Karel Reisz

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Karel Reisz

Karel Reisz (1926 – 2002), regista cecoslovacco naturalizzato britannico.

Karel Reisz[modifica]

  • Non nutro entusiasmo per il neorealismo o per il cinema-verità; le cose che si possono dire per mezzo di un'osservazione più o meno passiva sono molto limitate. Si ha molto presto il desiderio di esprimere di più, di andare all'interno, di andare dietro. (p. 3)
  • Lavorare con gli attori è come con gli amici, con ciascuno il rapporto è differente. Certi vogliono che si razionalizzi il loro ruolo, altri, al contrario, resistono a questo genere di cose. [...] Bisogna avere molto tatto con gli attori. Se hai una concezione troppo rigida del ruolo prima che l'attore dica la sua, vai talmente contro la sua natura che puoi distruggere il film. [...] Con gli attori è anche una questione di fortuna. Non si può sapere come reagiranno al personaggio loro affidato. A volte non scatta la scintilla con il grande attore e capita invece che uno di minor statura sbocci di colpo. (p. 3)
  • Sono sempre dipeso dagli scrittori con cui ho collaborato. C'è una sorta di mito intorno al cinema che attribuisce al regista la responsabilità di ogni cosa. È vero che il regista dà il tono e il tocco definitivi, ma la scelta originale del materiale che dipende da una sensibilità indipendente e completamente differente, lo scrittore, è un dato cruciale. (p. 4)
  • L'arte del montaggio sta nel conservare la sua innocenza. Il regista conosce talmente il suo materiale che gli occorre un modo per restare aperto, disponibile davanti al suo film. C'è molta ebbrezza nel montaggio. Perché il film cresce, balza in avanti molto più che nelle tappe assai laboriose della stesura della sceneggiatura, della preparazione del film e delle stesse riprese. In moviola si ritrova la libertà. (p. 4)
  • Il Free Cinema è un modo di pensare che porta a ritrarre gli uomini in funzione del loro lavoro, del loro ambiente, delle loro abitudini [...] I nostri mezzi espressivi li trovavamo nelle città, nelle costruzioni, negli oggetti, nell'occhio sullo schermo. (p. 9)

Bibliografia[modifica]

  • Alberto Cattini, Karel Reisz, Firenze, La nuova Italia, 1985.

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