Enrico Panunzio

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Enrico Panunzio (1923 – 2015), scrittore e poeta italiano.

Citazioni di Enrico Panunzio[modifica]

  • È ancora da studiare la storia intima di Moretti fin'oggi reclutato sotto troppe e incostanti bandiere. Lo si è ingiustamente confinato nel limbo del crepuscolarismo e c'è voluto un Pancrazi perché quella deformante valutazione critica soccombesse; lo si è detto poeta della insufficienza della volontà, della non-resistenza al male: e ancora prima analista ed esperto chirurgo di anime, non so più se dostojewskiano o proustiano; e poi, col maturare dell'opera e la più varia struttura e configurazione dei personaggi, le tentazioni crebbero per un Moretti essenzialmente cristiano.[1]
  • I melloni! – rammentò a un tratto quasi destandosi – I melloni d'inverno! Che erano una delizia, così freschi e odorosi: suo padre li teneva nascosti e gelosi come le teste dei santi. Ma dove? Oronzo sfregò uno zolfanello sul muro muffito del solaio: gli veniva di rider, vedere quelle vecchie poltrone sfondate e a gambe aperte come le donne incinte, i cassoni sgangherati dei libri, gli specchi rotti e sonnambolici, le sue marionette. Strano! quel ripostiglio di campagna gli era proprio uscito di mente con tante altre cose, ma adesso era lì. Se allungava una mano, la sua infanzia dimenticata tornava ardente come una girandola.[2]

Note[modifica]

  1. Da I "grilli" di Pazzo Pazzi, La Fiera Letteraria, 24 luglio 1955.
  2. Da La scampagnata, La Fiera Letteraria, 8 novembre 1953.

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