Lorenza Ghinelli

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Lorenza Ghinelli (1981 — vivente), scrittrice italiana.

Incipit di alcune opere[modifica]

Con i tuoi occhi[modifica]

L'orsetto profuma di ammorbidente alla lavanda. Irma ha sei anni, ci preme il naso contro. Se chiude gli occhi vede i prati e riesce a non pensare. L'orsetto è morbido, bianco. È l'unica tenerezza possibile. Se lo stringe al petto, e attende che il sonno la falci.

Il Divoratore[modifica]

15 aprile 2006, ore 16:00
Filippo, Francesco, Luca, Dario. E soprattutto Pietro

Il cortile interno del Pep è incolto. Oppresso dai tre palazzi che lo serrano ai lati. Spalancato sull'unica strada di cemento che conduce al centro storico. L'erba cresce pallida. Cresce floscia. In alcuni punti non cresce. C'è un unico albero ibrido, piccolo. Quasi non getta ombra. Accumula foglie morte alle vive. Nessuno le stacca.
Arruffati, truci nei volti, tre ragazzini: Francesco, Luca. E Filippo.
Il quarto ragazzino non ha espressione. Il quarto è il più grande: quattordici anni e un modo molto strano di stare in piedi; goffo, contratto, scomposto. Il quarto ragazzino si chiama Pietro. Pietro se ne sta fisso sul posto, le sue braccia ciondolano avanti e indietro, avanti e indietro. Pietro non sa guardare i ragazzini. Ha lo sguardo inchiodato. Tutto questo gli altri bambini lo sanno e lo vedono. Lo sa e lo vede anche Dario. Il quinto. Poco più di un bambino, qualche istante e scoppierà a piangere.

La colpa[modifica]

Matite: rossa, gialla, verde, blu, viola. Matita nera. Greta afferra la prima e graffia sopra un Fabriano ruvido un arco insanguinato. Poi, in successione, usa le altre tracciando archi su archi, appiccicati, ammassati. Greta fissa l'arcobaleno sul foglio.
È il turno della matita nera, ora. Le manine premono la sua punta sul Fabriano spingendola avanti e indietro, sbriciolandola. Il nero mangia il bianco, linee spesse e grasse, sotto l'arcobaleno.

Bibliografia[modifica]

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