Carlo Lapucci

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Carlo Lapucci (1940 – vivente), saggista italiano.

Citato in Beatrice Manetti, Proverbi, il cosmo in due parole, la Repubblica, 3 settembre 2006.
  • Il primo tentativo di offrire all'Italia unita un corpo di proverbi nasce proprio a Firenze, e dalla stessa casa editrice che oggi ha pubblicato il mio Dizionario: è la raccolta di Giuseppe Giusti curata dal Capponi nel 1853. Una raccolta di proverbi in gran parte toscani, ma siccome nell'Ottocento il toscano equivaleva all'italiano, il suo repertorio è stato usato a lungo come un repertorio dei proverbi italiani.
  • I proverbi italiani, in definitiva, sono i proverbi toscani accolti e condivisi dai parlanti.
  • Il proverbio era legato in larga parte alla civiltà agricola: sparita quella, le sue metafore diventano incomprensibili. I giovani, che non sanno più cosa sia la fermentazione del vino o la differenza tra un gallo e una gallina, non li capiscono. Però è proprio quando una cosa sta morendo che incuriosisce di più. Se incontrano un proverbio, i ragazzi si fermano e chiedono spiegazioni. Ne sono attratti, un po' perché la metafora è l'aspetto creativo della lingua, un po' perché la sua sintesi e la sua ricchezza espressiva sono in perfetta sintonia con il modo di comunicare di oggi. È lo stesso meccanismo che riempie i diari dei ragazzi di aforismi o di frasi celebri del cinema.
  • In Toscana il proverbio era usato di continuo. Pensi a quel verso della "Commedia" che dice "poca favilla gran fiamma seconda": Dante trova un proverbio all'interno della sua lingua, lo formalizza e alla fine soppianta quello che c'era prima. Anche Petrarca è un grande utilizzatore di proverbi, e la cosa non sorprende. Entrambi vivevano ancora a diretto contatto con la cultura popolare, prima che l'Umanesimo e il Rinascimento chiudessero la cultura dentro le stanze del principe
  • La prima caratteristica del mondo toscano è un realismo crudo, legato al quotidiano, che non risparmia neanche la sfera del sacro e del sublime. Tra gli innumerevoli proverbi sulle suocere, tutti ugualmente feroci, ce n'è uno che dice: "anche la Madonna, che non la volle, se lo prese vecchio", cioè il marito. E poi l'ironia, non cattiva eppure inesorabile: "il sé è patrimonio dei coglioni", oppure "Quattrini e santità, la metà della metà". Questo atteggiamento verso la vita si esprime, oltre che nei contenuti, nell'utilizzo del proverbio, piazzato spesso, nel corso di una discussione, in un punto e in un modo che fanno ammutolire l'interlocutore.

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