Guillermo Vilas

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Guillermo Vilas

Guillermo Apolinario Vilas (1952 – vivente), ex-tennista argentino.

Citazioni di Guillermo Vilas[modifica]

  • [Su Marcelo Ríos] Ci ho parlato un paio di volte. Non che parli molto. Forte personalità, comunque. È come essere di fronte a un leone, non gli vai a dare un dolcetto, al leone, no? Tutti sapevano che era così. Alcuni sono così, devi lasciargli il loro spazio... Giocava bene ma non è riuscito a vincere qualcosa di veramente importante. Ne aveva le qualità ma lo ha tradito il fisico. Ma ha lasciato la sua immagine agli altri giocatori, quella di un giocatore che giocava in modo diverso e che aveva il portamento di un ribelle. Era molto interessante e conferiva colore al gioco del tennis. Se non avesse avuto tutti quegli infortuni avrebbe lasciato un segno più profondo. Ma è triste questo fatto, che il suo corpo l'abbia lasciato a piedi. Era un grande giocatore ma poteva essere il più grande di tutti, era equipaggiato per esserlo, ma il fisico non gliel'ha permesso. Un po' come accadde a Muster quando stava per diventare numero uno e fu investito da un ubriaco. Ma Muster ci riuscì lo stesso, tre anni dopo. Rios non ha avuto una seconda chance. Puoi dire che Rios è stato uno dei più talentuosi di sempre. Ma non uno dei piú grandi di sempre. Perché devi aver vinto qualcosa, devi fare qualcosa di più.[1]
  • David Ferrer è un modello perfetto per far capire ai giovani qual è il modo di affrontare il tennis in maniera corretta, per la sua dedizione, per il suo gioco di gambe e per il modo di affrontare le partite.[2]
  • [Su Roger Federer] È un poeta, quando vedo una sua partita, e ne ho viste molte, è come se ammirassi un'opera d'arte. Ha un gioco pulito e ad ogni partita ti regala qualcosa di nuovo.[2]
  • [Su Rafael Nadal] Gran giocatore. Fantastico giocatore come Federer e Agassi. Le persone amano le persone così, fanno bene allo sport. È un piacere vederli giocare e combattere in campo. Rafael inspirerà una nuova generazione di giocatori. Io penso che io e Borg abbiamo portato ogni giocatore ad allenarsi più duramente, a preparasi fisicamente per sopportare partite lunghe. Io penso che noi abbiamo cambiato il gioco in questo senso. Rafael sta cercando di dire agli altri ragazzi che bisogna essere più forti nella propria testa, come è lui. Penso che sia un messaggio che lui trasmette quando gioca. Lui è un personaggio molto positivo per lo sport. È stata una benedizione avere un giocatore come lui.[3]
  • [Su Del Potro] Ha un servizio impressionante e un diritto formidabile, ha davanti un grande futuro.[4]
  • L'erba è per le vacche!
El pasto es para las vacas![5][6]
Vilas mentre esegue la "Gran Willy", il colpo da lui inventato
  • [Sulla "Gran Willy", il colpo di tennis da lui inventato] L'idea mi venne osservando quella pubblicità con Harriott che tirava una botta da sotto le zampe del cavallo; ovviamente non con la racchetta ma con il bastone del polo; semplicemente, mi sembrò una cosa fantastica e l'applicai al mio tennis.[7]
  • La cosa positiva è che si è creato un legame tra il passato e il presente. Il mio record era latente fino a quando non è arrivato Nadal. Non ho avuto alcun premio perché non ho battuto nessun record. Questa è la vita. È il nostro sport. Il tennis è speciale. Non stiamo parlando di persone migliori di altre. Il record pone il limite e poi sei tu che devi oltrepassare questo limite. Il tennis si basa sul Gran Slam, sui tornei.[8][9]

Citazioni su Guillermo Vilas[modifica]

  • [Nel 1987] Con Vilas ero genitore, spalla, preparatore, coach, psicologo, amministratore, tutto. Poteva funzionare solo così, aveva bisogno di questo tipo di aiuto. Forse gli avrebbe fatto meglio un po' più di indipendenza. Ma è difficile giudicare, e comunque dopo la guerra ci sono sempre troppi generali. (Ion Țiriac)
  • Nel 1977, Vilas vinse quarantasette partite, prima di cadere alla quarantottesima in modo curioso. Un genietto austriaco, Werner Fisher, aveva inventato un curioso modo di incordare le racchette, e un filologo yankee le aveva soprannominate "Racchette Spaghetti". La rotazione assestata alla palla era tale che, indignato, Vilas si ritirò per lasciare la finale di Aix en Provence a quel birbo di Nastase, armato della Spaghetti. La racchetta fu poi dichiarata illegale, ma la lunga striscia di Vilas era ormai interrotta. (Gianni Clerici)
  • Non ho mai visto un giocatore con la sua stessa volontà di allenarsi. Era un grande campione, con la sua poesia e la sua follia. Ma aveva troppa paura di perdere ed è colpa mia se non sono riuscito a insegnargli a vincere. Chiudere con lui non è stato facile. Resterà sempre un mio amico. È stato come divorziare da una donna che ami ancora. (Ion Țiriac)

Note[modifica]

  1. Citato in Stefano Grazia, Marcelo Rios, un genio della racchetta, Servizi Vincenti, 12 febbraio 2008.
  2. a b Da un'intervista a Marca; citato in Il tennis secondo Vilas "Federer vincerà Roma nel 2014", traduzione di Antonio Garofalo, Ubitennis.com, 3 agosto 2013.
  3. Citato in L'intervista: Vilas, il re spodestato, Tennis Italiano, 1º giugno 2006.
  4. Citato in Domenico Calcagno, La prima volta di Del Potro, l'argentino benedetto da Vilas, Corriere della Sera, 16 settembre 2009.
  5. Il riferimento è alla sua difficoltà nel vincere match sull'erba ed in particolare a Wimbledon.
  6. (ES) citato in Alfredo Bernardi, Vilas, la leyenda del solitario zurdo de la raqueta, La Nacion.com, 22 dicembre 2004.
  7. Citato in Giovanni Marino, Vilas e la "Gran Willy": "Così nacque il colpo magico", la Repubblica, 3 marzo 2010.
  8. Il riferimento è al numero di match consecutivi vinti sulla terra battuta (53), battuto dallo stesso Nadal (81).
  9. Citato in L'intervista: Vilas, il re spodestato, Tennis Italiano, 1º giugno 2006.

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