Girolamo Arnaldi

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Girolamo Arnaldi (1929 – 2016), storico italiano.

Citazioni di Girolamo Arnaldi[modifica]

  • Cesare Borgia, detto anche il Valentino, tra il 1499 e il 1503 divenne signore di uno Stato che abbracciava parte della Romagna, delle Marche, dell'Umbria e della Toscana.
    Nacque intorno al 1475 da Rodrigo Borgia, che dal 1498 fu papa col nome di Alessandro VI ed appoggiò con tutte le sue forze la politica del figlio. Nello stesso anno in cui il padre fu eletto papa, Cesare rinunciò alla dignità cardinalizia ed ebbe dal re di Francia la contea di Valentinois (da cui derivò il soprannome), aggiungendola agli innumerevoli benefici ecclesiastici concessigli dal padre. (da Borgia)

Bastiglia[modifica]

  • Ogni anno, il 14 luglio, i Parigini festeggiano con un entusiasmo che non trova molti riscontri nella celebrazione di ricorrenze nazionali presso altri popoli, l'anniversario della «presa della Bastiglia», avvenuta nel 1789, quasi all'inizio di quel tormentato periodo storico, così decisivo per il progresso civile di tutta l'Europa, che va sotto il nome di Rivoluzione Francese.
  • L'assalto alla Bastiglia ebbe origine da una richiesta di armi e di munizioni che venne rivolta al governatore della fortezza la mattina del 14, da una folla di abitanti del sobborgo Saint-Antoine, che avevano interpretato le direttive del Comitato come un appello alla mobilitazione generale.
  • Il giorno seguente, Parigi ebbe un sindaco che derivava il suo potere dal popolo, mentre i cittadini-soldati della Guardia Nazionale adottavano come distintivo la coccarda tricolore, con il rosso e il blu, che erano i colori della città e il bianco, che era il colore del re.

Bolivar[modifica]

  • Simón Bolívar, il liberatore delle colonie spagnole dell'America Centrale, nacque a Caracas (oggi capitale del Venezuela) nel 1783. Orfano ben presto di padre e di madre, il giovane Bolivar a sedici anni si imbarcò per la Spagna; e a Madrid, e poi in una serie di viaggi nel nord della Spagna ed in Francia, ebbe modo di completare la sua formazione culturale ed umana.
  • La morte della moglie, già nel 1803, mutò improvvisamente le cose. «Se non fosse morta la mia buona sposa», scriverà più tardi Bolivar, «io non avrei fatto il mio secondo viaggio in Europa e non mi sarebbero venute tutte le idee che durante esso mi sono venute. La sua morte mi mise sulla via della politica e mi fece seguire il carro di Marte invece dell'aratro di Cecere».
  • L'atmosfera di attesa e di rinnovamento che egli respirò soprattutto in Italia, segnarono nel suo animo e nella sua fantasia un'impronta indelebile. A Roma, sull'Aventino, il Bolivar giurò solennemente di dedicare tutte le proprie energie alla liberazione del Venezuela.
  • Le sue idee sul governo della cosa pubblica, ispirate, come si è detto al pensiero europeo, e soprattutto francese, del secolo XVIII, si rivelarono inadatte a risolvere i problemi delle giovani repubbliche sudamericane. Cominciava così quella continua oscillazione fra anarchia ed autoritarismo, in cui si esprime a tutt'oggi il destino storico di tali paesi.

Bibliografia[modifica]

  • Girolamo Arnaldi, Bastiglia, in Non tutto ma di tutto, ERI – Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1964.
  • Girolamo Arnaldi, Borgia, in Non tutto ma di tutto, ERI – Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1964.
  • Girolamo Arnaldi, Bolivar, in Non tutto ma di tutto, ERI – Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1964.

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