Ernst Lothar

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Ernst Lothar

Ernst Lothar (1890 – 1974), scrittore austriaco.

Citazioni di Ernst Lothar[modifica]

  • [I nazisti] Avevano trasformato Vienna in una misera città di provincia dove si mangiavano aringhe e gnocchi di patate, dove gli uomini andavano a passeggio in giacca di loden e le donne in Dirndl, dove nessuno poteva dire ciò che voleva, dove tutti avevano paura di tutti.[1]

L'angelo musicante[modifica]

Incipit[modifica]

Chi avesse svoltato presso la chiesa dell'Ordine teutonico, avrebbe raggiunto in pochi minuti la casa dell'angolo tra Seilerstätte e Annagasse; si trovava al centro del primo rione, e il primo rione era il cuore di Vienna.
Per quasi cento anni fino a quel momento, il 19 maggio 1888, la casa aveva avuto tre piani oltre al piano terra e al mezzanino. Nessuna casa di borghesi che si rispettassero era più alta, a Vienna. Con le sue sette finestre che davano sulla augusta Annagasse e le sei finestre affacciate sulla più ampia Seilerstätte, con l'intonaco di un giallo-grigio opaco e la facciata in puro stile Maria Teresa, aveva un aspetto imponente e emanava un senso di agiatezza.

Citazioni[modifica]

  • Non riesco a togliermi dalla mente che Mozart, quando ha suonato Il Flauto magico all'inaugurazione dela nostra casa, fosse già mortalmente malato. [settembre 1791] (p. 33)
  • Se lo ricordi una volta per tutte, Alt! In natura tutto è ordinato secondo un principio gerarchico! Dai livelli inferiori si sviluppano quelli superiori, e da questi i supremi. Non se ne può saltare nessuno. Deve immaginarselo più o meno come nell'esercito. Spero sappia cosa sia un soldato volontario. Un soldato volontario non può diventare subito tenente; deve prima diventare soldato scelto, caporale, allievo ufficiale e sottotenente. Lo stesso dicasi delle piante. Prima di arrivare alle viole dobbiamo imparare a conoscere gli anemoni, e prima di tutto la loro forma inferiore, l'Anemona nemorosa, poi la successiva, l'erba epatica, e così via. La viola in un certo senso è un tenente. Riesce a farsene un'idea? (p. 168)
  • Non scomodare l'eternità. Com'è che dice Schnitzler? "Chi penserà all'agosto in maggio?" Adesso è giugno. Pensiamo all'oggi. (p. 251)
  • Le donne devono essere una cosa sola, ed esserlo fino in fondo: femminili! Sono fatte per questo! (pp. 294-295)
  • La democrazia non è altro che un pretesto per le cattive maniere! (p. 305)

Note[modifica]

  1. Da Una viennese a Parigi; citato in Alessandro Iadicicco, A Parigi, tra felicità e abisso, La Lettura suppl. del Corriere della Sera, 11 marzo 2018, p. 20.

Bibliografia[modifica]

  • Ernst Lothar, L'angelo musicante (Der Engel mit der Posaune), traduzione di Marina Bistolfi, CDE, 1983.
  • Ernst Lothar, Una viennese a Parigi (Die Zeugin), traduzione di Monica Pesetti, Roma, E/O, 2018 (1941). ISBN 978-88-6632-925-1

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