Jesse Pinkman

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Jesse Bruce Pinkman

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Jesse Pinkman è interpretato da Aaron Paul.

Universo Breaking Bad
Autore Vince Gilligan
Interprete

Jesse Bruce Pinkman, co-protagonista di Breaking Bad.

Citazioni di Jesse Pinkman[modifica]

Prima stagione[modifica]

  • Questa non è chimica. Questa è arte. Cucinare è arte. E la roba che cucino è una bomba!
  • Ciao! Ciao! Ciao! 1, 4, 8 seguito dal 3 a cui fa compagnia il 6 e poi il 9! Il numero del re di Albuquerque! Che aspetti, puttana? Lascia il messaggio dopo il "bip"! (Segreteria telefonica)
  • Non tutto il sapere viene dai libri.
  • Bravo signor White! Evviva la scienza!
Yeah, Mr. White! Yeah, science![1]

Seconda stagione[modifica]

  • Jane: Come ti chiami, fra l'altro?
    Jesse: Jesse...ehm...Jesse Jackson.
    Jane: Sul serio?
  • Ciao, se vi conosco lasciate un messaggio. (Segreteria telefonica)
  • Walter: Una batteria è una cella galvanica, nient'altro che un anodo e un catodo separati da un elettrolite, giusto? [...] Da una parte c'è l'ossido di mercurio e la grafite delle pastiglie dei freni, questo è il catodo, cioè il polo positivo, è da qui che si produce la corrente che portiamo fuori, chiaro? E, ti faccio vedere, da quest'altra parte c'è l'anodo... questo... è zinco, quello che si trova nelle monete e nei metalli galvanizzati.
    Jesse: Quindi la spugna è l'elettrolita?
    Walter: Sì, cioè no, l'idrossido di potassio è l'elettrolita. Però sì, c'ho imbevuto le spugne. Bravo. E adesso che cosa utilizziamo per condurre la nostra splendida corrente? Quale specifico elemento? [agita un filo di rame]
    Jesse: Aaaaah... Un filo!
    Walter: No. Il rame.
  • Mi sono svegliato, l'ho trovata e non so altro.
  • Io l'amavo! Che mi importa di vivere se lei non c'è più?
  • Mi merito quello che mi capita.

Terza stagione[modifica]

  • Jesse: Ho imparato ad accettare me stesso per come sono... Ora so chi sono!
    Walter: Oh, e chi sei?
    Jesse: Una persona cattiva.
  • Counselor: Avendo la possibilità di fare qualunque cosa tu voglia cosa faresti?
    Jesse: Qualunque cosa mi procuri più grana.
    Counselor: Supponiamo tu abbia tutti i soldi che vuoi.
    Jesse: Non so. Credo...qualunque cosa.
    Counselor: Per esempio?
    Jesse: Per esempio una cosa qualunque. Un lavoro manuale, può darsi.
    Counselor: Manuale? Tipo, non so, il falegname o il tappezziere, magari?
    Jesse: Ho fatto un corso di ebanisteria al liceo. Lavori in legno. Ne avevo iniziati e mollati altri perché non sopportavo gli insegnanti, ma a ebanisteria l'insegnante era...si chiamava...si chiamava signor Pike. Aveva fatto il marine, una roba del genere. Era mezzo sordo. Il compito che dovevo fare durante il corso era una scatola di legno. Tipo un cofanetto. Sì, una scatola con coperchio in cui mettere le cose. Io ho cercato di sbrigarmela in più in fretta possibile, così se andavo in giro invece che a lezione lui non avrebbe potuto bocciarmi dato che avevo già consegnato. Ho finito in un paio di giorni. Un cofanetto un po' sbilenco, sì, ma funzionava: ci potevi mettere dentro tutto quello che volevi. Quando sono andato a consegnarlo al signor Pike per il voto lui l'ha guardato e ha detto "Non sei in grado di fare di meglio?" Sul momento ho pensato "Va al diavolo! Dammi la sufficienza e sbrigati pure così posso andare in giro con i miei amici!" Non lo so, sarà stato per come l'ha detto, non ha mica detto che faceva schifo, mi ha domandato solo se, non fossi in grado di fare di meglio e così mi sono detto "Certo, sì. Posso fare di meglio." Così ho cominciato a farne un altro e un altro ancora. E alla fine del semestre ero al quinto cofanetto. Ne avevo fatto uno... davvero bello. Era una favola. L'esterno era di noce peruviano con l'interno in legno zebrano. Senza chiodi, solo incastri, l'ho carteggiato per giorni e giorni. Era liscio come il vetro. Poi ho impregnato il legno con l'olio di lino, che lo ha scurito, e gli ha dato un profumo... se uno ci metteva dentro il naso e annusava... era perfetto.
    Counselor: E cosa ne hai fatto?
    Jesse: Be'...l'ho dato a mia madre.
    Counselor: Bravo. Sai cosa sto per dire. Non è mai troppo tardi. Puoi iscriverti a un corso d'arte. So che ne fanno nelle università per adulti...
    Jesse: No, non è vero. Non l'ho dato a mia madre. L'ho scambiato con un sacchetto d'erba.
  • Non è colpa tua. E neanche mia. Non è colpa di nessuno. Neanche sua. Siamo quello che siamo, signor White. Due tossici con un borsone pieno di contanti. Come hai detto tu, nel giro di una settimana saremmo morti entrambi. Ma mi manca. Non sai quanto...
  • [Jesse prende la mosca con un giornale arrotolato] Sì! Oh, zap! Alla fine ti ho acchiappata! Yo!
  • [Parlando della metanfetamina] Tu non credi che sia ridicolo che la società dica che la birra vada bene e un piccolo assaggio di felicità sia sbagliato? Insomma, che motivo abbiamo di allontanarci completamente da qualcosa che ci fa camminare a dieci centimetri da terra? Devo consumare così tante energie per convincermi che è meglio non usarla e poi mi sento di merda perché mi manca.

Quarta stagione[modifica]

  • Ciao, sono io. Aspettate il coso. [beep] (Segreteria telefonica)
  • Jesse: Stai pensando di spararmi e buttarmi in qualche fosso?
    Mike: Ti interessa?
    Jesse: No. [Pausa] Ma ti avviso: cerca di mirare dritto, vecchio. O ti affetto l'altro orecchio prima che tu te ne accorga.
  • Counselor: Non dobbiamo giudicare nessuno.
    Jesse: Perché no? Perché no? Magari ha ragione lei. Avrei potuto darlo a qualcuno o fare un miliardo di altre cose. Il fatto è che se commetti cattive azioni e non vieni punito che cosa vuol dire? Che cosa vuol dire? Ah, già. Qui pensiamo solo a giungere all'autoaccettazione.
    Counselor: Guarda che autocondannarsi non risolve niente, l'ho già detto.
    Jesse: Perciò dovrei smettere di giudicarmi e accettarmi?
    Counselor: È un inizio.
    Jesse: E qualunque cosa faccia devo dirmi "Bravo Jesse! Sei grande! Continua così!" Posso uccidere quanti cani voglio? Basta solo che alla fine io riesca a perdonarmi? Tu che facendo manovra hai ammazzato tua figlia ti sei perdonato? Non dire cazzate!
    Counselor: Ehi, Jesse. Tu stai soffendo, ma...
    Jesse: Vuoi sapere una cosa? Sapete perché ho iniziato a venire in questo posto? Per vendervi la roba! Per me siete solo dei clienti! Sto approfittando di te! Ti sta bene la cosa? La puoi accettare?
    Counselor: No.
    Jesse: Era ora finalmente.
  • Più o meno sommando, come dice la matematica o l'algebra...sommando un pezzo di merda "+" a un pezzo di merda "-" otteniamo 0 pezzi di merda.
  • Saul: Che gli hai detto [ai detective che lo interrogano]?
    Jesse: Ho detto loro che sono due cazzoni.
    Saul: [Ai detective] È un poeta, vero?

Quinta stagione[modifica]

  • Jesse: Sì! È stata mia l'idea del magnete! Uoh-uh!
Yeah, Bitch! Magnets!
  • Walt: Primo piano d'azione è trovare un posto nuovo dove cucinare. E, prima che lo dica qualcuno, niente più camper.
    Jesse: Ma come? Il Crystal Ship funzionava a meraviglia per noi.
    Walt: Il "Crystal Ship"?
    Jesse: Sì, lo chiamavo così.
  • Jesse: Allora votiamo!
    Mike: Non è il caso.
    Jesse: Io voto a favore di una votazione!
  • Qual è il nostro scopo? Produrre metanfetamina o fare soldi?
  • Non lo so se un impero che si fonda sulla metanfetamina è una cosa di cui andare fieri.
  • Io mangio... mangio un sacco di roba surgelata e di solito fa abbastanza schifo. Le foto sono sempre stupende. Ha presente? Della serie "Sto sbavando per questa lasagna". Poi la metti nel microonde e il formaggio ti si riempie di croste cosicché ti sembra di mangiare una crosta. Cioè, a parte gli scherzi, ma come si fa? Yo! Che fine fa la verità nella pubblicità?!
  • Walt: È buffo, io ho visto un Bounder ieri mattina.
    Jesse: Un Bounder?
    Walt: Sì, era il nostro camper. Un Bounder.
    Jesse: Oh. E ne hai visto uno uguale?
    Walt: Sì. Be', insomma, avrà avuto un paio d'anni in meno. Un modello anni '80. Era sicuramente messo meglio del nostro catorcio. E anche verniciato meglio e non aveva fori di proiettile.
    Jesse: Già, quell'affare era un incubo.
    Walt: Sì. Era primitivo.
    Jesse: Ogni volta che passavo col rosso pregavo che non mi lasciasse per strada.
    Walt: Già. Poi tutto d'un tratto faceva quel suono stridulo e strano che spuntava dal nulla. Sembravano gatti impazziti!
    Jesse: Era la cinghia dello sterzo. Ecco cos'era. Io ho sempre usato un sistema, una strategia: quella di non far scendere i giri.
    Walt: Ricordi quella volta che siamo rimastio senza benzina?
    Jesse: Oh, l'indicatore. Segnava sempre mezzo pieno.
    Walt: Ti sei fatto tre miglia con una tanica mentre io aspettavo lì e pregavo che non arrivassero i poliziotti oppure qualche buon samaritano.
    Jesse: I soldi li avevamo. Perché dovevamo avere il camper più schifoso dell'universo?
    Walt: Per inerzia?
    Jesse: Già. Sì. Inerzia.
  • Walt: Jesse, per favore, permettimi di aiutarti. Non mi piace vederti in questo stato. Forse è ora di cambiare.
    Jesse: Cambiare cosa?
    Walt: Non lo so. Non lo so, forse... Forse è il momento per te di prendere il largo, lasciare la città senza guardarti alle spalle. Saul conosce un tizio, è specializzato nel fornire alla gente una nuova identità. Lui può sistemarti in qualche posto lontano e organizzarti una nuova vita. Sì, lo so, è una soluzione un po' estrema, ma può essere quella che fa per te. Anzi, sono convinto che per te è l'ideale: riparti da zero. Eh, sì. Pensaci bene. Ti cerchi un lavoro. Un lavoro legale, qualcosa che ti piace. Ti trovi una ragazza, metti sù famiglia. Sei ancora così giovane. In fondo che cosa lasci qui? Credimi, se potessi farei a cambio con te. Tutta una vita davanti con la possibilità di ricominciare per bene. In pochi anni tutto questo diventerà niente più che un brutto sogno.
    Jesse: Sei in grado per una volta di non manipolarmi?
    Walt: Ma di che stai parlando?
    Jesse: Potresti smetterla di manipolarmi per almeno una decina di secondi e smetterla di prendermi in giro?
    Walt: Jesse, no, non ti sto manipolando.
    Jesse: Sì. Sì, invece. Piantala con questo falso paternalismo e dimmi la verità. Insomma, tu la metti come se questa idea di partire fosse solo per il mio bene, per rifarmi una vita. Invece è per il tuo bene. Ti fa comodo che me ne vada. Così quel testa di cazzo di tuo cognato non riuscirà ad ingabbiarti. Perché non me lo dici? Dillo che mi stai chiedendo un favore! Dimmi che non ti frega un cazzo di me e che se non accetto, se non accetto mi ammazzerai così come hai ucciso Mike! Cioè, si tratta di questo o sbaglio? È per questo che mi hai fatto venire nel deserto: nel caso io non accettassi. Forza! Dimmi che è necessario per te!
    [Walt lo abbraccia e Jesse piange]
  • Lasciate un messaggio. (Segreteria telefonica)
  • Jesse: Lui non può continuare a fare sempre quello che vuole! Non può continuare a fare sempre quello che vuole!
    Hank: Non lo farà più. Vuoi distruggerlo, Jesse? Facciamolo insieme.
  • Sì, seduto in una piccola stanza in attesa di testimoniare contro il signor White. Sarà grandioso per me.
  • [A Walt] Ci hai provato, brutto stronzo. [...] No. Non farò mai più quello che vuoi tu. È chiaro, stronzo? Questo è solo un avvertimento per farti sapere che sto arrivando. Ho deciso che bruciarti la casa non era sufficiente. La prossima volta ti colpirò dove soffri davvero, capito?
  • Avanti, sparatemi! Uccidetemi adesso e finiamola! Perché non esiste che io cucini ancora per voi, branco di fottuti psicopatici!
  • [Walt posa la pistola per terra e sposta in modo tale che Jesse possa prenderla]
    Walt: Fallo. So che lo vuoi.
    Jesse: Dì la verità! Dì che sei tu che vuoi che lo faccia! Non succederà niente se prima non lo sento dire da te!
    Walt: Io lo voglio.
    Jesse: [Lascia cadere la pistola a terra] Allora dovrai farlo da solo.

Citazioni su Jesse Pinkman[modifica]

Da altri personaggi di Breaking Bad[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Sei Willy Wonka! Sei Willy Wonka e io ho trovato il biglietto d'oro! Ahh, fammi salire sulla tua barca magica, navighiamo lungo il fiume di metanfetamina e cioccolato! (Badger)
  • Tu non pensi perché trovi troppo faticoso pensare, Signor Pinkman! [...] Siamo soci in cosa? Tu cosa fai di preciso, si può sapere, eh?! Sono io a fare la roba, no?! La cucino io! Tu invece che cosa fai? Solo il tossicodipendente! Sei uno squallido miserabile drogato! Sei troppo stupido anche per comprendere e seguire anche le più semplici ed elementari istruzioni! Troppo stupido! (Walter White)
  • Tu sei un pesce palla. Un pesce palla. Pensaci, piccolo di dimensioni, non svelto, non molto astuto, facile vittima dei predatori, ma il pesce palla ha un'arma segreta no, lo sai... cosa fa il pesce palla Jesse? Il pesce palla si gonfia, il pesce palla si espande fino a diventare 4-5 volte più grande, ma perché, perché lo fa? Per mettere paura agli altri pesci, ecco perché, per spaventarli, così i predatori di cui parlavamo prima se la svignano, e questo sei tu, tu sei il pesce palla. Capisci, è tutta un'illusione, nient'altro... nient'altro che aria. Ora chi oserà mettersi contro il pesce palla Jesse? (Walter White)
  • [Parlando di Jesse] Io devo domandarle: come mai proprio lui?
    – Perché fa quello che dico io e perché posso fidarmi.
  • Pinkman è come una moneta falsa: prima o poi torna in circolazione. (Saul Goodman)
  • Jesse non è un qualsiasi cane rabbioso, lui è una persona. (Walter White)

Note[modifica]

  1. La frase «Yeah science, bitch!» è una citazione errata resa popolare da internet.

Altri progetti[modifica]