Giuseppe De Robertis

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Giuseppe De Robertis (1888 – 1963), critico letterario italiano.

Citazioni di Giuseppe De Robertis[modifica]

  • Chi lo crederebbe? Anche Ungaretti, poeta così assoluto, così essenziale, così incognito, patì del mal del secolo: anche lui soffrì quella crisi del verso che prima aveva portato il verso a dorare, inutilmente, tanta non-poesia dell'ultima grande stagione, poi, per reazione, lo portò ad avvilirsi a una quasi-prosa. Fu dunque, anche lui, prosatore in verso, secondo il gusto dei crepuscolari e degli ironisti: e questo, nel solo giro d'un anno (anzi di meno d'un anno).[1]
  • Per Leopardi scrivere una pagina sola, o comporre una strofa, non era un'avventura, così neppure era un'avventura vivere. Alla vita sapeva sopra tutto quello che non poteva chiedere, e di quali pericoli era gravato quel poco bene. Gli mancava la bella confidenza: ma, in compenso, gli era stato dato in sorte un dono: quello di sorridere e fantasticare.[2]

Note[modifica]

  1. Da Sulla formazione della poesia di Ungaretti; in Giuseppe Ungaretti, Vita d'un uomo. Tutte le poesie, a cura di Leone Piccioni, Mondadori, 1974, p. 405.
  2. Da Leopardi, Fratelli Treves, 1898.

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