Jacques Loew

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Jacques Loew (1908 – 1999), presbitero e teologo francese.

Citazioni di Jacques Loew[modifica]

  • Madeleine mi ha portato ad una specie di nuova conversione. Ho percepito più chiaramente fino a che punto proprio lei è ciò che lei essa affermava di Giovanni XXIII e Paolo VI: una guida che Dio ci dà per inaugurare un tempo nuovo, per camminare su suoli sconosciuti.[1]
  • Se alla fine della mia vita dovessi dire qualche cosa sulla mia fede, direi che mi sento più profondamente credente e che ho meno credenze.[1]
  • Siamo passati da un mondo pieno di Dio ad un mondo uscito da Dio.[1]

Dio incontro all'uomo[modifica]

  • [La Bibbia] è il memoriale della storia ultima dell'universo, con Dio che viene incontro all'uomo, con l'uomo che cerca Dio lo lo fugge: un amore e una libertà...
  • La Bibbia è l'humus umano composto dalle gioie e dalle speranze dell'uomo, dalle sue angosce e dalle sue tristezze, dalle sue peggiori cadute e dalle sue resurrezioni.
  • La libertà non esiste che là dove l'uomo è pronto a morire per essa, altrimenti è già schiavo.
  • La nudità che Adamo pone come pretesto significa il rifiuto di presentarsi a Dio quali si è, indifesi.
  • Le tre parole "Madre di Dio" sono il filo che di secolo in secolo legano in una sola trama tutta la tradizione della Chiesa.
  • Maria vi ho pregato ancora prima di credere a vostro Figlio.

Se conosceste il dono di Dio[modifica]

  • C'è, fra noi, meno cuore, meno sentimento, meno di tutto quello che volete, ma il legame che ci unisce in questo unico corpo di Cristo, questa solidarietà dei cristiani, è più reale di tutto quello che noi possiamo pensare.
  • C'era tanta bellezza, grandezza e tanta diversità nello stesso tempo per una cosa cosi effimera che bisognava bene che ci fosse una intelligenza, un pensiero, un amore anche dietro quel piccolo fiocco di neve, che si era fuso appena lo avevo preso in mano.
  • Ciò che vi è di più tragico, non è l'incredulo che bestemmia, non è l'uomo che cerca, che ha dei dubbi. La cosa più tragica è il cristiano che non fa più salti di gioia pensando che Dio lo ha cercato, come ha cercato la pecorella. Perché è questa, ancora una volta, la grande verità rivelata al cristiano.
  • Dio non è venuto sulla terra per abbagliarci col suo splendore. È venuto a seminare in noi il germe della nostra immortalità.
  • Ecco cosa sarà la Chiesa: la riunione paziente e lenta di tutti gli uomini.
  • Il nostro amore è sempre pieno di alti e bassi. L'amore di Dio è sempre totale.
  • L'amore di Dio è qualcosa che ci trascende da tutte le parti e che, se ove potessi comprendere Dio, Egli dovrebbe essere molto piccolo, data la misura della mia intelligenza.
  • L'insignificanza del tempo libero, della sessualità (non si sa nemmeno più perché si fa all'amore), è questo il dramma dell'uomo di oggi, la sua disperazione.
  • La Fede, è ingrandire la nostra visione del mondo e delle cose, al di là, infinitamente al di là di quello che la nostra, più alta intelligenza, la più luminosa, può raggiungere.
  • La gioia cristiana nasce ad un tempo dalla grandezza di Dio e dalla mia piccolezza.
  • La speranza è di avere scoperto un significato per la mia vita.
  • La speranza è una determinazione dell'uomo quando ha toccato il fondo del baratro.
  • La speranza è una disperazione superata.
  • Mentre il figlio dell'uomo esce da sua madre e se ne allontana a poco a poco per crescere, il figlio della Chiesa, entra in essa e vi si integra sempre di più.
  • Nell'uomo più marcio, c'è una scintilla di vita divina, e nel migliore, ci sono delle porcherie nascoste negli angoli!
  • Per cercare Dio, anche se non lo si è ancora trovato, bisogna accettare, fin dal primo momento, di «giocar tutto», di mettere tutta la propria vita nella bilancia il giorno in cui si sarà avuta la gioia di scoprire Dio.
  • Poiché la nostra, vite è una vite risuscitata, la linfa che ci unisce ad essa porta già l'impronta della nostra resurrezione.
  • Quello che ciascuno può fare, o più esattamente quello che è alla nostra portata per incontrare Gesù Cristo, è appunto incontrare una comunità umana, un piccolo gruppo: cinque, sei, venti o trenta riuniti insieme.
  • Se l'ipotesi, se l'opinione, se i problemi prendono il posto della certezza, e il «forse» quello del «sì-sì» o del «no-no», di cui parla Gesù, il quale aggiunge che «tutto il resto viene dal maligno», allora il lievito evangelico non può più fermentare, il sale non può più salare.
  • Si può dare tutto a Dio e vivere senza di Lui.
  • Un mistero, d'altronde, è sempre una realtà non oscura o tenebrosa, ma una verità troppo alta, troppo vasta per essere abbracciata con un solo sguardo di uomo. Un mistero è una realtà a misura dello sguardo di Dio.
  • Vorremmo che Dio si manifesti a noi quando ancora non abbiamo sgonfiato il nostro pallone. Non è a colpi di bulldozer che possiamo arrivarci. È necessario qualche colpo di spillo per sgonfiare il nostro pallone, il nostro «io»; allora, perché ritornati piccoli, scopriamo Dio.

Note[modifica]

  1. a b c Citata in Robert Masson, Madeleine Delbrêl. Basterebbe credere, traduzione di B. Gabutti, Paoline, 2008

Bibliografia[modifica]

Jacques Loew, Dio incontro all'uomo, traduzione di Giuliana Aldi Pompili, Editoriale Jaca Book, 1985

  • Jacques Loew, Se conosceste il dono di Dio, Città Nuova Editrice, 1975.

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