In the Mood for Love

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In the Mood for Love

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Titolo originale

花樣年華 - Fa yeung nin wa

Lingua originale cantonese standard
Paese Hong Kong, Francia
Anno 2000
Genere sentimentale
Regia Wong Kar-Wai
Soggetto Wong Kar-Wai
Sceneggiatura Wong Kar-Wai
Produttore Wong Kar-wai
Interpreti e personaggi

In the Mood for Love, film del 2000, regia di Wong Kar-Wai.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Fu un momento imbarazzante, lei se ne stava timida a testa bassa per dargli l'occasione di avvicinarsi, ma lui non poteva non ne aveva il coraggio, allora lei si voltò e andò via. (Narratrice)
  • Non voglio tornare a casa stanotte. (Signora Chan)
  • Quando ripensa a quegli anni lontani, è come se li guardasse attraverso un vetro impolverato: il passato è qualcosa che può vedere, ma non può toccare; e tutto ciò che vede è sfocato, indistinto. (Narratrice)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Chow: Non si meravigli se le ho chiesto di uscire, volevo chiederle una cosa. La borsa che lei aveva questa mattina dove l'ha comprata?
    Signora Chan: Come mai vuole saperlo?
    Chow: È un modello che mi piace molto, vorrei regalarne una uguale a mia moglie.
    Signora Chan: Lei ha dei pensieri molto gentili per sua moglie.
    Chow: Per così poco? Ma è difficile accontentarla, tra poco è il suo compleanno e non so cosa regalarle. Me ne può comprare una?
    Signora Chan: Forse non le piacerebbe averne una identica alla mia.
    Chow: È vero, non ci avevo pensato. Le donne ci fanno caso?
    Signora Chan: Soprattutto se sono vicine di casa.
    Chow: Forse si trova in altri colori?
    Signora Chan: Mio marito lo sa, glielo chiederò.
    Chow: E come mai?
    Signora Chan: Me l'ha portata lui da uno dei suoi viaggi d'affari, qui a Hong Kong non le vendono.
    Chow: Allora non fa niente.
    Signora Chan: Senta, anch'io avrei qualcosa da chiederle.
    Chow: Mi dica.
    Signora Chan: Dove ha comprato la sua cravatta?
    Chow: Ad essere sincero non lo so. È mia moglie che compra tutte le mie cravatte.
    Signora Chan: Ah davvero.
    Chow: Ah adesso mi ricordo, questa me l'ha portata una volta che è stata all'estero per lavoro, qui a Hong Kong non le vendono.
    Signora Chan: Ma che strana coincidenza.
    Chow: Già.
    Signora Chan: A dire la verità, mio marito ha una cravatta identica alla sua e ha detto che gliel'ha regalata il suo capo, se la mette tutti i giorni.
    Chow: Anche mia moglie ha una borsa identica alla sua.
    Signora Chan: Si lo so, gliel'ho vista. Dove vuole arrivare?... Credevo di essere l'unica ad aver capito.
  • Signora Chan: Perché oggi mi hai chiamata in ufficio?
    Chow: Volevo sentire la tua voce.
    Signora Chan: Sei proprio come mio marito, siete bravi a lusingare.
  • Signora Chan: Perché non mi ha telefonato oggi?
    Chow: Credevo che ti arrabbiassi.
    Signora Chan: Allora non chiamarmi più.
  • Chow: Ma che coincidenza?
    Signora Chan: Già. Stai uscendo?
    Chow: Be', scendo a mangiare qualcosa, oggi ho saltato il pranzo. Mangiamo insieme? Ti va?
    Signora Chan: No grazie.
    Chow: Torni adesso dall'ufficio? Dovete avere molto lavoro.
    Signora Chan: Veramente sono uscita presto. Sono andata al cinema.
    Chow: Ah sì. Era un bel film?
    Signora Chan: Non molto.
    Chow: Anche a me piaceva il cinema.
    Signora Chan: Adesso non ti piace più?
    Chow: Eh, certo quando uno vive da solo può fare quello che vuole, ma una volta sposati si deve decidere in due. Non ti pare? A volte mi domando come sarei, come sarei adesso se non fossi sposato, a te capita mai di pensarci?
    Signora Chan: Forse sarei più felice. Non immaginavo che la vita a due fosse così complicata. Quando si è da soli non si deve rendere conto a nessuno, ma una volta che sei sposata, anche se fai del tuo meglio non basta.
    Chow: Non stare a rimuginarci, forse torneranno presto.
    Signora Chan: Ma la cosa non ti tocca?
    Chow: Siamo nella stessa situazione, ma non mi do troppa pena, non è colpa mia, non perderò tempo a compatirmi. La vita è troppo corta, bisogna cambiare.
  • Chow: Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva assolutamente che qualcuno lo sapesse, lo sai che faceva?
    Ping: Non ne ho la minima idea.
    Chow: Andava in montagna e cercava un albero, scavava un buco nel tronco, e vi bisbigliava il suo segreto e richiudeva il buco col fango, così il segreto non sarebbe stato scoperto mai da nessuno.
    Ping: Ma tu pensa quanta fatica, io invece cercherei una donna per sfogarmi.
    Chow: Non siamo tutti uguali.
    Ping: Dici bene, non siamo tutti uguali, io non ho segreti al contrario di te, tu invece ti tieni tutto dentro, dai su coraggio raccontami qualcosa.
    Chow: Neanche io ho segreti.
    Ping: Avanti smettila, siamo vecchi amici, giuro che non lo dirò a nessuno.

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