Goran Ivanišević

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Goran Ivanišević (2014)

Goran Ivanišević (1971 – vivente), ex tennista e allenatore di tennis jugoslavo naturalizzato croato.

Citazioni di Goran Ivanišević[modifica]

  • [«Chi sono i giocatori che vorrei sentire in una conferenza stampa oggi?»] Ce n'è solo uno, Andy Roddick. Due, tre, quattro non esistono.[1]
  • [Sull'occhio di falco] Che noia! Impedisce al giocatore di discutere con l'arbitro, di mandarlo a quel Paese... quello lassù seduto oggi ti segnala di guardare l'Hawk Eye e basta. Che gusto c'è?[2]
  • Dicono che non ho sfruttato al meglio il mio talento. Ma sono più orgoglioso di essere stato N.2 del mondo dietro a Sampras che N.1 davanti a una massa di pallettari.[3]
  • Dopo la Hopman Cup ho cambiato idea sul tennis femminile. La Hingis e la Rubin – hanno risposto al mio servizio come fosse un pezzo di torta. È incredibile. Non sono riuscito a fare un ace. Rispondono meglio dei ragazzi.[4]
  • E comunque la gente non la capisco: prima vogliono il personaggio poi fischiano se uno rompe una racchetta, ma se ne rompe tre come Baghdatis, cominciano ad applaudirlo. Si è mai visto un film d'azione senza che nessuno muore?[1]
  • È grandioso toccare il trofeo. Se non dovessi vincere più una partita non mi importa. Qualsiasi cosa farò nella mia vita, ovunque andrò, sarò sempre un campione di Wimbledon.[5]
  • E poi c'è Safin, che però ha due problemi: è pazzo ed è russo.[3]
  • È stata la forza di Sampras: chissà perché contro di lui cercavo sempre il colpo spettacolare... Lui giocava da schifo la prima settimana degli Slam, poi scalava marcia, e addio. Io ero molto più bravo in semifinale: in 50 finali, ne ho vinte 28 e perse 22. Pensavo che era peggio perdere in semifinale... Stupido, eh? Così ho tre bei piatti di Wimbledon, ma a nessuno interessa che sono andato in finale, mentre è incredibile quanti si ricordano del 2001. Avrei dovuto mettere la mia aggressività nel gioco, pensavo male, avevo troppo rispetto degli avversari. Perciò apprezzo Djokovic che non rispetta nessuno. Ma alla fine, sono stato io, quello imprevedibile che non sai quello che può fare sul campo. Negli errori, in quel che ho detto e fatto.[1]
  • [Su John McEnroe] Era furbo: fermava il gioco apposta per 10 minuti, specialmente se stava perdendo. Che professore. Pensava al dopo, a come provocare l'avversario.[1]
  • Federer è un genio, ha più talento di Sampras. Non so se riuscirà a vincere quanto Pete, perché molto dipende dalla testa, ma potenzialmente è più forte.[3]
  • [Nel 2001] Ho sempre giocato per qualcun altro. Prima per mia sorella che stava male e aveva bisogno di denaro per curarsi. Poi c'era la guerra e ho giocato per il mio paese. Dopo 12 anni mi sono trovato senza motivazioni e allora ho deciso di giocare per me. In Australia quest'anno ho detto: o ci provo o smetto.[6]
  • Il mio problema è che in ogni partita ho 5 avversari: l'arbitro, la folla, i raccattapalle, il campo e me stesso. Non c'è da meravigliarsi se a volte la mia mente vaga.[7]
  • Il talento è un dono di Dio, ma poi tu ci devi lavorare sopra. Se vedi il N.1 e il N.100 del mondo in allenamento, non li distingui. La differenza la fa il modo in cui, in partita, giocano i punti importanti. Ci vuole allenamento: se hai una sola chance in tre ore, devi sfruttarla.[3]
  • John McEnroe era il mio idolo. Era l'unico giocatore che davvero adoravo guardare. Come persona invece, non lo considero molto. Dice che io ho solo un buon colpo. Il che fa di me un genio, o fa degli altri delle schiappe… Lui considera tutti degli zeri. Ma ora chi se ne importa di John McEnroe... È solo un idiota![7]
  • Non ero nervoso, ero me stesso. Sul campo non ho mai recitato: ho sempre fatto quello che mi sentivo di fare. Una volta, a Brighton nel 2000, dovetti ritirarmi dal match: avevo spaccato tutte le racchette a disposizione![3]
  • Ogni minuto di quelle due settimane è indimenticabile. Volevo toccare quella coppa perché ho sempre pensato di meritarmela. L'anno in cui ero favorito persi, nel 2001 arrivai a Londra quasi da turista e fu un trionfo. Quando mi chiamarono per ritirare il trofeo mi davo i pizzicotti, temevo ci fosse un clamoroso errore... Quarta finale, quattro match-point: c'era qualcosa di magico nell'aria quel giorno.[3]
  • [«Ci sono più Balotelli in Balotelli o Ivanisevic in Ivanisevic?»] Più Balotelli in Balotelli: mi piace da morire, io lo metterei sempre in squadra perché può decidere sempre. Vorrei conoscerlo, davvero, mettiamo sul tavolo tutte le nostre diverse personalità e vediamo quant'è grande il tavolo.[1]
  • Questo non è il momento per dormire. Voglio vivere ogni istante, ricordare tutto, anche se solo dopo aver dormito, essermi svegliato e assicurato che non si tratta di un sogno mi renderò completamente conto di quello che ho fatto.[8]
Goran Ivanišević (2004)
  • [Dopo aver perso con Courier] Sembravo Gabriela Sabatini, stavo dieci metri oltre la linea di fondo, mentre lui picchiava e vinceva con la sua forza mentale che è il doppio di quella di tutti noi tennisti mortali: quando lo affronti ti mette sotto pressione subito, non sai come prenderlo e poi servivo malissimo. Non ero io in campo e non so dire chi fosse.[9]
  • [Su Federer nel 2004] Sì, ho davvero giocato con lui quando aveva quindici anni, durante un torneo a Basilea, e sapevo che sarebbe diventato bravo, ma non così bravo. Se rimane in salute, a meno di clamorose sorprese vincerà più Slam di Pete. Il modo in cui sceglie i suoi colpi è incredibile. È veloce, ha un gran voleé, un gran servizio, un gran rovescio, tutti grandi colpi. Se fossi il suo coach, cosa potrei dirgli? È un mago con la racchetta. Anche quando gioca male, cosa molto rara, può comunque fare cose con la sua racchetta che nessun altro è in grado di fare.
Yes, I really hit with him when he was 15, during a tournament in Basel, and I knew then he would be good, but not this good. If he stays healthy, it will actually be a miracle if he doesn't win more Grand Slams than Pete. The way he picks his shots is unbelievable. He is fast, he has a great volley, a great serve, great backhand, great everything. If I was his coach, what can I tell him? He is a magician with a racket. Even when he is playing badly, which is rarely, he can still do things with his racket nobody else can do.[10]
  • [Sulle interviste dei tennisti attuali] Sono molto noiosi in conferenza stampa, giocano un tennis incredibile, sono grandi tennisti, ma non hanno senso dell'umorismo, è come se avessero tutti lo stesso registratore in... quel posto. Ripetono sempre le stesse cose, parlano allo stesso modo, come hanno giocato bene, come sono orgogliosi di aver giocato, quanto hanno imparato... Ma se ci hai appena perso sei volte di fila! Non dicono mai: "Ho giocato da schifo, magari la prossima volta gioco diverso, succederà qualcosa". Per loro è sempre tutto bello, il sole splende, siamo contenti di star qui". E chi se ne frega?[1]
  • Sulla terra forse il tennis si gusta di più, ma se permettete a me non interessa, io vado in campo per vincere e non per piacere agli spettatori. Quando gioco un'esibizione scherzo, ma è a Wimbledon che stiamo giocando. Devo divertirmi io, non gli spettatori.[11]
  • [Riferito all'abuso dell'asciugamano da parte dei tennisti] Un ace e asciugamano, un doppio fallo e un asciugamano, una risposta in rete e asciugamano... ci credo che ogni game dura 10 minuti![2]

Citazioni su Goran Ivanišević[modifica]

  • Goran Ivanisevic è alto e abbronzato e sorprendentemente carino – almeno per un Croato; io i Croati me li immagino sempre devastati ed emotivamente compressi, come usciti da una litografia di Munch – se non fosse per un taglio di capelli a scodella incongruo e totalmente assurdo che lo fa assomigliare a un membro di una coverband dei Beatles. (David Foster Wallace)
  • La speranza di avere una finale vera era soprattutto legata alla presenza in campo della "parte logica" di Ivanisevic, il dottor Jekyll, e non dell'"ectoplasma negativo", quel mister Hyde che spesso costringe il croato ad indicibili follie. (Roberto Lombardi)
  • Tiriac dice che Ivanisevic mi somiglia. Non mi pare. Forse nel modo di buttare per terra la racchetta! (Ilie Năstase)

Note[modifica]

  1. a b c d e f Dall'intervista di Vincenzo Martucci, Ivanisevic a tutto campo "Balotelli mi piace da morire", Gazzetta.it, 27 giugno 2012.
  2. a b Citato in Ubaldo Scanagatta, Miei vincitori di giornata? Federer e Giorgi ma più di tutti... Ivanisevic!, Ubitennis.com, 28 giugno 2012.
  3. a b c d e f Citato in Gaia Piccardi, Il ritorno di cavallo pazzo Ivanisevic «Il tennis ha ancora bisogno di me», Corriere della Sera, 9 febbraio 2004.
  4. Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, agosto 2008.
  5. Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, luglio 2008.
  6. Citato in Roberto Lombardi, I miracoli di Ivanisevic non finiscono mai: è in semifinale a Wimbledon, Corriere della Sera, 5 luglio 2001.
  7. a b Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, giugno 2008.
  8. Citato in Paola De Carolis, «Io, Goran, resuscitato per orgoglio», Corriere della Sera, 11 luglio 2001.
  9. Citato in Roberto Perrone, Big Jim brutalizza Goran il tenero, Corriere della Sera, 17 maggio 1993.
  10. (EN) Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p. 242, ISBN 0942257391.
  11. Citato in Roberto Perrone, Il picchiatore Ivanisevic avanza ma Wimbledon non vuole vederlo, Corriere della Sera, 27 giugno 1992.

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