Dislessia

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Dislessia

Citazioni sulla dislessia e sui dislessici.

  • A scuola ero dislessico, ma non esisteva ancora questa parola, così per tutti ero ritardato. (Greg Louganis)
  • – Ho un disturbo dell'apprendimento! Le lettere saltano sulla pagina e le vedo sotto sopra!
    – Tesoro, ti abbiamo fatto visitare sei volte! Credimi, ho pregato che fosse dislessia! (Modern Family)
  • In molti casi quella che chiamiamo dislessia altro non è che post-lessia: gli adolescenti processano dati densamente affollati di immagini senza alcun bisogno di saper leggere davvero; il riconoscimento degli slogan è tutto quello che serve per navigare il piano dell’informazione online e mobile. (Mark Fisher)
  • Ma come fa quella donna a dire che io sono dislessico, se non l'ho mai intervistata? (George W. Bush)
  • Mary Taylor non conta perché è dislessica. Vuol dire che si mette il tampax nel naso. (Harry a pezzi)

Andrea Delogu[modifica]

  • L'assistenza a chi è dislessico non può essere lasciata alla sensibilità e al buon cuore personali. Serve proprio una formazione didattica specifica. E qui in Italia su questo siamo indietro.
  • [A un dislessico manca] L'automatismo. Quando si impara a guidare bisogna fare mente locale per tirare la frizione, ingranare la marcia, accendere la macchina. Tutte cose che si mettono in fila piano piano, ma una volta che lo si fa cinque, sei, sette, mille volte entra in automatismo. Quell'automatismo che manca al dislessico.
  • La mente di un dislessico è più "artistica" e va molto a interpretazione. I disegni, quindi, sono più facili, anche grazie ai colori. Sono cintura nera di puzzle, da piccolina ero una delle poche bambine che riusciva a risolvere quei piccoli incastri delle casette, con sopra i buchi colorati.
  • La scoperta ha coinciso con la felicità perché finalmente ho potuto capire che non era colpa mia, che ero intelligente e capivo le cose bastava solo spiegarmele con un altro metodo. La dislessia non è stata un ostacolo alla mia carriera, anzi mi ha dato la possibilità di essere un po' diversa: non uso gobbi e quando parlo ho un ritmo tutto mio che mi è servito e mi serve.
  • So che il mio modo riconoscibile di condurre dipende dalla dislessia: non seguo quello che scrivono gli autori, faccio mio il concetto del programma e lo interiorizzo.
  • [Sulle lettere dell'alfabeto] Sono difficili perché hanno significato solo in quella posizione lì. La cosa bizzarra? Per me, che sono dislessica, una "A" può girarsi in mille modi e diventa una figura, non un simbolo per forza immobile. Le lettere, un po', volano perché la mia mente elabora. Questa cosa mi faceva un po' soffrire: le regole della scrittura entrano prepotentemente e bisogna affrontarle.
  • Sono dislessica in un'Italia che non sa nemmeno come si pronuncia il nome di questo disturbo [...]. Fin da piccola ho dovuto costruirmi una corazza, per non dare peso a tutte quelle persone che mi davano della stupida. Se oggi non mi faccio intimidire dalle critiche, è solo perché sono cresciuta in un contesto molto duro, simile a un campo minato.

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