Il mio nome è Nessuno

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Il mio nome è Nessuno

Immagine Il mio nome è Nessuno.jpg.
Titolo originale

Il mio nome è Nessuno

Lingua originale italiano
Paese Italia, Francia, Germania
Anno 1973
Genere western
Regia Tonino Valerii, Sergio Leone
Soggetto Ernesto Gastaldi, Fulvio Morsella, Sergio Leone
Sceneggiatura Ernesto Gastaldi
Produttore Fulvio Morsella, Sergio Leone
Interpreti e personaggi
Note

Il mio nome è Nessuno, film italiano del 1973 con Terence Hill e Henry Fonda, regia di Tonino Valerii.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • L'unico modo di allungarsi la vita è cercare di non accorciarla. (Nessuno)
  • Beato chi divide col prossimo i pesi della vita! (Nessuno)
  • Sai cosa capita agli ammiratori? Diventano presto invidiosi, subito dopo arroganti e tronfi, sicuri di sé; e per ultimo cadaveri. (Jack)
  • Luccichi come la porta di un bordello. (Jack) [a Nessuno]
  • Fortuna merda. (Uomo di Sullivan) [Mentre Nessuno gioca nel saloon]
  • Il destino spesso lo si incontra proprio sulla strada presa per evitarlo. (Nessuno)
  • Jack Beauregard. 1848 – 1899. Nessuno fu più veloce a estrarre. (epitaffio) [sul cartello appeso dove "morì" Jack]
Jack Beauregard. 1848 – 1899. Nobody was faster on the draw.

Dialoghi[modifica]

Una scena del film


Citazioni in ordine temporale.

  • Nessuno: Se te ne vai anche tu qui chi ci rimane? Nessuno.
    Jack: Smettere a volte è più difficile che cominciare.
    Nessuno: Smettere è giusto, ma uno come te deve finire in bellezza.
  • Nessuno: Pensa che bello, fin da ragazzo ti ho sempre sognato così. Una pianura sterminata e deserta, centocinquanta figli di puttana scatenati a cavallo da una parte e dall'altra parte tu, solo.
    Jack: Perché solo centocinquanta?
    Nessuno: Eh, il mucchio selvaggio sono solo centocinquanta no?
    Jack: Soltanto che cavalcano e sparano come fossero mille. Di un po' ma tu chi sei?
    Nessuno: Io? Nessuno.
    Jack: Allora prima diventa qualcuno così ci andiamo in due e li accerchiamo.
  • Jack: Che cosa fai qui?
    Nessuno: Sto pregando.
    Jack: Fai bene a farlo.
    Nessuno: Perché?
    Jack: Perché continui a seguirmi.
    Nessuno: Ma io ho un sacco di amici qui. Ieri è morto Ramo Spezzato; il prete è arrivato in tempo, ma il medico no. Tu piuttosto che fai qui, in mezzo agli Indiani?
    Jack: Sto cercando qualcuno.
    Nessuno: Amico o nemico?
    Jack: Sono affari miei.
    Nessuno: Come si chiama?
    Jack: Affari suoi.
  • Nessuno [mostrando a Jack il cappello bucato dai suoi proiettili]: Quattro colpi, un buco solo: proprio come ai bei tempi!
    Jack [scansando le dita di Nessuno che coprivano un secondo foro nel cappello]: I bei tempi non ci sono mai stati. Di un po', qual è il tuo gioco?
    Nessuno: Io ho giocato solo da bambino e giocavo a Jack Beauregard.
  • Nessuno [cercando di convincere Jack ad affrontare il Mucchio Selvaggio]: Pensa che bello, finiresti su tutti i libri di storia!
    Jack: Così tu saresti tra quelli che leggono, ed io invece tra quelli che muoiono.
  • Jack [rivolto a Nessuno]: Comunque mi hai salvato la pelle oggi, ma preferisco morire per colpa mia, che vivere per colpa tua.
    Vecchio: Ahhh questa mi pare proprio una stronzata ragazzo, quello che è meglio è vivere, fregatene di chi è la colpa.
  • Nessuno: La conosci la storia dell'uccellino? Mio nonno me la raccontava sempre.
    Jack: Diventare nonni era estremamente difficile ai tempi miei.
    Vecchio: Era difficile, ragazzo, ma non impossibile.
    Nessuno: Allora, questo uccellino non sapeva ancora volare; durante l'inverno, in una notte fredda, ruzzola giù dal nido e finisce sul sentiero. Comincia a gridare "piio piio piio" come un matto e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca; lo vede e pensa di scaldarlo, e così alza la coda e... splash!, una margherita bella e fumante, grossa così. L'uccellino al caldo è tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia "pi-piio pi-piio" più forte di prima. Ma un vecchio coyote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce ben benino, e poi... gnam! Se lo ingoia in un solo boccone. Il nonno diceva che la morale c'è, ma che bisogna trovarsela da soli.
    Vecchio: ...l'uccellino, il coyote, la margherita... a me queste storie di merda mi fanno scoppiare la testa.
  • Jack: Perché vuoi farmi diventare un eroe?
    Nessuno: Ma lo sei già. Ti manca solo un gran finale, ti manca l'impresa da leggenda.
    Jack: Quello che non riesco a capire è perché a te importa tanto.
    Nessuno: Un uomo che è un uomo deve credere in qualcosa.
    Jack: Nella vita ho incontrato di tutto, ladri, assassini, preti e preti spretati, ricattatori, ruffiani, perfino qualche uomo onesto, ma uomini soltanto mai.
    Nessuno: Proprio di quelli parlo: non si incontrano quasi mai, ma sono gli unici che contano.

Explicit[modifica]

A proposito, ho trovato anche la morale della storiella che raccontava tuo nonno, sì quella dell'uccellino che la vacca aveva coperto di merda per farlo star caldo e che poi fu tirato fuori e mangiato dal coyote. È la morale dei tempi nuovi: non tutti quelli che ti buttano della merda addosso lo fanno per farti del male, non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda lo fanno per farti del bene. Ma soprattutto, quando sei nella merda fino al collo, sta' zitto. Perciò, uno come me deve andarsene, e devo dire la verità: la tua è stata una buona idea, all'altezza dei tempi nuovi. Con il tuo finto duello, hai trovato il modo più pulito di farmi uscire dal West. Del resto io sono stanco, e gli anni non fanno dei sapienti, fanno solo dei vecchi, è vero che si può essere come te, giovani di anni e vecchi di ore. Sto sputando sentenze, eh? Ma è colpa tua: come vuoi che parli un monumento nazionale? Ti auguro di incontrare uno di quelli che non si incontrano mai, o quasi mai, così potrete farvi compagnia. Per me è difficile che il miracolo si ripeta, ma come si dice... la distanza fa più cara l'amicizia e l'assenza la fa più dolce. Ma adesso che non ti vedo da tre giorni, comincio già a sentire la tua mancanza. Be', ora ti devo proprio lasciare, e anche se sei un gran ficcanaso rompiscatole e impiccione, grazie di tutto. Ah, dimenticavo, quando vai dal barbiere, assicurati che dietro al grembiule ci sia sempre la faccia giusta. (Jack)

Citazioni su Il mio nome è nessuno[modifica]

  • È tutta leoniana l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western americano (da Ford a Peckinpah, il cui nome viene letto su una lapide) e il proprio stesso cinema, mentre gli ammiccamenti comici vengono dal successo di Lo chiamavano Trinità... Il risultato è ibrido: i toni elegiaci stridono con gli sganassoni e le facezie di Hill, e certe divagazioni volgarotte (la sequenza dell'orinatoio, aggiunta in corso di riprese) sono discutibili. La confezione è professionale, e lo stile si distacca da quello del maestro (vedi i ralenti alla Peckinpah), anche se Valerii si limita a fare da esecutore. (Il Mereghetti)
  • È un proseguimento ideale dei Trinità (manca Bud Spencer) e per molti versi è meglio dei suoi "genitori": la contrapposizione Hill-Fonda è un'invenzione furbesca che tiene in piedi un western allegro e divertente. Ideato e prodotto da Sergio Leone. (Il Morandini)

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