiana ne sia mutilata e snaturata.
  • Rimane la soglia della condizione umana tra il visibile e l'invisibile, ed è la fede che deve operare l'interscambio tra le due zone.
  • Tu [Dio] verità, io menzogna. Tu fissità, io instabilità. Tu chiarità, io torbido. Tu sapienza, io ignoranza. Tu purezza, io lussuria. Tu umiltà, io orgoglio.

Bibliografia[modifica]

Carlo Carretto, Beata te che hai creduto, Paoline, 1980.

  • Carlo Carretto, Carretto. Un contemplativo sulle strade del mondo, pubblicazione postuma, Paoline, 1996.

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