Comicità

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Un clown

Citazioni sulla comicità e sul comico.

Citazioni[modifica]

  • Appena i comici rimettono fuori la testa dal lago d'acqua benedetta di cui l'ascetismo cristiano inondò il medio evo, eccoti contro di loro, lega formidabile, i padri, i santi, i sinodi, i concilî, i papi, i re, i parlamenti; fioccano sopra di essi decreti, leggi, scomuniche. Per san Tommaso non c'è nessuna differenza fra un attore e una cortigiana; per Filippo Augusto, dare ai comici è come dare al diavolo. Vadano essi intanto a piantare le loro baracche lontano dalla corte, dai tribunali, dalle scuole, dalle chiese; intanto; col tempo li coglierà più rabbiosa che mai l'ira dei vescovi ortodossi e la pedantesca austerità dei giansenisti. (Ferdinando Martini)
  • Attraverso la comicità vediamo l'irrazionale in ciò che ci sembra razionale; il folle in ciò che ci sembra sensato; l'insignificante in ciò che sembra pieno di importanza. Essa ci aiuta anche a sopravvivere preservando il nostro equilibrio mentale. Grazie all'umorismo siamo meno schiacciati dalle vicissitudini della vita. Esso attiva il nostro senso delle proporzioni e ci insegna che in un eccesso di serietà si annida sempre l'assurdo. (Charlie Chaplin)
  • Ci sono dei meccanismi universali della comicità che sono immutabili: la caduta sulla buccia di banana, ad esempio, rientra in questi meccanismi universali e farà sempre ridere. (Roberto Ciufoli)
  • Ci sono tanti aspetti della comicità che sono cambiati, e sono quelli legati ovviamente all'attualità e questa è una variabile necessaria, perché anche la comicità si aggiorna e cambia il modo di ridere e di approcciarsi alle cose. (Roberto Ciufoli)
  • Ciò che vedeva era soltanto questo: comicità e miseria, comicità e miseria. E allora, insieme con la pena e l'orgoglio della conoscenza, venne la solitudine, perché gli riusciva intollerabile la vicinanza degli inetti con lo spirito gaiamente ottenebrato, e il marchio che lui recava sulla fronte li respingeva. (Thomas Mann)
  • Credo nella comicità che parte da una sorgente drammatica, non nell’intrattenimento per l’intrattenimento. (Angela Finocchiaro)
  • È facile far ridere gli spettatori pronunciando la parolaccia quando serve ma a me piace un altro tipo di comicità fatta di mimica, di espressività, che racconti ciò che accade nella quotidianità in cui il pubblico si riconosce e che lasci anche un retrogusto quasi malinconico per creare momenti di riflessione. (Max Pisu)
  • Forse quando i comici erano essenzialmente comici, il pubblico, cessato il rapporto artistico che aveva con essi, li abbandonava al loro destino, che non era dei più floridi; giacché, se ne eccettuiamo le celebrità, i poveri piccoli eran tutti messi in un mazzo, disprezzati, o per lo meno trascurati. Commediante! Un nomaccio. (Luigi Rasi)
  • Ho imparato [...] che si può dire quasi qualsiasi cosa, l'importante è che sia divertente, aspetto che a volte è relativo e non è particolarmente facile da gestire. Il miglior tipo di comicità offre uno specchio che riflette il mondo che ci circonda e spesso sono delle verità dure. Alle volte è divertente anche se rappresenta quasi una sfida perché in base al modo in cui si dicono le cose delle persone potrebbero considerare le battute incredibilmente offensive. (Rachel Brosnahan)
  • I comici sono diversi da qualsiasi altro individuo. Vedi me: per una buona battuta darei mia moglie in pasto ai lombrichi. Bè, anche per una battuta così così. (Alfredo Accatino)
  • Il comico come il sublime, non dimora mai nell'oggetto, ma nel soggetto. (Jean Paul)
  • Il comico deve essere autore di se stesso. (Ubaldo Pantani)
  • Il comico è cianuro. Si libera nel corpo del tragico, lo cadaverizza e lo sfinisce in ghigno sospeso. (Carmelo Bene)
  • Il comico è uno dei mestieri più umilianti del mondo: basta una serata in cui non riesci a far ridere il pubblico per darti una botta tremenda all'autostima. Quando sali su un palco sei autorizzato a fare qualunque cosa per far divertire le persone, quindi fai il cretino. Se le fai ridere, bene, altrimenti sei tu il cretino. (Fabio De Luigi)
  • Il comico fa molta attenzione alle parole che usa, anche solo al suono con cui le pronuncia. (Luciana Littizzetto)
  • Il linguaggio per la comicità è fondamentale anche se prima del linguaggio c'è la situazione comica che è data da fatti della vita. (Antonello Fassari)
  • Io divento come un comico che si prende una risata da un pubblico drogato. Non ha valore, ecco, perché sono sempre allegri. (Io e Annie)
  • Io penso che il comico che parla di politica è un poveraccio senza idee. Possono parlarne tutti e, in più, il comico ci specula. Non mi fa ridere e non mi diverte. È una risatina facile ma che non ti lascia niente. Uno viene a teatro per rilassarsi, se deve venire a teatro per sentirsi dire le cose che lui già pensa e che lo fanno pure innervosire non ha senso. (Maurizio Battista)
  • La comicità è come l'erotismo: non ammette interpretazioni. O si fa ridere, o no. Una cosa funziona se fa ridere, l'erotismo è tale se suscita eccitazione. Il resto invece si può interpretare, un film può essere bello o meno bello, si può discutere. (Ubaldo Pantani)
  • La comicità è la ricerca dello stato infantile virtuoso in cui la purezza, lo sporco, la volgarità e l'impudenza sono tutti fusi nella stessa innocenza, in cui accade la risata. (Daniele Luttazzi)
  • La comicità è matematica! Seppia, in America usano delle equazioni per far ridere, capisci? Usano dei programmi del computer, guardami! Se A più B uguale C, C meno B uguale A, questa è la comicità, capito? Sì, però tu mi dirai "lo sanno fare tutti", eh? E qui ti sbagli di grosso, Seppia, perché ci vuole la vibrazione giusta. (Stanis La Rochelle, Boris)
  • La comicità è un mistero imperscrutabile. Sicuramente contano anche la cultura dell'autore, la caparbietà, la fiducia in se stessi, ma anche l'umiltà, la curiosità e il gusto della sfida. Conta anche un certo spirito ribelle, imbrigliato ma non domato. E un po' di fortuna non guasta, come sempre e in tutte le cose. (Massimo Bonfatti)
  • La comicità è un ottimo mezzo per smascherare l'oppressione. (Amira Hass)
  • La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L'ho sempre ricalcata sulla realtà del momento. (Alberto Sordi)
  • La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride. (Peppino De Filippo)
  • La natura di un comico è la trasgressione: non sono un prete che fa la predica, ma un comico che deve far ridere. (Luciana Littizzetto)
  • La prima cosa a sparire quando un paese viene trasformato in uno stato totalitario è la commedia e i comici. Poiché le persone ridono di noi, non credo che capiscano davvero quanto siamo essenziali per la loro salute mentale. (Groucho Marx)
  • Non c'è niente di più comico dell'infelicità. (Samuel Beckett)
  • Quando un uomo fa il comico di professione la gente si aspetta da lui che sia comico in ogni circostanza. Un violinista può lasciare il suo strumento a casa, un pianista può dimenticare di portare lo spartito, ma un comico non ha scuse. Se non è eccezionalmente divertente, viene considerato persona assai stolida e deludente. (Groucho Marx)
  • Se hai sempre fatto il comico, ed entri in un ruolo drammatico aspetti cosa fa il pubblico: se piange, invece di ridere, ce l'hai fatta. (Diego Abatantuono)
  • Se il ridere, come è stato detto, ci rende diversi dagli animali, ciò significa che ci deve essere nel comico qualcosa di molto importante per la conoscenza di noi stessi. (Renzo Montagnani)
  • Tutti i grandi comici, da sempre, si muovono e si comportano in maniera immatura, come bambini. (Paolo Villaggio)
  • Un bravo comico deve sempre difendere il suo paese da chi lo governa. (Roberto Benigni)

Marina Massironi[modifica]

  • [«Com'è cambiata la comicità dagli anni '90 ad oggi?»] Adesso le trasmissioni che contengono comicità sono un po' dei cataloghi, molto a consumo. I comici presenziano, magari neanche tutte le settimane, hanno i minuti contati per esibirsi e via. Negli anni '90 c'era un po' più il meccanismo dell'affetto, del sequel diciamo, si costruivano delle storie [...]. I personaggi dalla prima all'ultima puntata facevano un percorso, c'erano comunque i tormentoni, però le storie si evolvevano.
  • La comicità non ha sesso. Bisogna essere diponibili all'autoironia e a ribaltare i ruoli consueti. E nel mio caso, amando la comicità di situazione, bisogna essere disponibili al gioco in maniera assolutamente infantile.
  • Sono in pace con la comicità e ho i miei gusti. C'è molta offerta rispetto agli Anni 90 e 2000, anche sui social, ma rispetto ad allora si è persa un po' l'affezione. Una volta i personaggi avevano una vita propria e c'era il tempo di farli evolvere [...]. Diciamo che allora c'erano molto più tempo, energia e lavoro di gruppo. Ai tempi di Mai dire Gol, per esempio, noi il lunedì eravamo tutti lì in riunione ed erano brainstorming divertentissimi, ci facevamo i regali, condividevamo.

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