Melania Mazzucco

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Melania Gaia Mazzucco

Melania Gaia Mazzucco (1966 – vivente), scrittrice italiana.

Enciclopedia del cinema[modifica]

  • [Su Gleb Anatol'evič Panfilov] Autore appartato di un cinema umanistico di introspezione psicologica e grande semplicità formale, si è segnalato ed è stato apprezzato nei festival internazionali [...]. È stato uno dei principali registi degli anni Settanta e Ottanta, prima che la perestrojka e la caduta del comunismo ridisegnassero il panorama della cinematografia russa. (PANFILOV, Gleb Anatolevič)
  • [Su Mauritz Stiller] Autore barocco, epico e immaginifico, geniale sperimentatore di tecniche di ripresa, illuminazione e montaggio, scopritore di Greta Garbo, fu uno dei più originali maestri del cinema muto europeo, molte delle cui invenzioni furono riprese, e con maggior successo sfruttate, dai registi della generazione successiva. (STILLER, Mauritz)
  • [Su Pola Negri] Bellezza esotica, raffinata e sensuale, avvenente e istintiva ma anche dotata di una personalità volitiva e di vero talento, come dimostrò nei primi film di Ernst Lubitsch, è stata nel corso degli anni Venti una diva del cinema muto americano, rivale di Theda Bara e Gloria Swanson nella parte della vamp sofisticata e bizzarra. (NEGRI, Pola)
  • [Su Asta Nielsen] Con la sua bellezza espressiva e spirituale animata da grande passione, il volto pallido illuminato da ardenti e mobilissimi occhi scuri, grande attrice tragica, colta, raffinata e coraggiosa nelle scelte artistiche, rappresentò la prima vera diva della storia del cinema europeo, tanto da meritare giustamente l'appellativo di Duse del cinema. (NIELSEN, Asta)
  • [Su Adriana Benetti] Con la sua delicata figura e il sorriso malinconico ha rappresentato la ragazza innocente, "acqua e sapone" in alcuni dei migliori film crepuscolari e sentimentali degli anni Quaranta. (BENETTI, Adriana)
  • [Su Paola Barbara] Dotata di un fisico esuberante, di un sorriso contagioso e di un'inquieta malizia, ma anche di notevoli qualità drammatiche che la produzione contemporanea seppe valorizzare di rado, dalla metà degli anni Trenta, e per circa un decennio, fu una delle attrici più popolari del cinema italiano, interpretando un film dietro l'altro diretta da registi di abile mestiere e scaltro artigianato. [...] Il suo ruolo più complesso resta però quello della ragazza madre di La peccatrice (1940), sadica parabola scritta da Umberto Barbaro, Luigi Chiarini e Francesco Pasinetti e diretta da Palermi: nel film, che combina uno stilizzato accademismo con il verismo più schietto, la B. espia la sua sensualità rinunciando all'amore e scivolando sempre più in basso, fino al postribolo dal quale la salverà il perdono materno. (BARBARA, Paola)
  • [Su Victor Sjöström] Grande interprete, capace di confermarsi in un arco di tempo vastissimo, autore appartato e schivo, che pose sempre al centro dei suoi film l'uomo e il suo ambiente, l'universo sociale e la realtà dello spirito, ma anche artigiano del linguaggio, votato alla sperimentazione tecnica per esigenza narrativa e mai per virtuosismo fine a sé stesso, dotato di un pittorico gusto dell'immagine, di un lirico sentimento della natura e di un'umanistica pietas per i suoi personaggi, fu il padre fondatore della cinematografia svedese e uno dei maestri del cinema muto. (SJOSTROM, Victor)
  • [Su Tyrone Power] Grazie alla seducente disinvoltura e alla bellezza che richiamava il fascino di attori della generazione precedente, quali Douglas Fairbanks e Rodolfo Valentino (pur senza possedere la scanzonata malizia del primo né la sensuale ambiguità del secondo), fu l'eroe romantico e coraggioso dei film della 20th Century-Fox, divenendo negli anni Quaranta uno degli idoli del pubblico femminile e una delle Money making stars (1938-1940). (POWER, Tyrone)
  • [Su Glenn Close] Interprete di non comuni qualità drammatiche, dal fascino insolito, ha dato il suo volto ad alcuni tra i personaggi femminili più significativi del cinema americano degli anni Ottanta, eroine aggressive e volitive, sessualmente indipendenti e vagamente minacciose. (CLOSE, Glenn)
  • [Su Pina Menichelli] Minuta, flessuosa, languidi occhi chiari, fu una delle prime dive del cinema muto italiano. Insieme a Lyda Borelli, alla quale venne paragonata per la somiglianza fisica, e alla mitica Francesca Bertini, incarnò la donna dannunziana peccatrice e sensuale, che dominò gli schermi italiani e la fantasia del pubblico fino alla fine della Prima guerra mondiale. (MENICHELLI, Pina)
  • [Su Elisa Cegani] Interprete intelligente, controllata, singolarmente moderna nel panorama delle attrici a lei contemporanee, partecipò con la sua recitazione interiorizzata e antidivistica ai più importanti film del regista Alessandro Blasetti, suo compagno anche nella vita. (CEGANI, Elisa)
  • [Su Gustav Fröhlich] Per un trentennio fu uno degli attori più popolari del cinema tedesco, incarnando il personaggio dell'eroe positivo. Sorriso franco, sguardo diretto, atteggiamento spigliato e mondano, rivelò di avere il physique du rôle ideale per le commedie leggere, sentimentali e romantiche. (FRÖHLICH, Gustav)
  • [Su Rodolfo Valentino] Piccolo di statura, capelli corvini, labbra sottili, occhi neri di taglio orientale, sguardo magnetico reso torbido da un'accentuata miopia, negli anni Venti rivoluzionò sugli schermi l'ideale maschile, rappresentando l'estrema incarnazione dell'eroe romantico, l'amante latino, sinonimo di piaceri trasgressivi, per legioni di donne americane abituate a disprezzare e temere lo straniero. (VALENTINO, Rudolph)
  • [Su Leni Riefenstahl] [...] visionaria profetessa dell'agghiacciante e funebre razionalità del nazismo e dell'olimpica bellezza dell'uomo. (RIEFENSTHAL, Leni)

La lunga attesa dell'angelo[modifica]

Incipit[modifica]

Si è fatto buio. La tenda è tirata, i lumi devono essere accesi, sento l'odore del fumo e della cera, eppure non scorgo nemmeno un riflesso del chiarore che mi circonda. L'ombra ha ingoiato il mio corpo, so che sono disteso, e non mi incontro, sento la mia mano, e non la trovo. Mi sono perso. Se sei da qualche parte, non ti vedo. Nella stanza c'è qualcuno, percepisco i suoi movimenti nello spazio, perfino le vibrazioni del suo animo — ma so che non sei tu. Mi ascolti? Perché è a te che mi rivolgo. Ti ho chiamato, ti sto chiamando. Vieni, non voglio parlare solo a me stesso.

Citazioni[modifica]

  • Perché non l'ultima volta si deve raccontare, ma la prima. La prima volta che le cose accadono, quando accadono per sempre.
  • Ma l'immaginazione è come un incendio. E non si può spegnere mai.
  • A chi fa ridere la gente, non restano risate per sé.
  • Non c'è peccato più vergognoso che ingannare chi crede in te.
  • Perché solo quando si arrabbiano le persone dicono quello che pensano?
  • La musica nasce dal cuore come la bellezza dal dolore.
  • Laura, perché è il nome della donna che è stata amata di più.
  • Gli mancava la rabbia, quella forza oscura che è il segreto di ogni successo.

Bibliografia[modifica]

  • AA.VV., Enciclopedia del cinema, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 2003-2004.
  • Melania G. Mazzucco, La lunga attesa dell'angelo, Rizzoli, 2008. ISBN 8817025852

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]