Computer

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Un computer

Citazioni sul computer.

  • I computer danno esattamente quello che gli è stato immesso; se futilità immettiamo, futilità otterremo, ma gli uomini non sono molto diversi. (Richard Bandler)
  • Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. (Umberto Eco)
  • Io 'un capisco nemmeno perché te ne devi porta' dietro uno solo [di computer]. Sei in Italia, vieni dall'artra parte der mondo, e invece d'andà un po' in giro ti porti dietro ir compiùte. Ora, poi, si portano tutti dietro ir compiuter. Prima tutti cor cellulare, ora tutti cor compiuter. Se si va avanti di questo passo, fra tre o quattr'anni ci toccherà anda' a giro colla carriola. (Marco Malvaldi)
  • L'uomo deve poter essere letto al computer, e ciò è possibile soltanto se egli viene tradotto in numeri [e questo è disumanizzante]. (Papa Benedetto XVI)
  • Ma sono inutili. Ti sanno dare solo risposte. (Pablo Picasso)
  • Mai fidarsi di un computer che non è possibile gettare dalla finestra. (Steve Wozniak)
  • Mettete qualcuno davanti a un computer, fategli capire che è completamente solo e poi state a guardare quello che succede: cercherà altre persone, ma solo fino a un certo punto. Avrà amici che non sono proprio amici, e un'intensa vita online, che è proprio come avere una vita sociale. Si sentirà più connesso, ma sarà comunque solo. Tutte le persone sedute davanti a un computer sono sole. Tutte le persone sedute davanti a un computer sono al centro del mondo. Tutte le persone sedute davanti a un computer vogliono soprattutto parlare di sé. (John Lanchester)
  • Una volta che i computer prenderanno il controllo, potremmo non tornare più indietro. Diventeremo dei sopravvissuti alla loro tolleranza. Se saremo fortunati, potrebbero decidere di tenerci come animali. (Marvin Minsky)

Rosalind Picard[modifica]

  • Non volevo occuparmi di emozioni, in quanto donna e ingegnera che voleva essere presa sul serio, ma i miei studi non facevano che portarmi ad essa. Con tutti gli input che ricevi, come fai a sapere su cosa focalizzarti e cosa conta davvero? Nessun computer lo sa. Forse, ho pensato, hanno bisogno di qualcosa come le emozioni. E studiandole ho capito che non sono importanti solo per la percezione, ma anche per le decisioni razionali, il che mi è parso stupefacente.
  • Noi ingegneri del MIT siamo come Spock (di Star Trek, ndr): pensiamo di essere obiettivi e perciò ritenevo per lo più irrilevanti le emozioni. E la maggioranza dei colleghi, quand'ho inziato a parlare di Affective Compunting mi chiedeva: perché? È solo "rumore". Ho scritto il libro [Affective Compunting, Informatica affettiva] per far capire che era importante per il futuro dell'interazione intelligente tra esseri umani e computer.
  • L'Intelligenza Artificiale si era arenata... e onestamente è ancora arenata. Non era flessibile né piacevole nell'interazione, le persone mostravano rabbia verso i loro stupidi computer. E ho pensato se sono intelligenti, devono poter leggere in nostri segnali. È stato l'inizio dell'Affective compunting.

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