Ernesto Sabato

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Ernesto Sabato

Ernesto Sábato (1911 – 2011), scrittore argentino.

Citazioni di Ernesto Sabato[modifica]

  • [Sulla guerra sporca] I militari sono assolutamente screditati, per gli orrori, gli errori e i furti commessi. Mi chiedi se la gente ricorda. Ti rispondo: di Nunca más (mai più), si vendettero subito 250 mila copie, e continuano a stamparlo; è stato letto da milioni di persone, e se ne leggi dieci pagine non ce la fai più per l'orrore.[1]
  • [Su Jorge Rafael Videla] Il Generale mi ha fatto un'ottima impressione. Egli è un uomo colto, modesto e intelligente. Sono rimasto colpito dalla sua apertura mentale e dalla sua cultura.[2]
  • L'Argentina è stata il solo Paese al mondo in cui un governo civile, un presidente democratico che non aveva la pistola in tasca, ordinò alla giustizia militare e poi a quella civile di processare i capi militari che avevano ordinato tanti crimini atroci.[1]
  • L'uomo è il solo animale che ha creato il proprio ambiente. Ironicamente, è anche il solo che ha creato i propri mezzi di autodistruzione.[3]
  • La lettura mi ha accompagnato fino a oggi, trasformando la mia vita grazie a quelle verità che solo l'arte possiede.[4]

Incipit de Il tunnel[modifica]

Sarà sufficiente dire che sono Juan Pablo Castel, pittore che ha ucciso Maria Iribarne; suppongo che il processo sia rimasto nel ricordo di tutti e che non occorrano ulteriori spiegazioni sulla mia persona.
Ma nemmeno il diavolo sa cosa la gente deve ricordare, né perché. In realtà, ho sempre pensato che non esista una memoria collettiva, il che è forse una forma di difesa della specie umana. La frase "si stava meglio una volta" non sta a significare che un tempo accadessero meno cose cattive, bensì che – per fortuna – la gente se le scorda. Evidentemente, una frase simile non ha valore universale; io, per esempio, sono incline a ricordare preferibilmente le cose negative e, così, potrei quasi dire che "una volta si stava peggio", se non fosse che il presente mi sembra orribile quanto il passato; ricordo tante calamità, tanti volti cinici e crudeli, tante cattive azioni, che per me la memoria è come la timida luce che illumina un sordido museo della vergogna. Quante volte sono rimasto allibito per ore, in un angolo buio dello studio, dopo aver letto una notizia sulle pagine di "nera"! Ma la verità è che non sempre il peggio della razza umana esce sui giornali; fino a un certo punto, i criminali sono persone pulite, inoffensive; e non faccio questa affermazione perché io stesso ho ucciso un essere umano: è una convinzione onesta e profonda. Un individuo è nocivo? Ebbene, lo si liquida ed ecco fatto. Questo è ciò che chiamo una buona azione. Provate a immaginare quanto sia peggio, per la società, che un tale individuo continui a distillare il proprio veleno e che, invece di eliminarlo, si cerchi di contrastarne l'azione ricorrendo a lettere anonime, a maldicenze e ad altre simili bassezze. Per quel che mi riguarda, debbo confessare che ora rimpiango di non aver utilizzato meglio il tempo in cui ero libero, liquidando sei o sette persone che conosco.
Che il mondo sia orribile, è una verità che non necessita di dimostrazioni. Ad ogni modo, è sufficiente un fatto per provarlo: in un campo di concentramento un ex pianista si lamentava per la fame e allora lo obbligarono a mangiarsi un topo, ma vivo.
Non è certo di questo che voglio parlare; più avanti, se ci sarà l'occasione, aggiungerò qualcosa sulla storia del topo.

Note[modifica]

  1. a b Citato in Corriere della Sera, 2 novembre 1994, p. 25.
  2. Citato in La controrivoluzione è un pranzo di gala: l’incontro tra Borges e Videla, Totalitarismo.blog, 15 marzo 2015
  3. Citato in Marcus Parisini, L'anima degli animali, Edizioni Biblioteca dell'Immagine, Pordenone, 2002, p. 80. ISBN 88-87881-68-5
  4. Da Prima della fine, traduzione di Paola Tomasinelli, Einaudi.

Bibliografia[modifica]

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