Contadino

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Haymaking (W.Homer, 1864)

Citazioni sui contadini.

Citazioni[modifica]

  • Al contadino | non far sapere | quanto in città | costano le pere. (Marcello Marchesi)
  • Fare il contadino è sempre stata una mia aspirazione. (Nevio Scala)
  • Gli Stati, le Teocrazie, gli Eserciti organizzati sono naturalmente piú forti del popolo sparso dei contadini: questi devono perciò rassegnarsi ad essere dominati: ma non possono sentire come proprie le glorie e le imprese di quella civiltà, a loro radicalmente nemica. Le sole guerre che tocchino il loro cuore sono quelle che essi hanno combattuto per difendersi contro quella civiltà, contro la Storia, e gli Stati, e la Teocrazia e gli Eserciti. Sono le guerre combattute sotto i loro neri stendardi, senz'ordine militare, senz'arte e senza speranza: guerre infelici e destinate sempre ad essere perdute; ferocie disperate, e incomprensibili agli storici. (Carlo Levi)
  • Il contadino deve rimanere fedele alla terra, dev'essere orgoglioso di essere contadino, fiero di lavorare il suo campo, né cercare altrove una vita più facile perché una vita più facile non esiste. (Benito Mussolini)
  • Il contadino non sarà mai messo sotto accusa se non ottiene un buon raccolto, ma lo sarà certamente se non ha ben coltivato e ben seminato i campi. (Francesco di Sales)
  • Il contadino sopporta tutto il peso della giornata, si espone alla pioggia, al sole, al vento, per preparare col suo lavoro il raccolto che nel tardo autunno riempie i nostri granai. Se c'è un popolo che per questo lo disprezza e non gli accorda la giustizia e la libertà, erigete un alto muro attorno a questo popolo perché il suo respiro maleodorante non appesti l'aria in Europa. (Félicité Robert de Lamennais)
  • Il giorno in cui i contadini saranno educati nel vero, i tiranni e gli schiavi saranno impossibili sulla terra. (Giuseppe Garibaldi)
  • Il vecchio contadino, l'immutabile uomo della cautela e delle attese, della pazienza e della rassegnazione, è in via di estinzione. [...] I padri andavano ancora, col buio a lavorare in campagna, e le madri vivevano tutte insieme nella strada ch'era un pezzo di casa comune: raccoglievano il latte per il formaggio in un solo tino per tante famiglie e la parte di ognuno si segnava con una «tacca» sul bordo del secchio. Ma la televisione era in tutte le case, e le città, le discoteche, le automobili esercitavano sui loro coetanei una forte attrazione. C'erano i carciofeti che davano ricchezza, ma non si trovava la gente per farli coltivare e i giovani – disoccupati – passeggiavano lungo il corso. (Marcello Sorgi)
  • Ma che idea avete dei contadini? Credete che siano tutti santi, eh? No, non è vero niente: sono gli animali più duri e furbi della terra! Volete avere una prova? È facilissimo. Chiedetegli altro riso: vi diranno che non c'è. E chiedetegli l'orzo: vi diranno che non c'è neanche quello, che non hanno niente; e invece hanno tutto. Cercate e troverete: sale, fagioli, sakè! Andate a guardare nelle grotte: tutti depositi! Si atteggiano a poveri deboli e innocenti... Non è vero niente! Se c'è una battaglia, assalgono i vinti... Credetemi: i contadini sono avari, traditori, piagnoni, meschini, stupidi e cattivi! Assassini!... Voi mi fate pena... Però, chi li ha fatti diventare così? Siete stati voi! Voi samurai! Maledetti!... Quando fate una battaglia, bruciate i villaggi! Distruggete i campi! Li private del cibo! Li fate schiavi! Violentate le donne... le uccidete, se resistono! Che altro possono fare loro, eh?, eh?... Mi sentite? Mi sentite...? (I sette samurai)
  • Ogni cosa ha il suo progresso. Ai tempi di Montaigne, un contadino, che il suo signore voleva uccidere, si azzardò a difendersi. Tutti ne furono sorpresi; soprattutto il signore, che non se l'aspettava, e Montaigne, che lo racconta. Questo zotico presagiva i diritti dell'uomo. Fu impiccato, cosi doveva essere. Non bisogna precorrere il tempo. (Paul-Louis Courier)
  • Quando i signori si fanno la guerra, i contadini sono costretti a mangiare radici. (Robert Louis Stevenson)
  • Questa fraternità passiva, questo patire insieme, questa rassegnata, solidale, secolare pazienza è il profondo sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma naturale. Essi non hanno, né possono avere, quella che si usa chiamare coscienza politica, perché sono, in tutti i sensi del termine, pagani, non cittadini: gli dèi dello Stato e della città non possono aver culto fra queste argille, dove regna il lupo e l'antico, nero cinghiale, né alcun muro separa il mondo degli uomini da quello degli animali e degli spiriti, né le fronde degli alberi visibili dalle oscure radici sotterranee. Non possono avere neppure una vera coscienza individuale, dove tutto è legato da influenze reciproche, dove ogni cosa è un potere che agisce insensibilmente, dove non esistono limiti che non siano rotti da un influsso magico. (Carlo Levi)
  • Senza una rivoluzione contadina, non avremo mai una vera rivoluzione italiana, e viceversa. Le due cose si identificano. Il problema meridionale non si risolve dentro lo Stato attuale, né dentro quelli che, senza contraddirlo radicalmente, lo seguiranno. Si risolverà soltanto fuori di essi, se sapremo creare una nuova idea politica e una nuova forma di Stato, che sia anche lo Stato dei contadini; che li liberi dalla loro forzata anarchia e dalla loro necessaria indifferenza. (Carlo Levi)
  • Sono dei contadini: hanno paura di tutti e di tutto. Hanno paura se piove o se non piove, l'estate può essere troppo calda, l'inverno troppo freddo. Se la scrofa non ha maialini il contadino ha paura di morir di fame, se la scrofa ne fa troppi han paura che muoia la scrofa. (I magnifici sette)
  • Sotto Luigi XIV si scoprì che un contadino è un uomo, o meglio questa scoperta, fatta da tempo nei chiostri dalle giovani religiose, solo allora si diffuse e all'inizio parve una fantasticheria di queste buone suore, come racconta La Bruyère. Per delle ragazze chiuse in convento, dice, un contadino è un uomo. Con ciò egli testimonia quanto quest'opinione gli sembri strana. Ora essa è comune e, su questo punto, molti la pensano proprio come le religiose, senza averne le stesse ragioni. Si ritiene abbastanza in generale che i contadini siano degli uomini. Di qui a trattarli come tali, ce ne passa. (Paul-Louis Courier)
  • Un contadino è più vero coi suoi abiti di fustagno tra i campi, che quando va a Messa la domenica con una sorta di abito da società. Analogamente ritengo sia errato dare a un quadro di contadini una sorta di superficie liscia e convenzionale. Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti – va bene, non è malsano; se una stalla sa di concime – va bene, è giusto che tale sia l'odore di stalla; se un campo sa di grano maturo, patate, guano o concime – va benone, soprattutto per gente di città. (Vincent Van Gogh)
  • Un uomo che suda molto per fare di suo figlio un signore che si vergognerà di lui più tardi. (Adrien Decourcelle)

Jules Renard[modifica]

  • Da quando ho conosciuto i veri contadini, ogni bucolica mi è sembrata una bugia: anche le mie.
  • I contadini combattono la sporcizia solamente con il sudore.
  • I contadini guardano troppo il cimitero e non abbastanza la morte.
  • I contadini non invidiano il padrone del castello: ma invidiano il vicino che ha fatto fortuna.
  • I contadini portano le loro pesanti mani come se portassero dei vecchi utensili.
  • La saggezza del contadino è solamente ignoranza che non osa esprimersi.
  • Le contadine sono come i fiori dei campi che, se li fiuti, o non sanno di niente o puzzano.
  • «Romanzare» un contadino è quasi un insulto alla sua miseria. Il contadino non ha storia, o almeno non ha storia da romanzo.
  • Un contadino è un tronco d'albero che può spostarsi.

Proverbi italiani[modifica]

  • Bei gatti e grossi letamai mostrano il buon agricoltore.

Toscani[modifica]

  • Al contadino non gli far sapere, quanto sia buono il cacio colle pere.
  • Avaro agricoltor non fu mai ricco.
  • Cento scrivani non guardano un fattore, e cento fattori non guardano un contadino.
  • Chi lavora di settembre, fa bel solco e poco rende.
  • Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colla puledra.
  • Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colle somare.
  • Contadini e montanini, scarpe grosse e cervelli fini.
  • Il buon lavoratore rompe il cattivo annuale.
  • Lavoratore buono, d'un podere ne fa due; cattivo, ne fa un mezzo.
  • Le bestie vecchie muoiono nella stalla de' contadini minchioni.
  • Quando canta l'Assiolo, contadin semina il fagiolo.
  • Quando il grano ricasca, il contadino si rizza.
  • Sa più il papa e un contadino, che il papa solo.
  • Se d'aprile a potar vai, contadino, molt'acqua beverai e poco vino.
  • Tre cose vuole il campo, buon lavoratore, buon seme e buon tempo.

Voci correlate[modifica]

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