Fabio Grossi

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Fabio Grossi (1977 – vivente), ballerino italiano.

Citazioni di Fabio Grossi[modifica]

  • Affinché il movimento sia pieno di naturalezza, pur nell'artificio di un linguaggio raffinato che si protende al sublime, è necessario coinvolgere i differenti piani dell'essere (fisico, emotivo, mentale) per ottenere con fluidità un'unità olistica di cui spesso neanche si è del tutto consapevoli. Proponendo con cura dettagliata un lavoro minuzioso sulla struttura anatomica e sulle sensazioni muscolari fondamentali, intervenendo attentamente su un atteggiamento rilassato che è alla base della tranquillità delle emozioni e quindi di un agire sereno, ed offrendo sfumature ritmiche e combinazioni di passi non complesse da confondere ma abbastanza elaborate da stimolare la presenza di sé, mi auguro di potere accompagnare nel migliore dei modi a me possibili le persone con cui interagisco in sala ballo. (dall'intervista per Il giornale della danza, dicembre 2010)
  • Al di là di retoriche banali, io credo fortemente nell'immenso potere salvifico dell'Arte che, ponendosi come tramite tra l'Assoluto ed il Relativo, permette all'uomo di lasciarsi permeare dalla Verità per divenire interprete del mondo, delle sue gioie e delle sue sofferenze, e di parlare al cuore delle persone con l'invisibile linguaggio dell'anima, che appare nella sua concretezza attraverso il movimento. (dall'intervista per Sogno di ballerina, marzo 2008)
  • Concependo la Danza come comunicazione privilegiata, come sublime opportunità di evolvere un linguaggio personale che permetta all'individualità di giungere a verifica ed a maturazione, io l'ho utilizzata e la utilizzo essenzialmente come strumento di crescita che mi aiuta a capire le sfaccettature di me stesso e me ne fa scoprire molto spesso di nuove: prendendo coscienza del proprio talento ed assecondandolo, si può seguire la propria vocazione ritrovando se stessi. E dando modo alle predisposizioni più autentiche dell'essere di venire alla luce, si ha davvero la possibilità di realizzarsi spiritualmente nella coerenza di sé. [...] Nel teatro di danza di oggi, dunque, il ruolo del danzatore-attore è il ruolo di colui che sceglie d'esser tramite tra l'universale e l'individuo contemporaneo filtrando il presente con occhi consapevoli. (dall'intervista per Morfoedro, portale d'arte e di cultura, 1 ottobre 2007)
  • L'attività di maestro impone una ferma consapevolezza del presente e delle necessità manifestate dagli esseri umani con cui si interagisce. Detto questo, mi preme aggiungere che secondo me l'insegnamento non esiste. Giuro! Ne sono fermamente convinto. Vale a dire che non credo nello stereotipo del dispensatore di segreti e conoscenze arcane che, arroccato in cima alla torre della sua valida esperienza, dirige ed ammaestra. Ciò in cui credo con decisione è piuttosto la forza individuale di chi desidera apprendere, la sua vibrante capacità di abbracciare comprendere ed assorbire un determinato messaggio evolutivo. Proprio come nella vita è fondamentale divenire padre e madre di se stessi, nell'esempio più circoscritto della disciplina artistica sta all'allievo indirizzarsi verso le persone più capaci e riuscire a plasmarsi con intelligenza ed auto-coscienza. (dall'intervista per Spettacolinews, marzo 2010)
  • Per me la danza, nella sua più elevata espressione, ha sempre rappresentato una delle vie di privilegio per raggiungere la Verità, esserne permeati, e poterla comunicare a mia volta nella sua più autentica essenza. Dunque, è anche una maniera di scoprirsi e di maturare interiormente, di pari passo alle conquiste fisiche, tecniche ed interpretative richieste dal suo apprendimento. Però può talvolta essere fuorviante, se ci si concentra solo su una futile tendenza all'apparire e all'artificio, o pericolosa se utilizzata – come in alcuni insani casi mediatici – solamente come strumento di visibilità e di potere e quindi privata del suo significato intimo. (dall'intervista per Emozione danza, gennaio 2009)

Citazioni su Fabio Grossi[modifica]

  • Alto, asciutto, dotato di eccezionali rotazioni naturali, di grande tecnica accademica e vulcanica forza interpretativa, Grossi [...] danzò trionfalmente il proteiforme, grottesco, seduttivo, violento personaggio di Mefistofele. [...] le gambe rampanti, i piedi terribilmente prensili, la subdola schiena inarcata all'indietro di un Grossi [...] padrone degli stili di Kylian, Forsythe e Scholz. (Paola Pariset)[1]
  • Fabio Grossi, certamente il migliore tra i nostri nuovi ventenni d'assalto. (Vittoria Ottolenghi)
  • Fabio Grossi è la nuova scoperta della danza italiana. (Alberto Testa)
  • Fabio Grossi un protagonista formidabile, intelligente di arguzie e di impulsi scattanti, grido ribelle senza parola. (Alberto Testa)

Note[modifica]

  1. Da UniromaNetwork, giugno 2008; citato in Estratti stampa, fabiogrossi.it.

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