Labirinto

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Mosaico raffigurante Teseo che decapita il Minaotauro nel labirinto di Cnosso

Citazioni sul labirinto.

  • Ancora una volta il serpente, immagine del potere ctonio di Gea, viene vinto. Lo possiamo scorgere nel python dei Greci, nei draghi e nei dragoni, nel serpente di Midggard del mondo germanico. Anche nel labirinto in cui penetra Teseo è sempre operante lo stesso potere. (Ernst Jünger)
  • Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d'uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un'altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta. (Norberto Bobbio)
  • Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. (Haruki Murakami)
  • Fe far poi per nasconder tanto scorno[1] | Da Dedalo un difficil laberinto, | Il qual di grosse, e d'alte mura intorno | In pochi dì fu fabricato, e cinto. | Com'un dentro vi gia, perdea il ritorno, | E si trovava in mille errori avinto. | Da mille incerte strade hor quinci, hor quindi, | Spint'era hor ver gl'Iberi, hor verso gl'Indi. (Publio Ovidio Nasone)
  • Il labirinto evoca sempre i misteri iniziatici, le vie devianti che portano all'illuminazione. (Alain Daniélou)
  • Il labirinto fino al Rinascimento era una struttura in cui si arrivava sempre al centro; dopo, col Manierismo, invece, il labirinto diventa il luogo della perdita, quindi esiste un labirinto che è più vicino alla nostra sensibilità e che comincia col Manierismo e col Barocco. Chesterton ha detto: noi siamo quello che noi tutti temiamo, un labirinto senza centro. (Jorge Luis Borges)
  • Il labirinto, mi dico, deve essere labirintico. Non credo che possa tollerare una soluzione, né è possibile descriverlo. (Giorgio Manganelli)
  • Il labirinto non può prefigurare altro che il "logos", la ragione. Che cos'altro, se non il "logos", è un prodotto dell'uomo, in cui l'uomo si perde, va in rovina? Il dio ha fatto costruire il labirinto per piegare l'uomo, per ricondurlo all'animalità: ma Teseo si servirà del Labirinto e del dominio sul Labirinto che gli offre la donna-dea per sconfiggere l'animale-dio. Tutto ciò si può esprimere nei termini di Schopenhauer: la ragione è al servizio dell'animalità, della volontà di vivere; ma attraverso la ragione si raggiunge la conoscenza del dolore e della via per sconfiggere il dolore, cioè la negazione della volontà di vivere. (Giorgio Colli)
  • In ogni labirinto | un'uscita sola c'è | ma ora, ancora e come sempre | nessuno sa dov'è | Hei, tu dimmi se | un modo c'è | per ritornare io e te | oppure se | è meglio che | lasciamo perdere. (Nek)
  • L'essere che Pasifae, la figlia del dio Sole, aveva partorito dopo che, rinchiusa per suo desiderio in una finta vacca, era stata montata da un bianco toro consacrato a Poseidone, si trovò, dopo lunghi anni d'un sonno confuso, durante i quali era cresciuto in una stalla fra le vacche, trascinato laddentro dai servi di Minosse, che avevano formato lunghe catene per non perdersi sul pavimento del labirinto che era stato costruito da Dedalo per proteggere gli uomini da quell'essere. (Friedrich Dürrenmatt)
  • La bellezza del creato è l'entrata del labirinto. L'imprudente che vi entra, dopo pochi passi non sarà più capace di ritrovare l'uscita. Sfinito, senza nulla da mangiare né da bere, circondato dalle tenebre, separato dai suoi e da tutto ciò che ama e conosce, cammina alla cieca, senza speranza, incapace perfino di rendersi conto se veramente cammina o se gira su se stesso. Ma questa sventura è nulla in confronto al pericolo che lo minaccia. Se non si perde d'animo, infatti, se continua a camminare, arriverà senza dubbio al centro del labirinto. E qui Dio lo attende per divorarlo. In seguito ne uscirà, ma cambiato, trasformato, poiché sarà stato mangiato e digerito da Dio. Resterà allora vicino all'entrata, per spingervi con dolcezza coloro che vi si accostano. (Simone Weil)
  • Nella leggenda del labirinto può essere ravvisata la rappresentazione di una nascita anale; i corridoi aggrovogliati sono l'intestino, il filo di Arianna il cordone ombelicale. (Sigmund Freud)
  • Non sono né vivo né sano, né morto né malato; allora soltanto comincerò a vivere e a star bene, quando troverò l'uscita di questo labirinto. A tal fine tutto son rivolto, a questo solo mi adopro. (Francesco Petrarca)
  • Ogni labirinto ha un centro sacro, dove risiede il mistero ineffabile: questo può essere raffigurato anche come una torre, un castello, una città celeste; la matrice è rappresentata come una città (metropoli) o fortezza che deve essere conquistata. (Mario Praz)
  • Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. (Tiziano Scarpa)
  • Se noi cerchiamo qualcosa, il labirinto è il posto più adatto alla ricerca. Non so perché, ma i miei film sono tutti, in gran parte' una ricerca fisica. (Orson Welles)
  • Se voi sentite di essere adatti a scavare, | e niente affatto inadatti a volare, | pescare, cacciare e tendere lacci, | per cui riguardo a ciò non vi saranno lamenti, | ve lo concederò, se anche voi concedete | di essere entrati nel labirinto senza filo. (Giordano Bruno)

Note[modifica]

  1. Il Minotauro.

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