Cristina Comencini

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Cristina Comencini (2008)

Cristina Comencini (1956 – vivente), regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana.

Citazioni di Cristina Comencini[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Succede qualcosa quando due fanno l'amore, oltre quello che stanno facendo? So che tu credi di sì, hai un'idea molto romantica del sesso. Io invece penso che sia molto più interessante ciò che si scambiano dopo, o prima.[1]
  • Napoli? Mi dispiace chiamarla solo città del sud, per me è l'unica capitale che abbiamo. In Italia c'è pochissima cultura diffusa e Napoli è un punto fondamentale per questo.[2]

Oscar, Comencini fa gli scongiuri e progetta un film tutto americano

Intervista di Andrea Carugati, Il Secolo XIX, 27 febbraio 2006.

  • Registi si diventa, non si nasce e non so se sono una buona regista, so che ho sempre, in modo naturale e spontaneo, avuto un sesto senso per la direzione degli attori. Forse negli ultimi tempi sento molto di più la parte delle riprese, la costruzione delle immagini, i tagli delle inquadrature, ovvero penso al montaggio mentre sto girando.
  • L'Oscar in fondo è una cosa da sogno, no? Forse una favola, ma gli americani fanno diventare tutto, nel bene e nel male, una favola. E poi è un processo molto trasparente, non ci sono inghippi e per un italiano ciò è particolarmente apprezzabile.
  • Spesso i registi si rifugiano nei film indipendenti per trovare la loro libertà. Anche perché ultimamente si sono viste le stesse, solite, storie. Da noi, invece ci vorrebbe qualche grande produzione in più. Per noi il piccolo è normale. Siamo artigiani del cinema.

«Papà Luigi con le attrici? Amava troppo mamma»

Intervista di Aldo Cazzullo, corriere.it, 16 gennaio 2023.

  • [«Com'era suo padre, Luigi Comencini?»] Era nato a Salò, figlio di un ingegnere bresciano e di una svizzera di religione valdese. Papà era moralista, severo, taciturno, ma dolce con i bambini.
  • Mio padre era un po' anomalo... [«Cioè?»] Al tempo era considerato normale che il regista andasse a letto con l'attrice, come il pittore con la modella. Ma papà era troppo innamorato di mamma. Credo che trovasse meravigliosa Claudia Cardinale; ma lui non era quel tipo d'uomo. Anche se mi accorsi che sul set si trasformava. [«In che modo?»] Era rispettosissimo dei tecnici, degli elettricisti. Ma con gli attori manteneva un certo distacco, una sua durezza. Aveva un rapporto speciale solo con i piccoli. Era convinto che l'infanzia fosse l'unico momento della vita davvero libero.
  • [«Com'era Carlo [Calenda] da piccolo?»] Come me: non voleva mai stare fermo. Vivacissimo. Neanche lui amava la scuola, anche se non fu mai bocciato: faceva il suo, poi usciva a giocare. Aveva molti amichetti, che un po' dirigeva. Prima ancora lo ricordo in piedi nel box, mentre con due compagni di università ripetevo le lezioni d'economia...
  • [Federico] Caffè era un monaco dell'insegnamento. Misogino, dall'identità sessuale irrisolta. Forse non si è suicidato, si è rinchiuso da qualche parte. Di certo si è tolto dal mondo.
  • [«È vero che lei era in Lotta continua?»] Sì. Al seguito di Fabio [Calenda, ex marito]. Non ero una vera militante; anche perché avevo orrore degli scontri di piazza, come di qualsiasi forma di violenza. Il mio compito era prendermi cura dei figli delle compagne. Che quindi giocavano con Carlo [Calenda].
  • [«Del MeToo si discute molto. È giusto denunciare anni o appunto decenni dopo?»] Certo che è giusto! A volte occorre molto tempo per elaborare quel che è accaduto, per trovare il coraggio di raccontarlo. Spesso la donna è vittima due volte: dell'uomo e del senso di vergogna che prova, come se fosse lei la colpevole.
  • [Su Giovanna Mezzogiorno] Istintiva, generosa, viscerale: degna di suo padre.
  • [...] Margherita [Buy] è una grande attrice. E nella parte entra sino in fondo. Quando giravamo Il più bel giorno della mia vita sentivamo un suono che il fonico non riusciva a togliere. Non capivamo cosa fosse. Era il battito del suo cuore.
  • [Su Virna Lisi] Mi ricordava mia madre: brusca, sprucida; una signora borghese che si trasformava in una grande attrice.
  • [«Cosa pensa di Giorgia Meloni?»] Una donna che ha fatto un enorme lavoro, in un mondo del tutto maschile. Ha avuto carattere, fortuna, capacità. Ma se ci è riuscita, è anche grazie al movimento delle donne; pure se lei non lo rivendica.

Due partite[modifica]

  • Forse sono un'idealista, ma penso che a poco a poco tutto questo cambierà... queste cose che ci fanno soffrire così tanto, non esisteranno più.
  • Non c'è esperienza della vita che vale il bambino attaccato al seno.
  • Ti sembrerà di morire e quando ti sentirai che proprio non ce la fai più, che sei morta, allora pensa che i dolori sono appena cominciati.
  • Per i maschi il Natale è più importante del sesso.

Matrioska[modifica]

  • Nei romanzi i silenzi sono più importanti delle parole.
  • Nelle storie si comincia sempre dall'inizio, invece è un errore. Bisogna conoscere prima il punto di arrivo e poi scorticare progressivamente gli strati di pelle di cui è fatta una vita.
  • Ogni essere vivente è fatto di morti, uno incastrato nell'altro fino al più vecchio, quello che è ancora in vita.
  • Ogni vero libro contiene un mistero ignorato anche dall'autore. Chi scrive e chi legge sono accomunati dalla stessa passione di svelarlo. Lo fanno insieme, in un cammino comune, in cui al lettore pare di essere portato, mentre lo scrittore non sa la strada né la direzione.
  • Succede spesso. Quando si è anziani, si tende a saltare il tempo delle realizzazioni, come se non contasse. E la fine e l'inizio contenessero già tutto.

Note[modifica]

  1. Da La bestia nel cuore.
  2. Da un intervento al Napolifilmfestival; citato in 'Napoli è l'unica capitale d'Italia', la Repubblica, 8 giugno 2006.

Bibliografia[modifica]

  • Cristina Comencini, Matrioska, Milano, Feltrinelli, 2002.
  • Cristina Comencini, La bestia nel cuore, Milano, Feltrinelli, 2005.
  • Cristina Comencini, Due partite, Milano, Feltrinelli, 2006.

Film[modifica]

Voci correlate[modifica]

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