Eugenio Finardi

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Eugenio Finardi nel 2013

Eugenio Finardi (1952 – vivente), cantautore italiano.

Citazioni di Eugenio Finardi[modifica]

  • Gaber voleva dare un valore diverso alle parole, valutarne più che la capacità di intorbidire, con metafore o quant'altro, quella di chiarire. Le usava per condividere i pensieri. Anche se, e in questo l'ho sempre ammirato, ha saputo immettere nel suo linguaggio assolutamente quotidiano anche una percentuale inattesa di poesia. Del resto, a mio avviso, lui era più attore che musicista.[1]
  • Giorgio a mio avviso capiva perfettamente la spinta propulsiva che avevamo in quegli anni [negli anni settanta], quella voglia di solidarietà, giustizia, cambiamento che credo si avvicinasse molto a quella del Movimento del Sessantotto. E capiva anche l'altro fenomeno diffuso nella mia generazione, la forza che alcuni traevano dalla spiritualità, da una fede. Pur essendo lui non credente e anche in questo caso, quindi, fuori dai giochi.[2]
  • La necessità di dare un senso alla nostra vita, ancor più se non credenti, diventa un imperativo sempre più urgente nel complesso tempo in cui viviamo.[3]

Citazioni tratte da canzoni[modifica]

Sugo[modifica]

Etichetta: Cramps, 1976.

  • Ma da qualche tempo è difficile scappare | c'è qualcosa nell'aria che non si può ignorare | è dolce, ma forte e non ti molla mai | è un'onda che cresce e ti segue ovunque vai | È la musica, la musica ribelle | che ti vibra nelle ossa | che ti entra nella pelle | che ti dice di uscire | che ti urla di cambiare | di mollare le menate | e di metterti a lottare. (da Musica Ribelle, n. 1)
  • Oggi ho imparato a volare | Oggi ho imparato a volare | sembra strano ma è vero | c'ho pensato e mi son sentito sollevare | come da uno strano capogiro | il cuore mi si è quasi fermato | e ho avuto paura e sono caduto | ma per fortuna mi son rialzato | e ho riprovato. (da Oggi ho imparato a volare, n. 8)

Il vento di Elora[modifica]

Etichetta: Fonit Cetra, 1989.

  • C'è chi nasce come Paperino, | sfortunato e sempre pieno di guai. | C'è chi invece è come Topolino | carino, intelligente, simpatico alla gente. (da Vil Coyote, n. 7)
  • Ma io mi sento come Vil Coyote | che cade ma non molla mai | che fa progetti strampalati e troppo complicati | e quel Bip Bip lui non lo prenderà mai. | Ma siamo tutti come Vil Coyote | Che ci ficchiamo sempre nei guai | Ci può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso | Ma noi non ci arrenderemo mai. (da Vil Coyote, n. 7)
  • C'è chi vive come Eta Beta | sembra che stia con testa su di un altro pianeta | e non si alza la pmattina | se non si spara un po' di pnaftalina. (da Vil Coyote, n. 7)

Diesel[modifica]

Etichetta: Cramps, 1977, prodotto da Paolo Tofani.

  • Ma l'amore | non è nel cuore | ma è riconoscersi dall'odore | E non può esistere l'affetto | senza un minimo di rispetto | e siccome non si può farne senza | devi avere un po' di pazienza | perché l'amore è vivere insieme | l'amore è si volersi | bene | ma l'amore è fatto di gioia | ma anche di noia. (da Non è nel cuore, n. 6)
  • E Diesel è il ritmo della vita, | è la giusta propulsione per la nuova situazione | e Diesel è il ritmo delle cose, | è la nuova propulsione per la nuova situazione, | la giusta propulsione per la nuova situazione. (da Diesel, n. 7)
  • Il primo buco l'ho fatto una sera a casa di un amico così per provare | e mi ricordo che avevo un po' paura, c'è molta violenza in un ago nelle vene | ma in un attimo una fitta di dolore un secondo ad aspettare | poi un onda dolce di calore quasi come nell'amore | e poi mi son lasciato andare completamente rilassato | in un benessere artificiale come mai avevo provato.[4] (da Scimmia, n. 9)
  • Poi a casa me lo sono giurato che io no non ci sarei cascato, | io la imparerò ad usare mi saprò gestire non mi farò fregare | ma ci continuavo a pensare non mi usciva dalla mente | e man mano che passava il tempo diventava la cosa più importante.[4] (da Scimmia, n. 9)
  • E poi non me ne frega niente di quello che dice la gente | Tanto siamo tutti assuefatti e di cosa non importa niente. (da Scimmia, n. 9)
  • Poi per due anni non ho quasi fatto altro, | non ho suonato, non ho fatto l'amore, | tiravo il tempo tra un buco e l'altro | in giro a sbattermi o in casa a dormire | ma una mattina mi sono chiesto come andrà a finire, | andare avanti finire in galera magari anche morire | e poi così non può durare sta diventando quasi come un lavoro, | otto ore in giro a sbattermi oramai sballo poco anche con l'ero.[4] (da Scimmia, n. 9)
  • E poi sto perdendo tempo e sprecando quello che ho dentro, | io così non sto crescendo mi brucio ma mi sto spegnendo | e smettere non è poi così difficile non fa neanche tanto male, | basta un po' di cura e di comprensione, magari un po' di metadone | e fuori c'è tutto un mondo da scoprire sul quale si può intervenire | e se tieni duro sei mesi vedrai che poi non ci ripenserai | quasi mai.[4] (da Scimmia, n. 9)

Sessanta[modifica]

Etichetta: Cramps – Edel Italia, 2012.

  • Devo combattere con le mie lacrime, | mica con una poesia. (da E tu lo chiami Dio)

Collaborazioni[modifica]

Note[modifica]

  1. Citato in Pedrinelli, p. 72.
  2. Citato in Pedrinelli, p. 71.
  3. Citato in Finardi a Sanremo con brano su Dio, La Gazzetta del Mezzogiorno.it, 24 gennaio 2012.
  4. a b c d Riferito alla dipendenza da eroina. Cfr. Giulia Cavaliere, La scimmia sulla schiena: 11 canzoni italiane che raccontano l'eroina, Rockit.it, 2 aprile 2014.

Bibliografia[modifica]

  • Eugenio Finardi, Tenero profeta (pp. 71 –72); in Andrea Pedrinelli (a cura di), Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4

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