Camilla Cederna

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Camilla Cederna (1911 – 1997), giornalista e scrittrice italiana.

Citazioni di Camilla Cederna[modifica]

  • [Ultime parole famose nel 1983] Mi pare che ci siano gli elementi per trovarlo colpevole: non si va ad ammanettare uno nel cuore della notte se non ci sono delle buone ragioni. Il personaggio non mi è mai piaciuto. E non mi piaceva il suo Portobello: mi innervosiva il pappagallo che non parlava mai e lui che parlava troppo, senza mai dare tempo agli altri di esprimere le loro opinioni. Non mi piaceva neppure il modo con cui trattava gli umili: questo portare alla ribalta per un minuto la gente e servirsene per il suo successo personale era un po' truffarla. Il successo ottenuto così si paga. Non dico che tutti quelli che hanno un successo di questo genere finiranno così, ma lui lo sta pagando in questo modo. Non ho per ora elementi per dire di più.[1]
  • Molti scrittori scrivono libri che loro stessi non leggerebbero mai.[2]
  • Nei ritagli di tempo Menotti è riuscito a mettere su un festival, accolto dagli italiani col loro naturale scetticismo, che quest'anno[3] si è visto triplicate le richieste dei posti, e che in tre anni di vita ha offerto ai suoi spettatori alcuni degli spettacoli più belli a cui sia mai stato dato di assistere, compreso l'emozionante Macbeth (direzione di Schippers, regia di Luchino Visconti), lo stupendo Duca d'Alba, l'Angelo di fuoco, una Bohème come non si era mai sentita né vista, i balletti americani e le Messe da Requiem in piazza, regìa naturale, cioè sotto un cielo a fondo livido solcato di lampi al momento del «Dies irae».
    Non solo; ma con Spoleto Menotti ha creato una cosa unica al mondo, che non si verifica né a Salisburgo né a Bayreuth, dove gli spettacoli e gli artisti si succedono a brevi periodi. Qui invece e per un mese s'alternano, e così vivono tutti insieme, almeno trecento professionisti delle varie arti: in più, essendo piccolo il posto, non possono fare altro che stretta vita di festival. Ai giovani è concesso di costeggiare i maestri e imparare vedendo come lavorano, mentre lo spettacolo nasce tutto qui, dalle radici, cioè dal costume al fondale, ai mobili di scena, alla comparsa locale. (da I capricci di Spoleto; Spoleto, 18 giugno 1961[4])
  • Oltre a rotture e liti in ambienti borghesi, La dolce vita è anche il film che ha provocato veri e propri scismi nei circoli cattolici.[5]

Il lato debole[modifica]

Incipit[modifica]

Nel 1976 Il lato debole, famosa rubrica di costume che sul settimanale L'espresso scriveva la storia italiana minore catalogando con scientifica esattezza d'entomologo comportamenti, linguaggio, stereotipi e voghe della borghesia soprattutto milanese, smise la pubblicazione.
Perché?

Citazioni[modifica]

  • Il taglio chic
    Succede tutti i giorni che un marito in età non più tanto giovane trascuri la matura consorte per prendersi una ragazza, farle dei regali e condurla a far dei viaggetti. Succede anche spesso che la moglie sorprenda la rivale e le dia uno schiaffo. Succedono solo ai grandi ricchi però fatti come quello avvenuto qualche tempo fa all'aeroporto di una grande città. Saputo che il consorte arrivava dall'America con la sua accompagnatrice, la legittima andò ad aspettarli, ed ecco il solito schiaffo di sorpresa, ma ecco un'inaspettata ferita: è il gigantesco brillante della signora che produce un bel taglio sulla giovane guancia. Ed è stato un regalo del marito a ferire, preciso a quello che aveva sull'anulare la bella ragazza. (p. 43)

Citazioni su Camilla Cederna[modifica]

  • [Sull'omicidio Calabresi] E pensare che è tutta colpa di quella carogna di Camilla Cederna che col suo libro su Pinelli e contro Calabresi, tra l'altro, ha guadagnato decine di milioni. (Libero Mazza)
  • Ho scritto un fondo in difesa della Cederna, incriminata dal magistrato per aver diffuso notizie false e tendenziose. Che abbia commesso questo peccato, ho detto, è vero. Ma si tratta di peccato, non di reato. E a giudicarne dev'essere il lettore, non il tribunale. Verità lapalissiane. Dice che è sempre stata molto più impegnata e coraggiosa di me perché con le sue campagne in favore di Valpreda e di Pinelli, tiene fronte alla polizia. Potrei incenerirla chiedendole dov'era e cosa faceva quando io ero in galera per aver tenuto fronte non alla polizia d'oggi, ma a quella fascista e nazista. Ma non ne vale la pena. (Indro Montanelli)
  • La gustosa cronista leggera che raccontava dall'interno la borghesia milanese passata attraverso il boom economico venne ripudiata da quella borghesia che la ritenne una "traditrice", per la sua meticolosa curiosità che la portava a narrare, con prosa leggera e prodigiosa capacità di cogliere e descrivere i particolari apparentemente insignificanti, i fatti pesanti che, nel 1969 delle università occupate, dell'autunno caldo e della strage nella banca, finirono per cambiare la mappa fisica e antropologica di Milano. (Gianni Barbacetto)

Note[modifica]

  1. Citato in Tortora: come un innocente fu linciato dai giornali, Linkiesta, 18 maggio 2013.
  2. Da Il lato forte e il lato debole, Mondadori, 1992.
  3. Il 1961.
  4. In Nostra Italia del miracolo, Longanesi & C., Milano, stampa 1980, pp. 75-76.
  5. Da un servizio per L'Espresso; citato in La dolce vita? Un film cattolico, lastampa.it, 30 dicembre 2009.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]