Daniel Keyes

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Daniel Keyes (1927 — 2014), scrittore statunitense.

Fiori per Algernon[modifica]

  • E hanno parlato di politica e d'arte e di Dio. Non avevo mai sentito dire da nessuno che Dio potrebbe anche non esistere.
  • Come mi sembrano diversi, adesso. E quanto sono stato sciocco ad aver pensato che i professori fossero giganti intellettuali. Sono esseri umani... e temono che il resto del mondo se ne accorga.
  • «[...] non voglio che tu mi abbia tra i piedi...»
    «Alice...»
    «... e qualsiasi cosa tu possa dire adesso, so che la penserò così, quindi, se non ti dispiace, mi avvinghierò al mio io che va frantumandosi... grazie.»
  • Sospirando si è guardata intorno. «Le dirò che cos'è che non mi va in una casa maledettamente ordinata come questa. In quanto pittrice... sono le linee a darmi ai nervi. Tutte le linee rette sulle pareti, negli angoli, sui pavimenti, che si trasformano in tante casse... come bare. Riesco a liberarmi delle casse in un solo modo, vuotando qualche bicchiere. Allora tutte le linee diventano ondulate e tortuose e il mondo intero mi sembra molto più piacevole. Quando ogni cosa è diritta e allineata in questo modo divento morbosa. Auff! Se abitassi qui dovrei ubriacarmi continuamente.»
  • Algernon è un compagno piacevole. [...] Gli piacciono le ciambelline salate e oggi ha bevuto un sorso di birra mentre guardavamo la partita di pallone alla TV. Credo che facesse il tifo per gli Yankee.
  • Questo è bellezza, amore e verità, tutto insieme. Questa è felicità. E ora che l'ho trovata, come posso rinunciarvi? La vita e il lavoro sono le cose più meravigliose che un uomo possa avere. Sono innamorato di quello che sto facendo.
  • Fuori si comincia a gelare, ma continuo a portare fiori sulla tomba di Algernon. Secondo la signora Mooney sono stupido a mettere fiori sulla tomba di un topo, ma io le ho detto che Algernon era un topo speciale.
  • Un bambino può non essere capace di mangiare o non sapere come nutrirsi, ma ha fame ugualmente.

Incipit di Geniale follia[modifica]

Come certa gente va a caccia di oggetti antichi o vecchi libri, setacciando magazzini di roba usata, negozi di rigattiere o sale d'aste che sanno di muffa, in cerca di articoli di valore inestimabile che altra gente ignara ha scartato, così, nello stesso modo, io scovo bambini insoliti. Essendo un avvocato, posso accedere in ottimi territori di caccia: Il Rifugio dell'Infanzia di Warwick, Il Centro Paige per Adolescenti Affetti da Turbe Emotive, e naturalmente il Tribunale Minorile.

Bibliografia[modifica]

  • Daniel Keyes, Geniale follia, traduzione di Piero Anselmi, in "Millemondiestate 1986", Mondadori, 1986.
  • Daniel Keyes, Fiori per Algernon, traduzione di Bruno Oddera, Editrice Nord, 2005.

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Opere[modifica]