Gino Bartali

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Gino Bartali nel 1945

Gino Bartali (1914 – 2000), ciclista italiano.

Citazioni di Gino Bartali[modifica]

  • Alla Madonna ho promesso che avrei fatto le cose per bene, perché tutto quello che faccio, lo faccio a nome suo. E così lei è stata attenta a non farmi sbagliare.[1]
  • Gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene una poltrona.[2]
  • Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca.[3]
  • [Dopo la tappa del Bondone al Giro d'Italia del 1956] Non avrei mai pensato di dover faticare così tanto anche in macchina.[4]
  • Tutto sbagliato, tutto da rifare![5]
  • Perché raccontare le cose che a me non interessano? Ho vinto tante corse, ne ho perse altrettante. Perché parlare di cose private? Che vi interessano a voi gli ebrei? Mi domando, che vi interessano gli ebrei? Non esiste più niente. Cosa vi interessano i fascisti, i comunisti, i socialisti, quello che ho fatto io, gli inglesi? Perché raccontare queste cose? Non è storia, sono cose che sono da rimanere nascoste. Non fai un piacere a un altro per poi rinfacciarglielo. L'ho detto a tutta questa gente. E lo dirò sempre. Se fai un piacere a uno e poi vai a dirlo a tutti, che piacere hai fatto? Allora, che cosa ti rende? Se fai un piacere a un fascista, ti condanna il comunista. Se lo fai al comunista, ti condanna il fascista. Che cosa guadagni? Niente! (Bartali alla festa per i suoi 80 anni interrogato sulle sue attività in favore di ebrei e prigionieri inglesi svolte durante la seconda guerra mondiale)[6]

Citazioni su Gino Bartali[modifica]

  • E Pacelli era un suo tifoso sfegatato. Difatti lo ricevette in udienza dopo l'impresa al Tour del '48 per congratularsi personalmente. Lui si era già sentito davvero onorato quando Pio XII affacciandosi a piazza San Pietro per un raduno di Azione Cattolica fece il suo nome come esempio di uomo attaccato alla fede e alla famiglia. E ancor di più quando Pio XII gli aveva chiesto di iscriversi alla Dc e di partecipare alle elezioni. Peraltro era amico già di De Gasperi e Gedda (il quale lo cita spesso nelle sue memorie). Lui ci pensò e poi rispose: "Dire di no al Papa è come dire no al Padreterno, ma devo rifiutare per rispetto di una parte dei miei tifosi". E ora capisco perché in un inedito Guareschi scrive che anche Peppone tifava per lui...[3] (Andrea Bartali[7])
  • Erano un unicum, Coppi era l’hi-tech, il futuro. Ma io ero bartaliano, lui era un pedalatore, un faticatore, e anche uno impegnato, con quel suo ritornello da toscanaccio “l’e tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” era un bastian contrario che conquistava subito, era un vero situazionista. Per questo mi piaceva. (Oliviero Toscani)
  • Fausto [Coppi] era ancora nella camera ardente. Arrivò Bartali. Prese la mano di Fausto e disse: «È incredibile, è incredibile». Pianse e pregò alla sua maniera. Il grande duello era finito per sempre. (Candido Cannavò)
  • Gino si rivelò un personaggio meraviglioso, Se è vero che Coppi era il mito, Bartali era l'uomo della campagna toscana, che dal suo carattere riusciva a tirare fuori le cose migliori. (Adriano De Zan)
  • I gregari da me scelti quali i più adatti per Bartali dovranno essere accettati dal corridore toscano il quale, come tutti i campioni, ha particolari preferenze, simpatie, interessi, gelosie verso altri corridori. (Alfredo Binda)
  • Oh, quanta strada nei miei sandali | quanta ne avrà fatta Bartali | quel naso triste come una salita | quegli occhi allegri da italiano in gita | [...] | e vai che io sto qui e aspetto Bartali | scalpitando sui miei sandali | da quella curva spunterà | quel naso triste da italiano allegro. (Paolo Conte)
  • Quanti ebrei avrà salvato Bartali e anche non ebrei destinati ai lager? Più di 300, dicono, coi documenti falsi. Ma lui ne nascondeva in casa, rischiava la pelle e sì, è stato un eroe, uno degli ultimi eroi popolari espresso dal ciclismo. Il più puro, credo. (Gianni Mura)
  • Riconosco la sua pedalata ascoltandone il suono. (Félicien Vervaecke)
  • Volete sapere chi transiterà per primo sotto il traguardo posto vicino al Santuario della Madonna? Ma chi, se non Gino il Pio? (Alfredo Binda)

Note[modifica]

  1. Citato in Paolo Costa, Gino Bartali, Ediciclo Editore, 2001.
  2. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 102. ISBN 88-8598-826-2
  3. a b Citato in Lourdes e il miracolo di Bartali, La Bussola Quotidiana.it, 14 luglio 2011.
  4. Citato in Adriano De Zan, Gentili signore e signori buongiorno.
  5. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 66. ISBN 88-8598-826-2
  6. Citato in Bartali campione Giusto. Le corse per salvare le famiglie ebree, Camera dei Deputati, a 53:36.
  7. Figlio di Gino.

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