Massimo Cacciari

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Massimo Cacciari nel 2012

Massimo Cacciari (1944 – vivente), filosofo e politico italiano.

Citazioni di Massimo Cacciari[modifica]

  • [Manifestando le sue riserve sul MOSE] C'è l'acqua alta? Mettetevi gli stivali![1][2]
  • [Il MOSE di Venezia] È una storia molto lunga, nella quale mi sono trovato completamente solo, con le mie amministrazioni, a contrastare questo progetto, che era [considerato] criticissimo sotto l'aspetto tecnico, ambientale, da una serie numerosa di esperti.[3]
  • [Sull'inserimento della filosofia negli istituti tecnici] È ridicola. È una proposta fuori da ogni contesto. Sembra una di quelle tante uscite che di tanto in tanto finiscono sui giornali come il cambio degli esami di maturità. Serve ripensare l'insieme dell'ordinamento. Se vogliono inserirla, lo facciano pure. Ma non è un'ora o un'ora e mezza di filosofia che cambia la scuola. Bisogna tra l’altro capire che studio si farà: la storia della filosofia o degli elementi di logica?[4]
  • Il sistema di pensiero elaborato da Emanuele Severino è la più importante «impresa» filosofica europea dopo Heidegger e versus Heidegger.[5]
  • Io mi sento interpellato dal credente che si riconosce in quanto credente soltanto nel confronto con il non credente. Io ho sempre avuto rapporti con questa fede mai negligente, sempre "intelligente".[6]
  • L'affermazione nietzschiana della morte di Dio non è affatto volgarmente ateistica come qualcuno può pensare. Un autore come Nietzsche non ha nulla a che spartire con un volgare ateismo. Anche Hegel, che si professava filosofo cristiano, affermava che la proprietà essenziale del monoteismo cristiano consisteva nel pensare la morte di Dio. C'è un modo di pensare questa morte che può essere propriamente cristiano, che anzi costituisce la proprietà specifica del cristianesimo. Tanto meno in Heidegger c'è una posizione di stupido ateismo. Caso mai si può pensare a una critica di Heidegger alla tradizione che pensa Dio in termini ontoteologici, che pensa Dio con la categoria dell'ente sommo e quindi dimentica la differenza tra ente ed essere, la differenza ontologica. Ma è una critica che può benissimo essere intesa come interna alla tradizione monoteistica non solo cristiana, ma anche giudaica e islamica. Perché la critica all'ontoteologia è presente in tutte e tre le grandi correnti del monoteismo abramitico. Quindi bisogna stare molto attenti nel pensare che la filosofia di stampo nietzscheano-heideggeriano significhi l’abbandono della questione di Dio. Anzi, è un affrontamento radicale di tale questione.[7]
  • L'idea della scuola-azienda si contrappone metafisicamente al classico. Classico, infatti, non esprime alcun rimando al passato, tantomeno al morto passato, bensì il più fiero contrasto al modo, all'ora. Classico è ciò che attualmente non è moda, non è il ritornello dell'ora; esso porta in sé un timbro di battaglia, un'esigenza di contra-dizione.[8]
  • L'Isola [la Sicilia] è una straordinaria sedimentazione di bellezza. Una miscellanea di popoli e di culture. Un prendere e un dare ininterrotto, millenario. Un arricchimento reciproco di vincitori e vinti. Prendiamo Palermo, una città in cui il concetto di crisi, in chiave filosofica, cioè, un moto perpetuo di mutamenti fa capire il senso della storia. L'alternativa alla condizione di crisi è l'immobilismo, quindi il nulla. Probabilmente in tutto il mondo non c'è una città che offre questa contaminazione di culture, dal greco classico al romanico, dall'arabo al normanno. E tanto altro ancora. Ora in tutta la Sicilia si assiste ad una metamorfosi interessante, un passaggio di stati che hanno determinato una salutare condizione di crisi. Antidoto ad una mortale sclerotizzazione.[9]
  • [Riguardo alle elezioni comunali di Milano del 2011] L'unica cosa certa è che Pisapia non può vincere.[10]
  • La filosofia di Sgalambro, che dal punto di vista della qualità del linguaggio ha come autore di riferimento Schopenhauer, è una filosofia dolorosa, sulla cattività dell’uomo, sull’essere cattivo, nel senso di prigioniero, dell’uomo, con un tema teoretico centrale che è quello del rapporto tra essere e dover essere e con la pretesa di affermare la verità e non l’opinione: se parlo, parlo perché intendo ciò che dico come la verità, non per aggiungere dubbi a dubbi, altrimenti taccio.[11]
  • [Il MOSE di Venezia] Nel Comune – se la ministra avrà il tempo e la voglia – ci sono depositati migliaia e migliaia di pagine di indagini, inchieste, analisi, che ho portato in tutte le sedi per 25 anni, a dimostrazione che il MOSE è sì un progetto di altissima ingegneria, ma criticissimo, indicando con precisione tutte le parti che, poi, alla fine si sono rivelate appunto quelle critiche, che non funzionano. Perchè, dopo infiniti rinvii, il MOSE al momento attuale non ha avuto nemmeno un collaudo. La prova che si doveva fare qualche tempo fa, non è stata fatta, è stata rinviata: la prova, non il collaudo.[3]
  • Nessuno può guardare nell'anima di un altro. Se una persona ha davvero perso ogni speranza e per lei la vita è diventata una pura e semplice sofferenza, abbiamo il dovere di credergli. Il politico legislatore dovrà muoversi sì sulla base delle proprie convinzioni, ma dovrà saper formulare una legge che contempli l'insopprimibile libertà dell'individuo. La nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento. Bisogna anzitutto verificare con il più severo rigore che la richiesta [di eutanasia] non derivi da alcuna forma di pressione e di necessità, che sia assolutamente libera.[12]
  • Non arriveremo mai a fare la cosa "verità", ma lo scopo della ricerca della sua affermazione permette di avvicinarsi ad essa, il che è già bello di per sé.[13]
  • [Ponzio Pilato] Non fu imparziale né democratico. E non poteva capire Gesù.[14]
  • Oggi che cosa ci troviamo davanti? Una massa di individui, altro che liquidi: gassosi! Soggetti che, venuta meno ogni forma di aggregazione sociale, sindacale, corporativa, politica, si ritrovano soli. È questa la novità. È questo che crea la base sociale dei Trump, delle Le Pen, dei Salvini e dei Grillo. Alla radice non c'è solo l'impoverimento, il declassamento del ceto medio: c'è l'individualizzazione di massa.[15]
  • [Su Napoli] Più ci penso e più mi convinco della forza delle immagini benjaminiane[16]. Si tratta di immaginare questa città come una colossale spugna stesa sul mare che non affronta i suoi problemi attraverso macroprogetti, sulla base di una ratio logocentrica, che non riduce il complesso delle tensioni, dei conflitti, che non tende ad annullarli, bensì assimilarli e, quasi, nutrirsene.[17]
  • Quanto più la «rete nervosa» metropolitana si dilata, quanto più divora il territorio circostante, tanto più il suo «spirito» sembra smarrirsi; più essa diventa «potente», meno sembra in grado di ordinare-razionalizzare la vita che vi si svolge. L'intelletto metropolitano, il suo Nervenleben, subisce una sorta di «crisi spaziale» – che è perfettamente analoga a quella che subisce lo Stato Leviatano, lo Stato moderno nella sua sovranità territorialmente determinata. I poteri che determinano la crescita metropolitana faticano sempre più a «territorializzarsi», a «incarnarsi» in un ordine territoriale, a dar vita a forme di convivenza leggibili-osservabili sul territorio, spazialmente.[18]
  • Questa riforma [la Riforma costituzionale Renzi-Boschi] è una puttanata, mi fa schifo, ma voterò Sì.[19]
  • Sarà bene ripeterlo. In nome della umanità si sono compiute le efferatezze più bestiali – prima tra tutte quella di dichiarare bestia il proprio nemico. E così in nome della uguaglianza si sono massacrate individualità, culture, destini. A tutte le "grandi parole" è ora di porre il silenziatore – o almeno evitare che ne usino i tromboni. Ma è davvero inevitabile, per intendere il senso di "uguaglianza", pensare ad una essenza naturale dell'uomo, e cioè spogliarlo di ogni propria personalità, "liberarlo" dalla sua storia? Se così fosse, "uguaglianza" confliggerebbe tragicamente con libertà. Ma forse, invece, è lecito intendere uguaglianza come la condizione che ci consente di manifestare la diversità di ciascuno, come il disporre di mezzi uguali proprio per poter liberamente divergere. E poter divenire amici proprio grazie, e non malgrado, tale libero distinguerci. Al termine "fatale" fraternité[20]penso andrebbe preferito questo di amicizia. Egalité[21]pensa l'amicizia come, appunto, amicizia tra uguali; e perciò parla di fratellanza. Quell'uguaglianza e quella libertà cui abbiamo accennato pensano invece all'amicizia che può legare anche le stelle più lontane.[22]
  • Sgalambro era uno schopenhaueriano, era Schopenhauer. Non credo abbia fatto molto bene questo filone critico e sostanzialmente pessimistico a Battiato che ha un po' perduto quella vena di dissacrazione, la carica paradossale, ironica, a volte anche assolutamente scanzonata che aveva nelle cose sue come 'Bandiera bianca'.[23]
  • [Sulla Sicilia] Un contenitore così profondo da non potersi mai esplorare e conoscere per intero.[9]
  • [Sulla contrapposizione tra chi è a favore delle unioni civili e dell'omogenitorialità e chi è contrario] [...] vorrei che qualcuno mi spiegasse cos'è la famiglia tradizionale. Quella dell'Atene del V secolo? Quella di Sparta? Quella di Roma? [...] Quella patriarcale di cinquant'anni fa? Quella "moglie, marito, figlio-due figli"? È quella? È quella cioè degli ultimi cinquant'anni la famiglia tradizionale? [...] La famiglia è un prodotto socio-culturale. [...] È quindi del tutto evidente che il suo concetto si vada trasformando. [...] occorrerebbe che queste trasformazioni [...] avvenissero con un minimo di [...] fondamento culturale, di consapevolezza, di coscienza. Non alla faccia di "Vogliamo tutto" e ogni cosa che ci salti in mente è un "diritto naturale" perché poi si contrappongono due "naturalismi": quello cattolico che è di un'assurdità totale perché tutto può essere un cristiano fuorché un "naturalista"; e quello dall'altra parte dei cosiddetti "diritti naturali" che sono un fantasma [...].[24]
  • Ci sono delle leggi, è evidente che la conseguenza sia quella prevista dalle leggi. Ma questa del decreto sicurezza di Salvini è una legge ingiusta ed è un onore, per le persone di coscienza, trasgredirla in quanto ingiusta: averla violata va a tutto onore di questa capitana e a tutta vergogna di Salvini e dei suoi commilitoni.[25]
  • Ho fatto il vaccino. Sei costretto a farlo, alle leggi si obbedisce. I filosofi obbediscono alle leggi, anche quando le ritengono totalmente folli. Socrate insegna.[26]

Da L'ateismo oggi? Volgare e mondano

Intervista di Andrea Galli, Avvenire, 11 dicembre 2009

  • L'affermazione nietzschiana della morte di Dio non è affatto volgarmente ateistica come qualcuno può pensare.
  • Un autore come Nietzsche non ha nulla a che spartire con un volgare ateismo.
  • La vera forma dell'ateismo, che non ha a che vedere né con Nietzsche né con Heidegger, è la visione per cui, detto in estrema sintesi, noi siamo soltanto un essere nel mondo: noi siamo accasati, addomesticati nel nostro essere mondano.

Da Cacciari: "La città non è utopia, i turisti servono"

Intervista di Raffaella De Santis, Rep.repubblica.it, 12 novembre 2018

  • Il fenomeno che viviamo in Italia è analogo a quello di tutti i centri storici delle maggiori città del mondo, dove funzioni più redditizie di quelle residenziali diventano competitive.
  • A Venezia c'erano due milioni di turisti all'anno negli anni Settanta, adesso ce ne sono trenta milioni. Ed è una pressione irresistibile, una domanda che continuerà a crescere. Pochi anni fa non c'erano i cinesi, non c'erano i russi. Adesso sì, a valanghe. Sarà dura. Il consumo della città aumenta vertiginosamente.
  • Se vogliamo resistere al deflusso dai centri storici bisogna dare alle persone la possibilità di viverci a parità di condizioni rispetto a chi vive altrove. Il costo della vita di chi abita in centro non può essere il doppio rispetto a chi abita dieci chilometri fuori. Oggi invece stare in centro ha dei prezzi altissimi. Bisognerebbe rivedere il sistema fiscale e di agevolazioni, sia per i residenti che per le attività artigianali e commerciali.

Da Cacciari: «Napoli, città del mio cuore. Avrei voluto andarci con Goethe»

Intervista di Beba Marsano, corriere.it

  • [Napoli] Una terra di cui neanche il mare basta a spegnere il fuoco.
  • [Il museo più amato] La Certosa di San Martino. Spazi aperti da ogni lato, che attraversi per guardare fuori, alla città, verso il mare. Ogni oggetto al suo interno prende il volo.
  • I luoghi comuni sono tutti da buttare, e basta. È grande dote dei veri napoletani riconoscerli a prima vista e riderci sopra.

Citazioni su Massimo Cacciari[modifica]

  • Perché non dicono nomi [di possibili candidati alla presidenza della repubblica]? Non ci sono i nomi? Ci sono i nomi. Non esiste Carlo Petrini, con un progetto economico formidabile? Non esiste Massimo Cacciari? Non ha scritto abbastanza per essere meglio di Marini, Amato e qualche altro catenaccio di un'epoca perduta? [...] Ma stai zitto tu [Cacciari], che non sei stato neanche a vedere le cose di casa tua, che non sai un cazzo! Nulla sai! Non sai cosa c'è nelle chiese di Venezia, hai fatto fare il ponte di Calatrava! Tu l'hai fatto fare, soldi buttati, per un ponte inutile! (Vittorio Sgarbi)
  • Rasmussen è il primo ministro piu bello dell'Europa. Penso di presentarlo a mia moglie [Veronica Lario] perchè è anche più bello di Cacciari. Con tutto quello che si dice in giro... Povera donna... (Silvio Berlusconi)

Note[modifica]

  1. Citato in Alessandra Carini, Venezia tra acqua alta e veleni, repubblica.it, 11 giugno 1998.
  2. Citato in Maurizio Maugeri, Mose dividerà le acque nel 2016, ilsole24ore.com, 19 settembre 2013.
  3. a b Dall'intervista di Lilli Gruber nel programma televisivo Otto e mezzo, 13 novembre 2019. Video disponibile su La7.it.
  4. Citato in Alex Coriazzoli, Filosofia anche negli istituti tecnici? Bianchi è convinto, ma la proposta divide. Cacciari: “Non ha senso”. Galimberti entusiasta, Il Fatto Quotidiano, 7 ottobre 2021
  5. Citato in Corriere della sera, 16 gennaio 2009.
  6. Citato in Francesco Dal Mas, Cacciari: «L'apertura ai laici fu un atto di responsabilità», avvenire.it, 1 settembre 2012.
  7. Dall'intervista di Andrea Galli, Cacciari: «L'ateismo oggi? Volgare e mondano», avvenire.it, 11 dicembre 2009.
  8. Da Brevi inattuali sullo studio dei classici, in Di fronte ai classici. A colloquio con i con i Greci e i Latini, a cura di Ivano Dionigi, Rizzoli, Milano, 2002, p. 23. Citato in Luca Grecchi, Il filosofo e la politica. I consigli di Platone, e dei classici Greci, per la vita politica, Alpina, 2007, p. 18.
  9. a b Citato in Aldo Librizzi, Massimo Cacciari: «Sicilia grande bellezza», Palermoparla.it, 23 aprile 2015.
  10. Dall'intervista su Affariitaliani.it, 15 novembre 2010.
  11. Citato da [https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2020/01/Massimo-Cacciari-Manlio-Sgalambro-filosofo-della-verit-b5049c81-9b63-4777-9939-bcffa5eb3670.html Massimo Cacciari. Manlio Sgalambro filosofo della verità La critica radicale all'idealismo], RAI Cultura
  12. Da L'espresso, n. 39, anno LII, 5 ottobre 2006.
  13. Da Che cosa significa verità, Vorrei.org, 12 luglio 2011.
  14. Citato in Corriere della Sera, 5 luglio 2007.
  15. Citato in Marco Cicala, La borghesia? Uccisa dal capitalismo assoluto, Repubblica.it, 2 marzo 2017.
  16. Il riferimento è al saggio Napoli, scritto con Asia Lacjs (1891 – 1979).
  17. In La città porosa, a cura di Claudio Velardi, Cronopio, Napoli, 1992, p. 164; citato in Marco Demarco, L'altra metà della storia: spunti e riflessioni su Napoli da Lauro a Bassolino, prefazione di Giuseppe Galasso, Guida, Napoli, 20072, p. 67. ISBN 978-88-6042-269-9
  18. Da La città infinita, a cura di Aldo Bonomi e Alberto Abruzzese, Bruno Mondadori, Milano, p. 320. Citato in rodoni.ch.
  19. Da una dichiarazione al programma televisivo Otto e mezzo, La7, 10 maggio 2016; citato in Wil Nonleggerlo, Se questo è un dibattito costituzionale: lo stupidario del referendum, Espresso.Repubblica.it, 30 novembre 2016.
  20. Fraternitè nella fonte.
  21. Egalitè nella fonte.
  22. Sillabario, repubblica.it, 7 dicembre 2004.
  23. Citato in Cacciari, Sgalambro non ha fatto bene a Battiato, ANSA, 18 maggio 2021
  24. Dal programma televisivo diMartedì, La7, 2 febbraio 2016. Video disponibile su YouTube.com (min. 08:30).
  25. Citato in Cacciari: "Onore a capitana SeaWatch che infrange legge Salvini", adnkronos.com, 29 giugno 2019.
  26. Citato in Cacciari: "Ho fatto terza dose: alle leggi si obbedisce. Chi può vada a vaccinarsi", huffingtonpost.it, 11 gennaio 2022.

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