David Peace

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David Peace

David Peace (1967 – vivente), scrittore britannico.

Il maledetto United[modifica]

Per approfondire, vedi: le frasi di Brian Clough nel romanzo.

Incipit[modifica]

Giorno uno



Lo vedo dall'autostrada. Attraverso il parabrezza. I bambini sul sedile dietro. Giù dalla discesa di Beeston Hill. Ci siamo quasi, dicono. Ci siamo quasi, papà? Accasciato contro la ferrovia e il terrapieno dell'autostrada. Mi chiedono di Billy Bremner e Johnny Giles. I riflettori e le tribune, tutte dita e pugni che si alzano tra pietre e bastoni, carne e ossa. Eccolo là, dice il maggiore al più piccolo. Eccolo là. Dall'autostrada. Attraverso il parabrezza.
Posto odioso, odioso; posto maligno, maligno...
Elland Road, Leeds, Leeds, Leeds.
Io l'ho già visto . Ci sono già stato. Ci ho giocato e ci ho allenato, sei o sette volte in sei o sette anni. Sempre ospite, sempre in trasferta.
Posto odioso, maligno, imbrattato del loro catarro...
Ma non oggi, mercoledì 31 luglio 1974.
Arthur Seaton. Colin Smith. Arthur Machin e Joe Lampton...
Oggi non sono più ospite. Non sono più in trasferta.
Niente più zombie, mi sussurrano. Niente più zombie del cazzo, Brian...
Oggi sto per andarci a lavorare.

Explicit[modifica]

Sull'autostrada, le loro dita e i loro pugni, i loro bastoni e le loro pietre, che diventano sempre più piccoli; John al volante della mia nuova Mercedes blu, Bill che apre un'altra bottiglia di champagne. Ma il sole non splende, cade solo la pioggia; il cielo blu è nero, i gialli tutti viola, e io sono sdraiato dietro con i piedi sul sedile e il loro assegno da 25 000 sterline in mano.
Non credo in Dio. Non credo nella fortuna. Credo nel calcio.
«Ho appena vinto al totocalcio» grido. «Al merdoso totocalcio!»
Credo nella famiglia e credo in me; Brian Howard Clough.
È giovedì 12 settembre 1974, e vorrei foste qui.

Incipit di Red Riding Quartet[modifica]

Non capita mai niente, cazzo, se non quel cazzo di Lucky Lucan e un paio di cornacchie senza le ali, maledizione – fece Gilman sorridendo come se fosse il giorno più bello della sua vita. Venerdì 13 dicembre 1974.[1]

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

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