Giorgio Cicogna

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Giorgio Cicogna (1899 – 1932), scrittore e scienziato italiano.

Incipit di alcune opere[modifica]

Canti per i nostri giorni[modifica]

Ascendono. Un soffio che sfaldi
la neve, là in alto, una zolla
che frani, la ruga
d'un esile appiglio
che ceda, una fuga
di sassi, un crepaccio
che s'apra, e giù tra le rupi, nel rombo
d'una valanga, tra il croscio
della petraia, di tonfo
in tonfo, giù piomberanno. Ma sàlgono
su, ancora. Ecco un orlo
di crepa; àrcuan gli òmeri, puntano
i ginocchi... Su! in alto! ove al sole
scintillano i ghiacci! Su, al vertice! Pura
là è l'aria; e là è l'anima. Il cuore
ti ignora, o paura.

I ciechi e le stelle[modifica]

Sì, parrà impossibile, ma era proprio proibito a Ninì e Lulù, entrare nella biblioteca; come nei giorni prima di Natale, quando si prepara l'albero e i bambini non possono vedere. La mamma vigilava affinché il divieto fosse rispettato. Papà non doveva essere disturbato. Che cosa faceva? Certo qualcuna di quelle cose molto importanti che i bambini non devono sapere. Sicché, quando la mamma li chiamò, ed essi poterono irrompere nella stanza, si guardarono intorno, prima un po' meravigliati e poi, forse, un po' delusi. Non c'era nulla di nuovo; né alberi con le stelline di similoro, né giocattoli. Libri come sempre, soltanto, dappertutto; e il babbo; il quale si alzò, e li abbracciò come se fosse tornato da un lungo viaggio.

Bibliografia[modifica]

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