Didaché

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Le prime righe della Didaché

Didaché, testo cristiano di autore sconosciuto, di epoca contemporanea ai libri del Nuovo Testamento.

Incipit[modifica]

Insegnamento degli apostoli.
Insegnamento del Signore ai Gentili – Ci sono due strade, una di vita e una di morte. C'è molta differenza tra queste due strade.
Ecco qual è il cammino che conduce alla vita: devi prima di tutto amare il Dio che ti ha fatto, poi il prossimo tuo come te stesso; non fare poi ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

Citazioni[modifica]

  • Guardati dal desiderio carnale.
  • Sudi la tua elemosina nelle tue mani fintantoché saprai a chi dai.
  • Non essere infido né con il pensiero né con la parola: la doppiezza è infatti un laccio mortale.
  • Non nutrire intenzioni malvagie contro il tuo prossimo, non odiare nessuno, ma riprendi alcuni e per loro prega, ed ama gli altri più di te stesso.
  • Figlio mio, non essere donnaiolo: il desiderio conduce alla fornicazione; non dire volgarità e non essere torbidamente curioso: è da tutto questo che nascono gli adulterii.
  • Figlio mio, non portare rancore: il rancore conduce alla bestemmia; non essere nemmeno insolente né malvolente: è da tutto questo che nascono le bestemmie.
  • Non legare la tua anima al carro dei potenti ma rivolgiti verso gli onesti e gli umili.
  • Non provocare divisione: ristabilisci invece la pace tra coloro che litigano.
  • Ogni profeta che insegni la verità, se non fa quello che insegna, è un falso profeta.

Bibliografia[modifica]

  • Didaché – A Diogneto, traduzione di Danilo Sartori, Editrice Berti, Piacenza, 2004.

Voci correlate[modifica]

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