Conan il barbaro (film)

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Conan il barbaro

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Cosplayers

Titolo originale

Conan the Barbarian

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1982
Genere fantasy
Regia John Milius
Sceneggiatura John Milius e Oliver Stone basata sui racconti di Robert E. Howard
Produttore Dino De Laurentiis, Raffaella De Laurentiis
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Golden Globe a Sandahl Bergman nel 1983, come Nuova stella (femminile) dell'anno in un'opera cinematografica

Conan il barbaro, film statunitense del 1982 con Arnold Schwarzenegger, regia di John Milius.

Incipit[modifica]

Fra il tempo in cui l'oceano inghiottì l'Atlantide e il sorgere dei figli di Aryas, vi fu un'era aldilà di ogni immaginazione. L'era in cui visse Conan, destinato a portare la corona ingioiellata di Aquilonia sulla sua fronte inquieta. Sono io, suo cronista, il solo che può raccontarvi la sua saga. Lasciate che vi dica di quei giorni di gloriose avventure! (Akiro "Il Mago")

Frasi[modifica]

  • Fuoco e vento provengono dal cielo, dagli dèi del cielo, ma è Crom il tuo dio, Crom che vive nella terra. Un tempo i giganti vivevano nella terra, Conan, e nell'oscurità del caos mistificarono Crom e gli sottrassero il mistero dell'acciaio. Crom si adirò e la terra tremò e fuoco e vento abbatterono quei giganti e scagliarono i loro corpi nelle acque. Ma nel loro furore gli dèi si dimenticarono del segreto dell'acciaio e lo lasciarono sul campo di battaglia, e noi che lo trovammo non siamo che uomini. Né dèi, né giganti. Solo uomini. E il segreto dell'acciaio ha sempre portato con sé un mistero; devi impararne il valore, Conan, devi impararne la disciplina! Perché di nessuno, di nessuno al mondo ti puoi fidare, né uomini, né donne, né bestie. Di questo solo ti puoi fidare. (Padre di Conan)
  • Le ceneri si confusero con la terra, il sangue si fece neve. Chi mai potrà dire perché erano venuti? Per le armi di acciaio o per uccidere? Nessuno lo seppe mai poiché il capo si diresse a Sud, mentre i bambini andarono a Nord con i Vanir. Nessuno avrebbe mai sospettato dell'esistenza del popolo del mio signore. La sua fu una storia di dolore. (Akiro "Il Mago")
  • E per lui non vi fu più differenza: la vita... la morte... uguali. Ma la folla era sempre lì per acclamarlo con furiose grida di desiderio. Cominciò a capire il senso del valore, del proprio valore. (Akiro "Il Mago")
  • Si accostò alle lingue e agli scritti: la poesia del Kithai, la filosofia di Sung. E conobbe anche i piaceri della carne, quando si congiunse con donne della razza migliore. Eppure non tralasciò mai la disciplina dell'acciaio. (Akiro "Il Mago")
  • E ogni sorta di piaceri e di divertimenti ebbe libero sfogo. Il benessere può essere meraviglioso! He he he... Ma si sa, il successo può mettere alla prova il coraggio ed è spietato come il più valoroso degli avversari. [...] Furono condotti dalla presenza del Re Osric l'Usurpatore, che un tempo era un valoroso vichingo, come il mio signore, e adesso era solo un vecchio ubriacone. (Akiro "Il Mago")
  • A volte accade nella vita che i gioielli cessino di risplendere. Che l'oro sia grigio e senza luce, e che la reggia diventi una prigione. E tutto ciò che resta... è l'amore di un uomo per sua figlia! (Re Osric)
  • Vada alla malora Thulsa Doom! È un essere infido, uno stregone che può convocare i demoni! I suoi discepoli aspirano solo a sacrificare la vita per lui, e sono migliaia. Questa Montagna del Potere dove vive pare che sia inespugnabile. Ne ho parlato con Subotai, ed è d'accordo. Godiamoci ciò che abbiamo finché si può! Non ho mai avuto tanto come ho adesso... ho vissuto sempre da sola. Molte volte affronto la morte senza che importi a nessuno. Ho guardato dentro le case, le tende degli altri, nella più gelida oscurità e ho visto delle figure che si abbracciavano nella notte... e non mi sono fermata mai. Tu ed io abbiamo il calore, ed è così difficile trovarlo in questo mondo! Ti prego, lasciamo che siano altri a non fermarsi nella notte. Afferriamo il mondo per la gola e obblighiamolo a darci quello che desideriamo! (Valeria)
  • Neanche tutti gli dèi possono separarci. Se io morissi, e tu stessi combattendo, per salvare la tua vita ritornerei dall'oscurità, dai profondi abissi dell'ade per combattere al tuo fianco! (Valeria)
  • Infedeli profanatori. Affogheranno tutti in laghi di sangue. Ora capiranno perché hanno paura del buio. Ora sapranno perché hanno paura della notte. (Thulsa Doom)
  • Crom! Non ti ho mai pregato prima d'ora, non saprei come farlo. Nessuno, neanche tu ricorderai se eravamo uomini buoni o cattivi, perché abbiamo combattuto, o perché siamo morti. No, ciò che conta è solo che due si son battuti contro molti, ecco cos'è importante! Tu ammiri il coraggio, Crom, quindi accogli la mia unica richiesta: fa' sì che mi vendichi! E se tu non m'ascolti, allora va' alla malora! (Conan)
  • La purificazione è imminente, è giunto il giorno di Doom! Tutto ciò che è male, tutto ciò che ha occhi, i vostri genitori, i vostri capi, coloro che si dichiarano vostri giudici, coloro che hanno mentito e corrotto la terra, saranno tutti purificati. Nelle vostre mani tenete la mia luce, il bagliore dell'occhio di Set, e questa fiamma vi guiderà nell'oscurità e vi illuminerà la via del Paradiso! (Thulsa Doom)
  • [Ultime parole] Figliolo... sei venuto da me da buon figlio. Chi puoi chiamare "padre" ora, se non me? Chi ti ha dato la volontà di vivere? Hai attinto solo da me la tua grande forza. Quando non ci sarò più, tu non sarai mai esistito. Cosa saresti senza di me, figlio mio? Pensaci, figlio mio. Pensaci! (Thulsa Doom)

Dialoghi[modifica]

  • Generale: Un'altra vittoria! Questo è bene. Ma qual è il meglio della vita?
    Guerriero: La steppa immensa, un veloce cavallo, falchi sul tuo polso e il vento che ti stordisce.
    Generale: No! ... Conan, qual è il meglio della vita?
    Conan: Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine.
    Generale: Questo è bene!
General: We have won again. That is good! But what is best in life?
Warrior: The open steppe, fleet horse, falcon on your wrist, wind in your hair!
General: Wrong! ... Conan, what is best in life?
Conan: To crush your enemies, see them driven before you, and to hear the lamentation of the women!
General: That is good!
  • Strega: Hanno detto che saresti arrivato... dal Nord... un uomo di grande forza. Un conquistatore. Un uomo che un giorno diventerà re con le proprie forze! Colui che schiaccerà i serpenti della terra...
    Conan: Serpenti?! Hai detto "serpenti"?
    Strega: Cos'è che cerchi?
    Conan: Un'insegna! Un simbolo, forse su uno scudo. Due serpenti minacciosi che si fronteggiano! Ma sono tutt'uno.
    Strega: E il Sole e la Luna nella nella parte inferiore... Sole e Luna... entrambi neri.
    Conan: Sì!
    Strega: C'è un prezzo da pagare, barbaro! [Conan fa sesso con lei] A Zamora, è il crocevia del mondo, tu puoi... puoi fare quello... quello... che vuoi! Puoi trovare... a Zamora!
  • Subotai: Cibo... Cibo! Sono giorni e giorni che non mangio...
    Conan: E perché dovrei sfamarti?
    Subotai: Dammi cibo, così avrò forza quando arriveranno i lupi. Non voglio morire di fame, ma combattendo.
    Conan: Chi sei tu?
    Subotai [si alza in piedi]: Mi chiamo Subotai, ladro e arciere. Sono Hyrkano, del Grande Ordine di Kerlait.
    Conan: E allora cosa fai qui?
    Subotai: Cibo per lupi. [Conan ride]
  • Conan: A quali dèi preghi?
    Subotai: Io prego ai quattro venti. E tu?
    Conan: Crom... Ma solo raramente: lui non ascolta!
    Subotai: He he he! E che ti serve, allora? Ah, è così, come ho sempre detto...
    Conan: Lui è forte. Se muoio andrò al suo cospetto. Mi chiederà "Qual è il segreto dell'acciaio?" e se non lo so, mi scaccerà dal Valhalla e riderà di me. Questo è Crom, il gran dio dei monti.
    Subotai: Ahhh, il mio dio è più grande!
    Conan: Hah! Crom ride dei tuoi quattro venti! Dall'alto della sua montagna!
    Subotai: Il mio dio è più forte: è il cielo sempiterno, e il tuo dio vive sotto di lui! [ridacchia, mentre Conan guarda in alto e gli rivolge un'occhiata offesa]
  • Subotai: Civiltà, antica e depravata. L'hai mai conosciuta?
    Conan: No!
  • Subotai: Due serpenti identici che si fronteggiano sopra un Sole nero, uno stemma stupendo.
    Mercante: Gli unici serpenti che conosco sono quelli di Set, di quelle torri maledette! Sono apparsi in ogni città. Due, tre anni fa era ben altro, il Culto del Serpente! Ora dappertutto! Praticano riti occulti, fanno sacrifici umani, la notte! Io non so altro.
  • Prostituta: Un'offerta per proteggerti dal male...
    Subotai [ubriaco]: Sono io il male!
    Conan: Sono solo sgualdrine! Hehe, il mio amico è già morto!
  • Conan: Tu non sei una guardia.
    Valeria: Neanche voi due lo siete.
    Subotai: Siamo ladri come te. Vogliamo scalare la torre.
    Valeria: Non avete nemmeno una corda! Huh! Due sciocchi che sfidano la morte! Sapete quali orrori si preparano per voi?
    Conan: No.
    Valeria: Allora uno di voi due vada avanti.
  • Subotai: Ugh... cosa mai può puzzare in questo modo?
    Valeria: Vuoi vivere in eterno?
  • Akiro [narrazione, mentre Conan giunge alla sua dimora]: Oh, un tempo qui vivevano grandi uomini... giganti, dèi. Un tempo ormai remoto... Fu qui che conobbi il mio signore! Non fu un caso, e non è per pura casualità che io sono il narratore di questo racconto. [rivolgendosi a Conan] Ehi! Io sono un mago, bada! Questo posto è custodito da potenti dèi e spiriti di re! Fammi del male, e dovrai vedertela coi morti!
    Conan: Puoi evocare i demoni, mago?
    Akiro: Direi di sì! Se volessi colpirti, chiamerei il più feroce di tutti i demoni degli inferi!
  • Akiro: I tumuli sono qui fin dal tempo dei titani, vi sono sepolti dei re, grandi re. Le loro terre una volta brillavano come la luce su un mare agitato. Il fuoco non può ardere là, nessun fuoco, mai! Per questo vivo quaggiù, nel vento.
    Conan: Ami questo posto?
    Akiro: Io spesso gli parlo, nelle notti più ventose, gli racconto storie di battaglie, di eroi, di streghe e di donne, nessuno mi disturba quaggiù. Nemmeno... Thulsa Doom!
  • Cultista: Dove stai andando, fratello?
    Conan: Ho paura.
    Cultista: Hai paura? Di denudarti? Ma perché? Tu sei forte, così ben fatto... Devi essere fiero del tuo corpo. Come potrai mai purificarti se non conosci il tuo corpo?
    Conan: Possiamo discuterne là dietro? Dove gli altri non ci vedono...
    Cultista: Be', sì, fatello. Come no. [si allontanano]
    Conan: Ho paura e vergogna. [guarda le sue vesti] È la veste dei sacerdoti di Doom? Riservata a voi?
    Cultista: Sì, solo agli eletti.
    Conan: Bene... [tramortisce il cultista] Adesso non ne hai più bisogno!
  • Thulsa Doom: Desidero parlarti, ora. Dov'è l'Occhio del Serpente? Rexor dice che l'hai dato a una ragazza. Probabilmente per solo una notte di piacere... che idiozia. L'uomo agisce spesso senza riflettere. Hai violato la mia casa! Hai rubato i miei beni, ammazzato i miei servi e come se non bastasse, ed è questo che mi ha rattristato di più, hai ucciso il mio serpente! Thorgrim è fuori di sé dal dolore: aveva allevato quel serpente sin dalla nascita.
    Conan: Tu hai ucciso mia madre! Hai ucciso mio padre!! Hai ucciso il mio popolo, hai preso la spada di mio padre!!!
    Thulsa Doom [sospira]: Dev'essere stato quando ero giovane. C'è stato un tempo in cui cercavo l'acciaio, e l'acciaio valeva di più per me di oro e gioielli.
    Conan: Il segreto dell'acciaio...
    Thulsa Doom: Sì. E tu sai cos'è o sbaglio? Te lo dico, è il meno che possa fare: non è vero che l'acciaio è forte, la carne è più forte! Guarda intorno, qui, là, sulle rocce. Quella splendida ragazza. Vieni a me, bambina mia! [la donna si butta uccidendosi] Questa è la forza, capisci? Questo è il potere! La forza e il potere della carne! Cos'è l'acciaio a paragone della mano che lo brandisce? Se oggi hai un corpo possente e sentimenti nel cuore, io te l'ho permesso! Quale spreco... Andrai a meditare sull'Albero del Dolore. [ai suoi uomini] Crocifiggetelo!
  • Valeria: Ha detto che sei un mago. Gli dèi ti devono qualche favore?
    Akiro: Sì. Vi sono dei pericoli... ma vedo che il pericolo non ti spaventa. Gli spiriti di questo posto esigono pesante tributo!
    Valeria: Non sarà questo a fermarmi!
  • Akiro [mentre cercano di resuscitare Conan]: Be', da un momento all'altro forse stanotte cercheranno di prenderlo. E se ci riescono...
    Valeria: Se ci riescono, tu lo seguirai!
  • Akiro [durante il rito funebre per Valeria]: Perché stai piangendo?
    Subotai: Perché lui è Conan, il Cimmero. Lui non piangerà, così piango io per lui...
  • Conan: Ricordo giornate come questa, quando mio padre mi portava nel bosco e mangiavamo mirtilli selvatici. Più di vent'anni fa... avevo solo quattro, cinque anni. Le foglie erano così scure e verdi allora. L'erba aveva un profumo dolce nel vento primaverile. Quasi vent'anni di lotta spietata! Senza il riposo o il sonno di altri uomini! Eppure il vento primaverile soffia ancora, Subotai... hai mai sentito un vento simile?
    Subotai: Soffia anche dove vivo io, nel Nord del cuore di ogni uomo.
    Conan: Non è mai troppo tardi, Subotai.
    Subotai: No... mi riporterebbe comunque qui un altro giorno... in compagnia ancor peggiore! [Conan gli sorride]
    Conan: Per noi non c'è primavera. Solo il vento che odora di fresco prima della tempesta.
  • Subotai: Ehi, vecchio, ma da dove hai preso questa roba? [riferito al mucchio di armi, elmi e scudi]
    Akiro: I morti. Gli dèi sono compiaciuti di voi, assisteranno alla battaglia!
    Conan: Mi aiuteranno, pensi?
    Akiro: No!
    Conan: E allora digli di stare alla larga! [Akiro ride]

Explicit[modifica]

Così Conan riportò la figlia ribelle di Re Osric a casa sua. E non avendo altre preoccupazioni, lui e i suoi compagni andarono in cerca d'avventura ad Ovest. Molte guerre e faide combatté Conan. L'onore e la paura ricoprivano il suo nome e, nel tempo, egli divenne re per sua stessa mano... E anche questa storia sarà narrata. (Testo a schermo)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]