Achim von Arnim

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Achim von Arnim

Ludwig Achim von Arnim, nome completo Carl Joachim Friedrich Ludwing von Arnim (1781 – 1831), scrittore tedesco.

Citazioni di Achim von Arnim[modifica]

  • La grazia scioglie il marchio del peccato | e con l'amore il diavolo è cacciato. (da Il folle invalido di Fort Ratonneau)
  • Vi sono caratteri che credono di poter trionfare del mondo ed impossessarsene, e vi sono invece altre poche ma nobilissime anime che preferiscono rinunciarvi e distaccarsene. (da Il manichino tragico)

Il manichino tragico[modifica]

Incipit[modifica]

All'altezza del porto di Tolone, un vascello turco dopo essere stato inseguito a lungo da una galera maltese, preso da un felice e bizzarro colpo di vento, veniva non solo sottratto all'inseguimento, ma trascinato in salvo nel porto neutrale. I due equipaggi erano costretti a posare le armi, e, giunti entrambi i vascelli in porto, furibondi per non essere potuti venire alle mani, cominciarono ad ingiuriarsi ferocemente. L'uno non conosceva la lingua dell'altro: ma erano tuttavia entrambi in grado di scambiarsi le invettive e gli epiteti più offensivi che le due lingue possedessero.

Citazioni[modifica]

  • Il regno della ragione? Come potrà trionfare, se mai finora, in secoli ben più virtuosi, ha potuto affermarsi; se finora la ragione non è stata su questa terra che una straniera, una fuggitiva, di cui gli uomini hanno preso sempre pretesto per ingannarsi con la speculazione e coi sofismi, per rendere plausibili gli atti che le sono più opposti, e lasciar corso alle maggiori infamie! (p. 38)

Incipit di alcune opere[modifica]

L'invalido pazzo del forte di Ratonneau[modifica]

Il conte Durand, buon vecchio ufficiale a capo della piazza di Marsiglia, in una serata d'ottobre fredda e tempestosa se ne stava seduto tutto solo, rabbrividendo, presso il cammino mal costruito della sua magnifica dimora di comandante, e veniva spostandosi sempre più vicino al fuoco, mentre le carrozze dirette a un gran ballo passavano strepitando sulla strada e il suo cameriere Bsset, che era pure il compagno più caro, russava sonoramente in anticamera. Anche nella Francia del sud non sempre fa caldo, pensava l'anziano signore scuotendo il capo, e neppur lì si rimane per sempre; ma la vita mondana e brillante ha tanto pochi riguardi per l'età avanzata, quanto l'architettura per l'inverno.

Il folle invalido di Fort Ratonneau[modifica]

Il conte Durand, buon vecchio ufficiale a capo della piazza di Marsiglia, in una serata d'ottobre fredda e tempestosa se ne stava seduto tutto solo, rabbrividendo, presso il camino mal costruito della sua magnifica dimora di comandante, e veniva spostandosi sempre più vicino al fuoco, mentre le carrozze dirette a un gran ballo passavano strepitando sulla strada e il suo cameriere Basset, che era pure il suo compagno più caro, russava sonoramente in anticamera. Anche nella Francia del Sud non sempre fa caldo, pensava l'anziano signore scuotendo il capo, e neppur lì si rimane giovani per sempre; ma la vita mondana e brillante ha tanto pochi riguardi per l'età avanzata, quanto l'architettura per l'inverno.

Bibliografia[modifica]

  • Ludwig Achim von Arnim, Il manichino tragico, traduzione di Vito Pandolfi, Editori Riuniti, 1983.
  • Ludwig Achim von Arnim, L'invalido pazzo del forte di Ratonneau, traduzione di Renato Pedio, Editori Riuniti, 1983.
  • Ludwig Achim von Arnim, Il folle invalido di Fort Ratonneau, traduzione di Hartmut Retzlaff, Edizioni Studio Tesi, 1991.

Voci correlate[modifica]

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