Matteo Bortolotti

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Matteo Bortolotti (1980 – vivente), scrittore italiano. Ha utilizzato lo pseudonimo di Alessia Gemma.

Questo è il mio sangue[modifica]

Incipit[modifica]

Alla Taverna del Grigio c'era il timone di una nave appeso alla parete. Il perlinato su cui poggiava era di un legno marcio, intriso di fumo e schizzi di vino. Le panche erano abbastanza scomode per tenere svegli fino all'alba. Il Grigio era il rifugio dei nottambuli e il dialetto non poteva descriverli meglio. I biasanot, li chiamavano. Quelli che masticano la notte. Gestiva tutto Antonio, un tizio che suonava jazz e studiava Lettere. Stava in tesi da otto anni e aveva quasi finito il sommario. Il Grigio era suo padre. Alcuni raccontano che le sue ultime parole erano state: "Te l'avevo detto, Orso, che te non sei fatto per studiare". Anche il Grigio chiamava Antonio per soprannome. Antonio parlava spesso di suo padre e di quello che gli diceva, insisteva sul fatto che nella vita l'importante non è ciò per cui siamo fatti, ma quello che vogliamo fare davvero. A quel punto del discorso arrivava Django Reinhart. Django che aveva solo tre dita. Django che suonava lo stesso.

Citazioni[modifica]

  • «Pensa davvero che tutti vogliano qualcosa da lei? E se fossi io a offrirle qualcosa che lei vuole, don Maggiorani?»«Non sono più un prete.»L'uomo sorrise, mostrando i denti d'oro e una punta di lingua viola. «Dio non l'ha abbandonata, Walter. Forse l'ha fatto il Tribunale della Rota Romana, ma non la Chiesa. Mi manda un caro amico che vuole aiutarla, un uomo in grado di scavalcare la Penitenzieria Apostolica.»«Io non ho amici. Specie tra i potenti...»
  • "Nella testa c'è un labirinto" aveva detto. "C'è un filo sottile da seguire. E c'è un mostro nel labirinto. Come dire... un Minotauro, ecco. Solo che noi, io, lei... in questo labirinto noi dobbiamo sapere chi siamo. Dobbiamo capire chi vogliamo essere. L'uomo che segue il filo oppure il Minotauro."
  • Per un attimo pensò che isolarsi avrebbe alzato un muro fra lui e la voce, ma in passato erano sempre riusciti a trovarlo. Così aveva coniato il detto "in cella, in terra e in ogni luogo".

Mutilato[modifica]

  • L'uomo senza un dito lavora l'erba con la punta della scarpa, l'affonda nell'humus. Vorrebbe uccidere quella puttana grassa e malata che lo sta fissando. Solo che non può, perché oggi più che mai, lui si sente uno di loro.
  • La ragazza inspira profondamente, con tanta foga e tanto desiderio che lui vorrebbe essere cocaina. Vorrebbe entrarle dentro così.
  • Se domattina non torno, le dice passandole dei caricatori. Se domattina alle sette in punto non sono qui con te, allora voglio che scegli. O vivi, o ti spari. Togli la sicura, punti alla tempia poco sopra l'orecchio destro e spari, capito? Clelia è pietrificata. Rimane seduta sul divano mentre lui apre la porta d'accesso al garage. Se vuoi vivere puoi farlo, le dice affacciandosi sul salotto. Ma se non torno sarò morto e se sarò morto tu sarai sola. È una scelta tua. Sei grande, ormai.

EX[modifica]

  • A come AMORE: Sostantivo maschile, singolare. L'amore appartiene alla categoria dei sentimenti. Viene comunemente definito come "un sentimento forte di legame fisico ed emotivo con qualcuno o qualcosa". Ami qualcuno quando la mattina ti svegli e pensi che vorresti averlo accanto nonostante tu sappia che tirerà le coperte tutte verso di sé. Uno dei problemi principali di questo sentimento così potente, che secondo l'Alighieri move il sole e l'altre stelle, è che spesso le persone sono innamorate dell'amore, l'Alighieri compreso, che innamorato di una donna, non ci ha mai provato e ha aspettato che la poverina morisse, evitando la fase di convivenza e potendo poi scrivere in pace la Divina Commedia.
  • I come IO MAMMETA E TU – Locuzione formata da due pronomi personali e un sostantivo. Suocera, all'interno di una coppia viene chiamata così la madre dell'altro. Nella lingua italiana viene considerata una suocera, una donna petulante e rompiscatole. Nella storia del Disamore, la presenza della madre di uno dei due partner è considerata come un'arma a doppio taglio. Da un lato è un ottimo parafulmine per le tensioni di una coppia (es. "È tutta colpa di tua madre!", "Hai ragione, non invitiamola più!") dall'altro lato è una presenza assimilabile in quella che il Para-Disamore chiama Poltergeist, cioè una presenza oscura che si aggira per casa, sposta gli oggetti, accende la televisione, e si manifesta di solito con un forte odore di sugo per la pasta.

Emilia Romagna Misteriosa[modifica]

  • Fantasmi, se visitiamo gli antichi castelli che sono sparsi in Italia non facciamo altro che incontrare fantasmi. I fantasmi aiutano a ricordare, ognuna delle loro storie ci riporta alla memoria di epoche passate, di ingiustizie e di cruenti delitti. Forse un giorno parleremo dei fantasmi dell'Italicus, oppure sentiremo dire che per i binari della vecchia stazione centrale di Bologna si aggirano lamentosi gli spettri delle vittime di quel boato che lasciò orfana la città della sua adolescenza spensierata, in quel lontano millenovecento di lotte politiche fatte coi ragazzini illusi dall'ideale sempre manipolato dal potere costituito. Da una parte e dall'altra, rimarranno solo fantasmi senza pace, e che dire di tutte quelle famiglie che ancora li piangono? Passeggiando per il centro storico potremo sentire la bicicletta di Marco Biagi, lo sparo che freddò Lo Russo, il tutto al solo scopo della memoria e dell'elaborazione di un dolore che trova unica spiegazione nell'incapacità di vivere assieme. Tutti quanti, nonostante le nostre legittime diversità.

Bibliografia[modifica]

  • Matteo Bortolotti, Questo è il mio sangue, Mondadori, Milano, 2005. ISBN 8804550287
  • Matteo Bortolotti, Emilia Romagna Misteriosa, Castelvecchi, Roma, 2010. ISBN 887654041
  • Alessia Gemma, Ex, Rizzoli, Milano, 2008. ISBN 8817027977
  • Matteo Bortolotti, Mutilato, in AA.VV, Anime nere Reloaded, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Milano, 2008. ISBN 880457844

Altri progetti[modifica]