Glenn Cooper

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Glenn Cooper

Glenn Cooper (1953 – vivente), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

I custodi della biblioteca[modifica]

Isola di Wight,
Inghilterra, 1775

«Tieni ben salda quella lanterna!» ordinò il vecchio alla ragazza.
Il vento ululava e le pallide nuvole illuminate dalla luna saettavano nel cielo come vascelli in mezzo alla burrasca. Il mare ribolliva e rumoreggiava.
Sostenuti da una robusta dose di rum, due uomini stavano scavando una buca. Era gennaio, e la terra era dura, ghiacciata.

Il debito[modifica]

Roma, 1848

Aveva gli occhi azzurri. Non un azzurro sbiadito e acquoso, bensì un colore vivido, dell'esatta sfumatura del lapislazzuli; li teneva fissi in quelli di lei mentre facevano l'amore, con una concentrazione priva di tentennamenti che la sconcertava ogni volta.
«Non fermarti, Jean, non fermarti!» lo pregò la donna.
«Non mi fermerei per niente al mondo», ansimò lui in risposta, continuando a muoversi finché, scosso da un brivido, non si abbandonò su di lei.

Il libro delle anime[modifica]

Dopo oltre trent'anni nell'antiquariato librario, Toby Parfitt sapeva che l'unico momento in cui non poteva trattenere un brivido d'eccitazione era quando infilava le mani in una cassa da imballaggio appena arrivata.
La sala di catalogazione della casa d'aste Pierce & Whyte si trovava nel seminterrato, perfettamente isolata dal rumore del traffico di Kensington High Street, a Londra. Toby stava bene lì, nel silenzio del suo comodo e vecchio laboratorio, coi tavoli di quercia levigata, con le lampade a collo di cigno e con gli sgabelli ben imbottiti. L'unico rumore era il gradevole fruscio della carta da imballaggio che lui tirava fuori a manciate e gettava via.

Il marchio del diavolo[modifica]

Roma, 1139

Aveva lasciato le tende aperte: voleva vedere il cielo notturno, anche se la finestra era rivolta a occidente e lui aveva bisogno di guardare a oriente.
Il Palazzo Apostolico Lateranense, come lo chiamavano i romani, era maestoso: sicuramente l'edificio più grande e più imponente che lui avesse mai visto. La sua lingua madre era il gaelico, un idioma che in quei luoghi era sconosciuto. Trovava difficile esprimersi in latino; perciò nel corso di quella visita lui e i suoi ospiti tentavano di capirsi usando l'inglese. E, per gli inglesi, quello era il Palazzo del Papa, la residenza del pontefice.

Il tempo della verità[modifica]

Gennaio 2020

«911, qual è l'emergenza?»
«È per mio figlio! È scomparso.»
«Scomparso?»
«Rapito. Hanno lasciato un biglietto. Vi prego, mandate degli agenti!» L'uomo sembrava in preda all'angoscia.

La biblioteca dei morti[modifica]

New York,
21 maggio 2009

David Swisher ruotò la trackball del BlackBerry finché non evidenziò l'e-mail del direttore finanziario di un suo cliente. Il tizio voleva discutere di un prestito e, siccome veniva da Hartford, gli chiedeva quando sarebbe stato disponibile. Ordinaria amministrazione. Digitò col pollice una risposta, mentre la berlina procedeva a singhiozzo nel traffico di Park Avenue.
Un trillo annunciò un'e-mail. Era di sua moglie: Ho una sorpresa per te.
Le rispose con un SMS: Fantastico! Non vedo l'ora.

La mappa del destino[modifica]

Périgord, Francia, 1899

I due uomini avanzavano a fatica, ansimando, sul terreno sdrucciolevole, col pensiero rivolto alla cosa sconvolgente che avevano appena visto.
Il temporale di fine estate li aveva colti di sorpresa, avvicinandosi alla valle mentre loro stavano esplorando la caverna. Adesso la pioggia battente sferzava le pareti di arenaria, scivolando sulle rocce. E tutta la valle del Vézère era nascosta da una bassa cortina di nubi.

Bibliografia[modifica]

  • Glenn Cooper, I custodi della biblioteca, traduzione di Giovanni Arduino, Ed. Nord, 2012. ISBN 9788842920007
  • Glenn Cooper, Il debito, traduzione di Barbara Ronca, Ed. Nord, 2017. ISBN 9788842930587
  • Glenn Cooper, Il libro delle anime, traduzione di Gian Paolo Gasperi e Velia Februari, Ed. Nord, 2010. ISBN 9788842916604
  • Glenn Cooper, Il marchio del diavolo, traduzione di Roberta Cristofani e Francesca Frulla, Ed. Nord, 2011. ISBN 9788842916727
  • Glenn Cooper, Il tempo della verità, traduzione di Annalisa Crea, Ed. Nord, 2012. ISBN 9788842922759
  • Glenn Cooper, La biblioteca dei morti, traduzione di Gian Paolo Gasperi, Editrice Nord, 2009. ISBN 9788842916062
  • Glenn Cooper, La mappa del destino, traduzione di Velia Februari e Amalia Rincori, Editrice Nord, 2011. ISBN 9788842916710

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]