Johann Nestroy

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Johann Nestroy

Johann Nepomuk Eduard Ambrosius Nestroy (1801 – 1862), cantante lirico, attore e commediografo austriaco.

Citazioni di Johann Nestroy[modifica]

  • Che cos'è nazionale? Il fatto che nessuno capisca una parola della lingua che tu parli. (da Häuptling Abendwind, 1862; citato in Eric Hobsbawm, cap. V, p. 101)
  • Fate quel che vi pare; il destino ha l'ultima parola nelle faccende umane. Ecco la vera tirannide. Secondo i princìpi del Progresso, è da gran tempo che il destino avrebbe dovuto essere abolito. (da Sie sollen ihn nicht haben, 1850; citato in Eric Hobsbawm, cap. XVI, p. 373)
  • Il censore è una matita diventata uomo, o un uomo diventato matita.[1]
  • Sono stati i Fenici a inventare il denaro. Ma perché così poco?[2]

Note[modifica]

  1. Da Freiheit in Krähwinkel, I, 14; citato in Fernando Palazzi e Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi: massime, pensieri, aforismi, paradossi di tutti i tempi e di tutti i paesi, accompagnati dal testo originale e dalla citazione delle fonti, Ulrico Hoepli, Milano, 1927, p. 387, § 3132.
  2. Citato in Pietro Di Lorenzo, L'odore dei soldi. Piccola filosofia del denaro da Platone a Wall Street, Castelvecchi, 2008, p. 36.

Bibliografia[modifica]

  • Eric J. Hobsbawm, Il trionfo della borghesia 1848/1875, traduzione di Bruno Maffi, Laterza, Roma-Bari, 1976.

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