Mario Lacruz

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Mario Lacruz (1929 – 2000), scrittore spagnolo.

Incipit di La Tarde[modifica]

Dalla finestra vedo passare i tram di mezza mattina, quasi vuoti, che pare compiano l'ultimo tratto del percorso di malavoglia.
I trabiccoli, che anticamente erano tirati dai cavalli, avanzano con strepito, facendo una svolta accanto alla casa che appartenne alla zia Herminia. La zia Herminia era solita lagnarsi dello stridore che le ruote provocavano nel prendere la curva; si lamentava sempre, per un motivo o per l'altro. La sua voce divenne più piagnucolosa quando ai cavalli si sostituì il motore. È trascorso molto tempo da quella innovazione, benché a me non sembri poi tanto, poiché ricordo benissimo quando andavo a fare merenda a casa della zia, ogni giovedì, uscendo dal collegio, con Claudio Reynals e mio fratello Augustín. All'uscita prendevamo il tram. Andare alla Bonanova, a San Gervasio o a Sarriá rappresentava una escursione nei dintorni. Oh sì, mi ricordo benissimo! Penso che poche volte mi sono sentito ancora felice, come quei giovedì pomeriggio, lontano dal collegio.

Bibliografia[modifica]

  • Mario Lacruz, La Tarde, traduzione di Maria Vasta Dazzi, Longanesi & C. 1969.

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