Kaivalya Upaniṣad

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Kaivalya Upaniṣad.

Citazioni[modifica]

  • [Avendo raggiunto] l'ultima fase della vita, [ci si dovrebbe mettere a sedere] in un luogo solitario, in una posizione rilassata, con cuore puro, con testa, collo e corpo eretti, controllando tutti gli organi di senso, essendosi inchinati con devozione al maestro. (5; 2001)
  • Contemplando colui che non ha principio | o metà, né fine, l'Uno, l'onnipervadente, | che è intelletto e beatitudine, il senza forma, il meraviglioso, | la cui consorte è Umā, il Signore supremo, che tutto governa, | che ha tre occhi e la gola blu, il pacifico – il saggio silenzioso raggiunge la fonte dell'Essere, il testimone universale, sull'altra sponda della tenebra. (7; 2001)
  • Quello che è il Brahman supremo | l'ātman di tutto, il grande fondamento | di questo universo, più sottile | del sottile, eterno, questo sei tu! | Tu sei questo! (16; 2001)
  • Avendo realizzato «Io sono Brahman», | si è liberati da ogni legame. (17; 2001)
  • In me solo si origina il Tutto, | in me il Tutto permane, | in me tutte le cose vengono a riposare, | Io sono quel Brahman senza un secondo! (19; 2001)

Bibliografia[modifica]

  • Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, a cura di Milena Carrara Pavan, traduzioni di Alessandra Consolaro, Jolanda Guardi, Milena Carrara Pavan, BUR, Milano, 2001.

Voci correlate[modifica]