Decadentismo

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Citazioni sul decadentismo.

  • Fu lui [Platone], insomma, che ridusse a sistema filosofico quel decadentismo morale che fa dei sensi una prigione, del mondo un male e che fa consistere la felicità nei vaneggiamenti della metafisica. (Emilio Bossi).
  • Gli scrittori e gli intellettuali, dal Settecento in poi, hanno vagheggiato l'Oriente come luogo mentale dell'intensità emotiva, della sensualità e della magia. Il decadentismo e l'estetismo[1] fin de siècle ha poi utilizzato l'Oriente e la sua filosofia religiosa in funzione antioccidentale e anticristiana. (Cecilia Gatto Trocchi)
  • In questo stato della letteratura e dell'arte non fa specie che cresca ogni giorno, e più che altro in Francia, ove da vero la critica è oggi quello che la definiva così bene il Sainte-Beuve: une clinique chaque matin au lit du malade, il sentimento come di una grande mancanza di spontaneità, come di un abbassare progressivo delle forze vitali dell'ingegno umano. Perciò un alito fine, snervante di pessimismo spira in quelli scrittori, ne' quali l'arte è, come ben dice il Bourget, arte di decadenza, nel Baudelaire, nel Flaubert, nei fratelli Goncourt. In tutti questi e ne' loro imitatori e seguaci d'altri paesi ciò che il lettore di gusto sano vi sente e gli dà nella lettura quasi un sapore ricercato di corruzione eccitante e signorile, è la malattia del nervosismo critico, di cui un po' più, un po' meno tutti soffriamo. L'ingegno umano, quale ci si mostra in loro e in tutti gli altri scrittori di decadenza contemporanei, è un malato che sta davanti ad uno specchio a guardarsi la lingua, a tastarsi il polso e si fa auscultare e racconta e descrive agli altri, con minuziosità morbosa, il suo male. E malati di nervi erano e, se non sbaglio, morirono, il Flaubert, il Baudelaire e uno de' fratelli Goncourt. (Giacomo Barzellotti)
  • Nel clima di decadentismo, tutto cospira per portare gli uomini a non pensare più, a fuggire dallo sforzo e dalla passione del vero, per abbandonarsi a ciò che si può godere immediatamente. (Bruno Forte)
  • Noi non neghiamo alla critica i suoi diritti, né rimproveriamo al genio dei giovani il suo istinto di emancipazione e di novità. Ma riteniamo non degno di giovani il decadentismo iconoclasta[2] e privo di amore dei contestatori di mestiere. (Papa Paolo VI)

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