Michail Andreevič Osorgin

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Michail Andreevič Osorgin

Michail Andreevič Osorgin, pseudonimo di Michail Andreevič Il'in (1878 – 1942), scrittore russo.

Citazioni di Michail Andreevič Osorgin[modifica]

  • A Roma c'è il vecchio tempio di Vesta. Guardo con venerazione le sue colonne e le cupole annerite. C'è qualcosa di verginale in quelle loro severe sagome rotonde. Non è una chiesa dorata, né un'abitazione, ma un luogo sacro.[1]

Un vicolo di Mosca[modifica]

Incipit[modifica]

Nello sconfinato universo, nel sistema solare, sulla Terra, in Russia, a Mosca, in una casa d'angolo del vicolo Sivcev Vražek, sedeva in poltrona nel suo studio il dottor ornitologo Ivan Aleksandrovič. La luce della lampada, circoscritta dal paralume, cadeva sul libro, sfiorando un angoletto del calamaio, il calendario, e un mucchietto di fogli di carta. Lo scienziato vedeva soltanto la parte delle pagine in cui era rappresentata a colori la testa di un cuculo.

Citazioni[modifica]

  • Il fiume francese, sul quale io vivo, sebbene piccolo, è così bello che ho l'impressione che parli russo. (in prefazione al libro)
  • L'amore è invincibile come la forza italiana. (p. 51)
  • L'uomo è la fonte di una forza enorme: bisogna studiarla e dirigerla. (p. 171)
  • La gente legge, si meraviglia, ma non c'è tempo di riflettere.
    Ciò che è scritto oggi, è sbiadito domani. (p. 318)

Citazioni sul libro[modifica]

  • Come in ogni opera, in questo romanzo l'invenzione è mescolata con la verità, con la verità stessa della vita di quegli anni. L'autore e non il suo eroe era nella folla davanti alla caserma, quando ai soldati fu ordinato di sparare a salve; e lui stesso, pernottando per caso presso dei conoscenti, aspettava se avessero o no sfondata la porta, durante l'ormai epidemica perquisizione notturna... (Tat'jana Alekséevna Bakùnina)

Citazioni su Michaìl Andreevič Osorgìn[modifica]

  • Rievocatore dell'infanzia e adolescenza egli divenne effettivamente, ma solo dopo aver dato come scrittore una prova di originalità quale Un vicolo di Mosca, che del resto ci si presenta anch'esso ricco di rievocazioni attraverso il velo della realtà immediata degli avvenimenti. (Ettore Lo Gatto)

Note[modifica]

  1. Citato in Avgusta Dokukina Böbel e Caterina Maria Fiannacca (a cura di), Passi, passaggi, passioni. Scrittori, poeti, artisti russi in Liguria nel corso di un secolo (1825-1925), traduzione di Lucia Bonello Galatioto, De Ferrari Editore, Genova, 2001, p. 126

Bibliografia[modifica]

  • Michaìl Andreevič Osorgìn, Un vicolo di Mosca (Sivcev Vražek), traduzione e introduzione di Ettore Lo Gatto, Casa Editrice Valentino Bompiani, Milano, 1968.

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