Maria Corti

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Maria Corti (1915 – 2002), filologa, critica letteraria e scrittrice italiana.

Citazioni di Maria Corti[modifica]

  • A ciascun uomo nella vita capita almeno una volta un'ora in cui dare prova di sé; viene sempre per tutti […]. Io fossi un re, ecco, abolirei tutte le guerre […]. Il sole stava calando e il mondo sembrava molto grande. Quanti anni sono passati da allora? Solo i vivi contano gli anni. Ed è mutato qualcosa? (da L'ora di tutti)
  • Se le Parche avessero offerto a Salvatore Toma di scegliere il proprio tempo di vivere e di sognare, egli avrebbe optato per le ore serali e notturne, meglio se lunari, del Salento, attraversate da fantasie erotiche e trasgressive, contro cui ben poco poteva pretendere la delusiva realtà. Il modo di apparizione nella memoria di una donna o di un evento passato ne provoca l'improvvisa scomparsa; tale modo non si afferma che per distruggersi e lasciare posto a una fantasia, a una personale favola. [...] Il tema della morte accompagna il poeta per tutta la vita e si insinua qua e là sottilmente tra selvagge e surreali fantasie. Non riceve come gli altri due motivi, il rapporto mondo animale-uomo e quello universo del sogno-realtà, uno stimolo diretto dagli eventi della vita; è qualcosa di squisitamente interiore, è la voce più profonda dell'io di un poeta maledetto. Per questo il critico editore deve dargli nella stampa il luogo privilegiato. L'incomparabile familiarità con la morte di questo poeta suicida, il senso di una assidua presenza misteriosa ci fanno sentire con forza con sorpresa l'originalità di questa poesia nel contesto tradizionale e in quello dei nostri giorni.[1]

Citazioni su Maria Corti[modifica]

  • Nella sua casa di Milano le librerie di Maria erano basse: non voleva arrampicarsi sulle scale, mi disse un giorno. I libri dovevano essere a portata di mano, vicini, afferrabili. Allo stesso modo, ritengo, Maria ha sempre voluto e ha fatto in modo, mediante un'esegesi intelligente e mobile, priva di toni accademici, mediante confronti e comparazioni ben calibrate, che Guittone, Chiaro, Cavalcanti, Dante fossero sempre a portata di mano, disponibili per il lettore colto di oggi, ancora meravigliosamente a noi vicini. (Maurizio Dardano)

Note[modifica]

  1. Da Introduzione; in Salvatore Toma, Canzoniere della morte, Einaudi, Torino, 1999, pp VIII-IX. ISBN 88-06-14806-0

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