David Lodge

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David Lodge (1935 – vivente), scrittore britannico.

Incipit di alcune opere[modifica]

È crollato il British Museum[modifica]

Adam Appleby aveva la sfortuna, nel momento stesso in cui si svegliava dal sonno, di sentirsi inondare la coscienza da tutte quelle cose a cui meno desiderava pensare.[1]

Il professore va al congresso[modifica]

Quando aprile con le sue dolci piogge la siccità di marzo ha penetrato e bagnato ogni vena della terra con quel liquido che col suo potere genera i fiori; quando anche lo zefiro, con il suo amabile respiro, ha alitato la vita nei nuovi teneri germogli per ogni landa e in ogni selva e il giovane sole ha corso metà del suo tragitto nel segno dell'Ariete e gli uccelletti, che a occhi aperti dormono la notte, iniziano il loro canto (così li spinge in cuore la Natura), allora, come osservò molti anni or sono il poeta Geoffrey Chaucer, la gente ha una gran voglia di far pellegrinaggi. Solo, però, che al giorno d'oggi li chiamano congressi.

Scambi[modifica]

In alto, molto al di sopra del Polo Nord, il primo gennaio 1969, due professori di letteratura inglese si dirigevano l'uno verso l'altro alla velocità combinata di 1200 miglia all'ora.[1]

Note[modifica]

  1. a b Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • David Lodge, Il professore va al congresso, traduzione di Mary Buckwell e Rosetta Palazzi, Bompiani, 1993. ISBN 8845219747

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